Vaccino Coronavirus: la speranza viene da Hong Kong e Shanghai

A poche ore dalla notizia degli scienziati australiani riusciti nell’intento di coltivare il nuovo Coronavirus in laboratorio, ecco che la comunità scientifica arriva a nuovi ed entusiasmanti risultati.
Il Professor Yuen Kwok-yung, cattedra di Malattie Infettive dell’Università di Hong Kong ha annunciato di aver sviluppato un nuovo vaccino contro il Coronavirus di Wuhan.

Un team di ricerca già noto per il vaccino anti-influenza

Il team di Yuen è lo stesso che aveva ideato il vaccino anti influenzale sotto forma di spray nasale; proprio partendo da quest’ultimo ha allestito quello contro il nuovo virus.

I ricercatori hanno modificato il vaccino contro l’influenza con antigeni di superficie appartenenti al coronavirus che ha reso tristemente nota la città cinese di Wuhan.
Sarà un vaccino virale inattivato, ovvero con un virus cresciuto in coltura la cui infettività viene però distrutta da sostanze chimiche o radiazioni.

Figura 1 – Professor Yuen Kwok-yung
Photo: Winson Wong

Il problema delle tempistiche

Il vaccino è già stato prodotto, ma servirà del tempo. Ci vorranno mesi per i test preliminari sugli animali e ancora un anno prima di poterlo distribuire alla popolazione” specifica il professore.

Per testare il vaccino questo dovrà essere prima iniettato in un animale e vedere se produce una buona risposta immunitaria. L’animale vaccinato sarà poi esposto al virus ed è in quel momento che capiremo se il vaccino ha funzionato o sono presenti complicazioni di altra natura. […] Se il vaccino risulta efficace e sicuro in un largo numero di specie animali si passerà a trial clinici sull’uomo, ma questo richiede almeno un anno, anche se lavorassimo alla massima velocità“, ci spiega il professore.

Chi sono i Coronavirus?

I coronavirus sono una grande famiglia di virus che causa un vasto spettro di malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie ben più gravi come la Sindrome Respiratoria del Medio Oriente (MERS) e la Sindrome Respiratoria Severa Acuta (SARS). In particolare questo nuovo tipo di coronavirus (2019-nCoV), isolato nella città di Wuhan, ha dimostrato un certo grado di aggressività ed è per questo che ha suscitato particolare interesse nella comunità scientifica e non solo.

Di seguito una tabella mostra i dati aggiornati al 31 Gennaio 2020 alle ore 7.30 in Wuhan, Hubei, China.

dati coronavirus 31 gennaio 2020
Figura 2 – tabella riassuntiva

Corsa contro il tempo anche a Shanghai

Nel frattempo la Xinhua News Agency ha riferito come l‘ospedale di Shanghai dell’Università di Tongji avesse urgentemente approvato l’allestimento di un nuovo vaccino, sviluppato congiuntamente dall’ospedale e dalla società di biotecnologie Stemirna Therapeutics.
Il CEO dell’azienda, Li Hangwen, ha dichiarato che serviranno circa 40 giorni per produrre abbastanza campioni da inviare nei vari centri di ricerca al fine di iniziare i test in laboratorio il più presto possibile.

Prevenzione necessaria ma niente allarmismo per i coronavirus!

Per quanto possa essere preoccupante questa variante del coronavirus con una mortalità maggiore rispetto a quella attesa, va specificato come i membri appartenenti alla famiglia dei Coronaviridae siano, a livello mondiale, gli agenti del comune raffreddore stagionale, secondi solo ai Rhinovirus (Picornaviridae).
Ma questo non deve farci abbassare la guardia…

Come riportato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, SARS nCoV 2019 e i virus influenzali presentano sintomi simili, soprattutto di tipo respiratorio, lievi oppure severi, potendo condurre il paziente anche alla morte. Mentre lo spettro dei sintomi per i due virus è abbastanza simile, la frazione dei casi severi è più cospicua in corso di COVID-19.

I dati suggeriscono infatti che circa l’80% delle infezioni sono asintomatiche o caratterizzate da sintomi lievi quali il raffreddore, il 15% sviluppa un’infezione più grave con necessità di un supplemento di ossigeno (ossigeno in maschera) e solo nel 5% si rende necessaria la ventilazione assistita non invasiva (C-PAP) oppure invasiva ( con necessità di intubazione).


Contro i virus influenzali abbiamo a disposizione la vaccinazione che viene offerta attivamente e gratuitamente a tutti i soggetti sopra i 65 anni o ad alto rischio come certe categorie di lavoratori (personale sanitario, veterinari, allevatori etc.) o con patologie pregresse/concomitanti. Ci auguriamo infatti di poter usufruire al più presto di un vaccino anche contro i coronavirus.

Se da una parte la scienza si adopera per trovare soluzioni a questo nuovo problema dall’altra la paura eccessiva rischia di fare ancora più danni.
Abbiamo infatti visto moltiplicarsi episodi di razzismo ai danni di asiatici, come testimoniano certi fatti di cronaca e come denuncia la portavoce della comunità romana, Lucia Hui King.

Prevenzione si, panico no!

"We protect the earth together"
Figura 3 – “We protect the earth together”

Giulia Pucci

Fonti:

Foto dell'autore

Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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