Libellule e damigelle: ballerine del cielo

Introduzione

Quando pensiamo a insetti colorati e aggraziati ciò che subito ci viene in mente è l’immagine di una bellissima farfalla delicatamente appoggiata ad un fiore profumato. Eppure, in natura esistono molti altri insetti che possono eguagliare le doti delle farfalle. Tra questi annoveriamo gli odonati, un ordine di insetti esistente da 350 milioni di anni e comprendente circa 5.000 specie. Questi animali vengono definiti emimetaboli in quanto la fase di sviluppo post-embrionale e la fase adulta avvengono in ambienti diversi: le neanidi (corrispettivo delle larve) vivono sott’acqua, mentre gli adulti sulle rive dei laghetti e degli stagni in cui sono nati. Tra gli odonati più famosi troviamo le libellule e le damigelle.

Varietà di libellule e damigelle
Figura 1 – Le libellule (Libellula Linnaeus, 1758) e le damigelle (Zigopteri). [Fonte: https://www.etsy.com/]

Odonati (libellule e damigelle) adulti

Il corpo degli odonati presenta colori sgargianti e ha una lunghezza che va dai 4 ai 7 cm. Possiamo dividere il corpo di questi insetti in tre parti: testa, torace e addome.

Testa

La struttura più vistosa della testa è costituita dai grandi occhi che quasi nascondono le antenne relativamente corte e le mandibole affilatissime.

Testa di odonato (occhi, antenne e mandibole)
Figura 2 – Testa. [Fonte: https://commons.wikimedia.org/]

Torace

Il torace degli odonati è poco più grande della testa ed è caratterizzato dall’obliquità: l’inserzione delle zampe viene ad essere spostata cefalicamente e quella delle ali caudalmente. Questa distribuzione anatomica sbilancia gli odonati in avanti quando sono in volo, permettendo una maggiore stabilità e un migliore controllo della traiettoria quando cacciano le loro prede. Possiamo dividere il torace di questi instetti in due parti:

  • Il protorace che è la parte anteriore del torace a cui sono agganciate la testa e il 1° paio di zampe (anteriori);
  • Lo pterotorace che è la parte posteriore del torace a cui sono agganciate il 2° e il 3° paio di zampe (medie e posteriori) e le due paia di ali.

Le ali, composte da una membrana molto sottile, sono grandi e generalmente trasparenti, ma possono essere anche estremamente colorate o maculate. La posizione di riposo delle ali varia da specie a specie: le libellule le tengono orizzontali e perpendicolari al corpo, mentre le damigelle le dispongono verticalmente e parallelamente al corpo.   

Addome

L’addome delle libellule e delle damigelle è estremamente lungo, sottile e mobile. È formato da 11 segmenti detti uriti: i primi 10 sono ben distinguibili, mentre dell’undicesimo sono presenti le vestigia.  

  • Nei maschi gli organi genitali si trovano nel 9° segmento, ma l’apparato copulatore è situato nel 2° e 3° segmento. Nella parte terminale presentano una struttura detta cerci (una sorta di tenaglia) utilizzata durante la riproduzione per agganciarsi alla femmina.
  • Nella femmina l’addome è generalmente più corto e largo. Gli organi genitali sono situati nell’8° e 9° segmento. Avvenuta la fecondazione, la maggior parte delle femmine di odonati deposita le uova sotto la superficie dell’acqua.
damigella
Figura 3 – Damigella Azzurra (Coenagrion puella). [Fonte: https://www.flickr.com/]
libellula
Figura 4 – Libellula Imperatore (Anax imperator Leach, 1815). [Fonte: http://www.lorenzifoto.it/]

Neanidi

In un periodo che va dalle tre settimane ai due mesi, le uova di odonati si schiudono e le neanidi sono pronte ad iniziare la loro vita acquatica. La differenza principale tra neanidi e le larve è:

  • Le prime presentano un aspetto relativamente simile a quello che avranno nello stadio adulto;
  • Le seconde da bruco divengono insetto volante subendo una trasformazione radicale (farfalle, api e così via).

Gli elementi che maggiormente differenziano le neanidi di specie diverse sono le dimensioni e il colore:

  • Il corpo delle larve di libellula è corto e largo, mentre quello delle damigelle è allungato.
  • La colorazione è di solito scura e varia nelle diverse specie, ma per lo più è influenzata dal luogo in cui vivono (fondale, riva o superficie).

Il corpo delle neanidi, come negli odonati adulti, può essere diviso in tre parti principali: testa, torace e addome.

