Virus influenzale stagionale: si può prevenire la sua comparsa?

Virus influenzale stagionale: il ruolo di Orthomyxovirus

Ogni anno, la stagione invernale diventa un periodo stressante per il nostro organismo. Quest’ultimo infatti si vede sottoposto ad affrontare un periodo impegnativo a causa della veloce propagazione nell’intera comunità dell’influenza, malattia respiratoria acuta. Gli attori responsabili dell’influenza stagionale sono i virus appartenenti al genere Orthomyxovirus di tipo A, B, C e D.

Bisogna però attuare una distinzione perché mentre il virus di tipo C resta leggermente patogeno in quanto causa infezioni asintomatiche come ad esempio il raffreddore e il virus D è riscontrabile, al momento, soltanto negli animali (quali suini e bovini); quelli di tipo A e B sono i responsabili. Di essi ne esistono diversi ceppi che mutano in continuazione adattandosi ad ogni cambiamento dell’ambiente che in quel momento lo ospita.

Come si trasmette il virus influenzale stagionale

Si trasmette con molta facilità passando dalla persona infetta a quella suscettibile. Le persone infette riescono a trasmettere il virus nelle 24 ore precedenti alla comparsa dei sintomi e per i successivi 7 giorni. Il contagio avviene tramite goccioline di saliva, i cosiddetti droplets. 

La trasmissione può avvenire per mezzo di due differenti modalità:

  1. per via diretta tramite tosse, starnuti o colloqui ravvicinati; 
  2. per via indiretta, a causa della dispersione delle goccioline e delle secrezioni sulle superfici che diventano così contaminate. A questo punto, la contaminazione avverrà portando le mani alla bocca, al naso o agli occhi. 

Quale è la sintomatologia?

Sintomi associati al virus influenzale sono: 

  • febbre o febbricola
  • brividi
  • tosse
  • dolori muscolari e articolari
  • mal di gola
  • astenia/malessere generalizzato
  • respiro affannoso

Nei bambini, possono inoltre coesistere vomito e diarrea. Negli anziani, invece, si possono manifestare debolezza e stato confusionale.

Quale è la prima prevenzione da attuare?

Il periodo della prevenzione ai virus influenzali parte da settembre-ottobre, periodo in cui bisogna attuare la prevenzione delle infezioni a carico dell’apparato respiratorio. In questo periodo, l’organismo deve essere in grado di affrontare l’assalto di germi battericidi e virali andando ad organizzare al meglio la sua attività immunitaria.

È l’igiene il pilastro della prevenzione. E allora come meglio agire? 

Innanzitutto, la maggior parte delle contaminazioni avviene per mezzo delle mani sporche. Bisogna quindi lavarle regolarmente per almeno 40-60 secondi ogni volta sotto l’acqua corrente. Dopodiché bisogna asciugarle correttamente. In questo processo bisogna utilizzare il sapone e, se non si ha disponibilità immediata di acqua corrente, si fa riferimento ai disinfettanti. Quest’ultimi formati da soluzioni idroalcoliche.

Bisogna coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, così come lo si insegna ai bambini sin da piccoli.

E’ necessario utilizzare fazzoletti monouso da smaltire correttamente per poi lavare le mani.

Evitare il contatto stretto con persone ammalate ed autoisolarsi a casa in caso di malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale.

Bisogna evitare di toccarsi occhi, naso o bocca.

Si potrebbe optare all’utilizzo della mascherina chirurgica per evitare di contagiare i contatti stretti quando si è ammalati. 

Importante è anche l’ambiente in cui ci si trova. Bisogna far arieggiare gli spazi aprendo le finestre più volte al giorno. In questo modo, si va a favorire il ricambio d’aria regolando l’umidità intorno al 50-60% per evitare un microclima molto secco il quale favorisce l’ingresso dei microrganismi nelle vie aeree.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.