Recentemente, sono stati segnalati nuovi avvistamenti di una specie aliena pericolosa, il pesce scorpione (Pterois miles), nelle acque della calabria. Questo pesce, originario del Mar Rosso, è considerato una delle specie aliene più minacciose che sta iniziando a popolare il Mar Mediterraneo. Con le sue spine velenose lunghe e sottili, il pesce scorpione rappresenta una minaccia per l’ecosistema marino e per la sicurezza delle persone che entrano in contatto con esso. In questo articolo, esploreremo i dettagli degli avvistamenti, i rischi associati al pesce scorpione e le misure di prevenzione necessarie.
Avvistamenti recenti in Calabria
Negli ultimi giorni, due esemplari di pesce scorpione sono stati avvistati nelle acque calabresi. Il primo esemplare è stato catturato da pescatori professionisti a una profondità di circa 24 metri, in località “Le Castella” a Crotone. Il secondo è stato avvistato e fotografato durante un’immersione ricreativa lungo le coste di Marina di Gioiosa Ionica, a Reggio Calabria, da un subacqueo a una profondità di circa 12 metri.
Gli avvistamenti sono stati prontamente segnalati all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), alla Capitaneria di Porto di Crotone e al progetto AlienFish dell’Ente Fauna Marina Mediterranea, in collaborazione con il Cnr-Irbim (Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine). Questi enti sono coinvolti nella campagna di allerta denominata “Attenti a quei 4!”, che si concentra su quattro specie invasive, tra cui il pesce scorpione.
L’espansione del pesce scorpione nel Mediterraneo
Il pesce scorpione ha iniziato a colonizzare il Mediterraneo orientale dopo essere entrato attraverso il Canale di Suez. Si è diffuso rapidamente nelle zone più orientali del Mediterraneo, e ora sta espandendosi verso ovest grazie all’aumento delle temperature e alle condizioni ambientali favorevoli. La specie è stata segnalata per la prima volta in Italia nel 2016, nella Sicilia sud-orientale. È considerata una delle specie invasive più pericolose al mondo, con un impatto ecologico significativo sulle coste dell’Atlantico occidentale.
Rischi associati al pesce scorpione
Il pesce scorpione è una specie commestibile e le sue carni sono apprezzate in alcune tradizioni culinarie. Tuttavia, è importante maneggiare questo pesce con estrema cautela a causa delle sue spine velenose, presenti sulle pinne dorsali, anali e pelviche. Le punture di queste spine possono causare gravi danni allepersone, in alcuni casi anche con esito letale. È importante notare che il veleno delle spine rimane attivo per un periodo di 24-48 ore anche dopo la morte del pesce, rendendo i pesci scorpione pericolosi anche dopo diverse ore dal decesso. Pertanto, è fondamentale prestare attenzione durante la manipolazione di esemplari morti, che potrebbero essere ancora presenti sul mercato.
Campagna “Attenti a quei 4!”
Il pesce scorpione, insieme al pesce palla maculato e ai pesci coniglio, è oggetto della campagna di sensibilizzazione denominata “Attenti a quei 4!”. Questa campagna, patrocinata dai Ministeri dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Salute e dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto, si pone l’obiettivo di informare il pubblico sulle specie aliene pericolose presenti nelle acque italiane. Ispra, il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e il progetto AlienFish collaborano attivamente in questa campagna per garantire la sicurezza delle persone e la tutela dell’ambiente marino.
Conclusioni
Gli avvistamenti di pesce scorpione in Calabria rappresentano un allarme per l’ecosistema marino e la sicurezza delle persone. È fondamentale che sia il pubblico che le autorità competenti siano consapevoli di questa specie invasiva e prendano le misure necessarie per prevenire la sua diffusione. L’informazione, la sensibilizzazione e la collaborazione tra enti e istituzioni sono fondamentali per affrontare questa minaccia. Prendere precauzioni durante la manipolazione del pesce scorpione e segnalare tempestivamente gli avvistamenti alle autorità competenti sono passi cruciali per proteggere l’ecosistema marino e la sicurezza delle persone.
Fonti
- Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
- Cnr-Irbim (Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine)
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