  • La testa è approssimativamente pentagonale o rettangolare. Il collo corto e largo impedisce grandi movimenti, ma gli occhi laterali che si sviluppano in posizione frontale permettono una vista ad ampio spettro. La mandibola (chiamata maschera) in alcune specie può estendersi per catturare prede lontane, ma in ogni caso è formato da denti affilatissimi che sminuzzano le malcapitate prede ancora vive. 
  • Il torace è costituito da un segmento unico con un abbozzo di ali racchiuse in teche rigide chiamate pteroteche. Le zampe presentano la stessa struttura che avranno nella forma adulta, ma sono più lunghe per facilitare la deambulazione marina anche se non sono mai usate per nuotare o afferrare le prede.
  • L’addome è composto, come nell’adulto, da 10 segmenti che costituisco un cilindro nel quale viene raccolto l’ossigeno. Nonostante vivano in acqua, infatti, le neanidi non posseggono branchie e sono costrette a risalire in superficie per fare il pieno di aria.

Metamorfosi

La neanide di odonata compie all’incirca una decina di mute e diviene ninfa (stadio intermedio). Durante questo periodo comincia ad abbandonare l’acqua per intervalli di tempo sempre più lunghi, respirando progressivamente tramite gli stigmi toracici. Alla fine, esce definitivamente dall’acqua e si arrampica su un filo d’erba iniziando il processo che la porterà a diventare adulta. A questo punto ha inizio lo sfarfallamento. Questo processo consiste nel disseccamento della cuticola che, esposta all’aria, si rompe dorsalmente all’altezza del torace. In genere la testa è la prima ad emergere, segue il torace con le zampe che facilitano la liberazione dei segmenti addominali. La libellula o la damigella, liberatasi, inizia a dispiegare le ali che erano ripiegate nelle pteroteche e distende completamente l’addome raggiungendo la dimensione definitiva. In genere questo processo, che può durare da qualche minuto a circa due ore, avviene al mattino e in alcune specie di notte.

Processo che accomuna libellule e damigelle
Figura 5 – Sfarfallamento. [Fonte: https://www.naturamediterraneo.com/]

Curiosità sulle libellule e sulle damigelle

Vista 

Le libellule e le damigelle sono per lo più predatrici diurne. Questi insetti si nutrono principalmente di moscerini, mosche e zanzare. Ma come possono riuscire ad acciuffare al volo queste prede velocissime? La risposta è nei loro enormi occhi. Questi organi di senso sono situati ai lati della testa e permettono una visione quasi a 360° (il loro punto cieco è una piccolissima area dietro alla testa). Grazie alla posizione strategica dei loro occhi, gli odonati possono vedere tutto ciò che si muove attorno a loro.

Questa incredibile dote, però, non è sufficiente per permettere la cattura di prede piccoli e scattanti. La vera arma segreta è la particolare struttura. La grandezza degli occhi degli odonati, infatti, è legata al fatto che non sono un unico apparato, ma un insieme di più di 50.000 ommatidi, cioè strutture oculari fisse in cui è presente una cornea, un cristallino e una minuscola retina, ciascuna delle quali riceve la luce da una piccola porzione del campo visivo. Grazie a questo arsenale di telecamere gli odonati riescono a vedere fino a 300 fotogrammi al secondo, percependo a rallentatore ogni dettaglio di ciò che accade attorno a loro.

Pensate che l’uomo riesce, invece, a distinguere al massimo 25/30 fotogrammi al secondo, ma grazie a questo limite può vedere un bel film al cinema o in televisione.

Riproduzione

Le libellule e le damigelle hanno uno dei più complessi rituali di accoppiamento in natura. Le femmine che sono pronte all’accoppiamento si posano su uno stelo e restano in attesa di un pretendente. Il maschio si posiziona più in alto sullo stelo e usa i cerci (le tenaglie poste alla parte terminale dell’addome) per afferrare il torace della femmina. A questo punto, lei ha due possibilità: cedere alle avance e spiccare il volo assieme a lui o restare attaccata allo stelo. Il maschio fortunato inizia una danza volante con la femmina e poi avviene l’accoppiamento vero e proprio.

  • Il maschio si poggia su un supporto tenendo la femmina dal torace.
  • La femmina inarca l’addome in modo che la parte terminale aderisca alle gonadi maschili che si trovano nella porzione iniziale dell’addome.
  • Il pene degli odonati ha una particolarità: presenta delle estremità aspiranti che ripuliscono la cavità addominale della femmina dall’eventuale liquido seminale di un altro maschio, per poi depositarvi il proprio.
  • Negli odonati le femmine devono inarcare l’addome volontariamente per permettere la fecondazione delle uova; perciò, se non ritengono che il maschio sia il partner giusto, si librano e si rimettono in attesa di un altro.
  • Se tutto va bene, invece, la coppia riprende il volo sincronizzato e il maschio conduce la femmina alla ricerca del luogo migliore per deporre le uova.

Fonti:

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