Informazioni chiave da sapere sulla febbre Zika
La febbre Zika, anche conosciuta come la malattia da virus Zika, è una malattia infettiva virale causata dal virus Zika, facente parte della famiglia dei flavivirus. Il virus viene trasmesso principalmente dalle zanzare del genere Aedes, che include Aedes aegypti (la zanzara della febbre gialla che costituisce il vettore originario) e Aedes albopictus (nota come zanzara tigre). La malattia è generalmente asintomatica, così che la maggior parte delle persone che contrae l’infezione non si accorge nemmeno di essere affetta. I sintomi, quando compaiono, durano circa sette giorni, non sono mai gravi e includono febbre, dolori articolari e muscolari, mal di testa e rash cutanei. Al momento non esistono trattamenti antivirali specifici per combattere la febbre Zika, e non è nemmeno possibile la somministrazione di un vaccino.
Quali sono le manifestazioni cliniche della febbre Zika
Il periodo di incubazione del virus, ovvero il periodo durante il quale il virus è presente nell’organismo ospite in forma latente, è di circa 3-14 giorni a partire dal momento dell’infezione. Fin dai primi casi, la febbre Zika è stata definita come una malattia lieve con sintomi perlopiù aspecifici. 1 persona su 5 che contrae questa malattia è asintomatica e nel caso in cui i sintomi compaiono non sono di grave intensità. I sintomi più comuni includono febbre associata a eritemi cutanei, in particolare rash maculopapulare pruriginoso (Figura 1). Il rash cutaneo solitamente appare entro 48 ore dall’insorgenza della febbre e coinvolge il viso, il torso e i palmi delle mani e dei piedi. La manifestazione cutanea persiste a lungo nel tempo, fino a 14 settimane, mentre la febbre cessa dopo circa 24-48 ore dalla comparsa del rash. Dolori muscolari, articolari e mal di testa possono anche essere presenti.
Sintomi meno diffusi
Tra i sintomi meno diffusi ci sono dolori addominali, inappetenza, diarrea, costipazione, vertigine e congiuntivite di tipo non purulento. I sintomi e la combinazione di essi, comunque, dipendono dal tipo di trasmissione e dalla zona geografica in cui ci si trova. Lo sviluppo della febbre Zika e dei suoi sintomi è di tipo benigno: la malattia infatti non è associata a eventi emorragici che sono invece tipici delle malattie causate dagli altri flavivirus.
Complicazioni che possono insorgere
A differenza delle malattie causate da altri flavivirus, come la febbre chikungunya, il dolore e le infiammazioni sono di lieve entità. Nonostante ciò, si registrano dei casi di complicazioni neurologiche, come encefaliti, meningiti e mieliti. Tuttavia, la principale e di più grave entità è la sindrome di Guillain-Barré, una malattia neurologica autoimmune. La manifestazione di questa sindrome è una progressiva paralisi degli arti, causata dal sistema immunitario che danneggia il sistema nervoso periferico. Anche se la febbre Zika e la sindrome di Guillain-Barré possono essere presenti simultaneamente in un paziente, sono necessari ulteriori studi scientifici che dimostrino la diretta connessione causale tra le due malattie.
Infine, sono da considerare di estrema importanza gli effetti che la febbre Zika in donne incinte può avere sui feti. Questi, infatti, sono ad alto rischio di microcefalia e malformazioni congenite causate da un anomalo sviluppo del cervello e degli occhi.
Modalità di trasmissione dell’infezione
Il virus causa della febbre Zika viene trasmesso principalmente tramite le punture di zanzara del genere Aedes. Queste zanzare sono infettive fino a sessanta giorni dopo aver acquisito il virus. Lo stesso genere di zanzara, nello specifico Aedes aegypti, è noto per essere il vettore alla base della trasmissione di virus come dengue, chikungunya e il virus responsabile della febbre gialla. Quando un soggetto viene punto da una zanzara portatrice può sviluppare la malattia. Inoltre, se viene nuovamente punto da una zanzara non infetta può innescare una catena in grado di dare origine ad un focolaio endemico.
Non tutte le zanzare Aedes sono vettori. Il virus è infatti perlopiù presente nelle regioni tropicali e sub-tropicali di Americhe, Africa, Asia meridionale e Pacifico occidentale. Queste zone sono note per essere luogo di epidemie e focolai di febbre Zika, come quella esplosa in Brasile nel periodo 2015-2016. I cambiamenti climatici che stanno stravolgendo l’intero globo però stanno causando anche la migrazione di queste zanzare alle nostre latitudini, in cui è sempre più frequente la presenza della zanzara Aedes albopictus, la zanzara tigre.
La trasmissione verticale dell’infezione
Di grande importanza è anche la trasmissione verticale da madre a figlio. Questa può avvenire in qualunque momento durante la gravidanza attraverso la barriera placentare, o durante il parto, causando così un’infezione congenita, ovvero che è presente fin dalla nascita. In questi casi di solito il feto mostra segni di microcefalia e calcificazioni a livello del cervello e della placenta. Spesso la febbre Zika nelle gestanti causa un parto pretermine. Inoltre, il virus Zika si può trovare nel liquido amniotico, nella placenta e nei tessuti fetali, suggerendo il loro coinvolgimento nella trasmissione.
Altre vie di trasmissione
Un altro tipo di trasmissione è quella per via sessuale, tramite il liquido seminale di un soggetto infetto. Studi scientifici hanno infatti dimostrato la presenza del virus nello sperma fino a sessanta giorni dopo l’inizio dell’infezione. Infine, il virus può essere trasmesso tramite trasfusioni di sangue infetto.
Test diagnostici per identificare l’infezione
La febbre Zika può essere diagnosticata su base di dati clinici, epidemiologici e di laboratorio. Nella maggior parte dei casi le analisi di laboratorio sono necessarie per confermare la malattia, in quanto l’infezione si presenta con un insieme di sintomi aspecifici come febbre e dolori muscolari.
I test diagnostici si basano sull’analisi dell’RNA virale tramite rt-PCR (reverse-transcriptase protein-chain-reaction), in quanto l’RNA può essere presente nel sangue dei pazienti infetti fino a 10 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi. Urina e saliva possono anche essere analizzati. In alternativa, si possono ricercare nel sangue dei pazienti specifici anticorpi contro gli antigeni che vengono prodotti a partire da 5 giorni dopo l’infezione. In questo caso si utilizzano come test ELISA (enzyme linked-immunoassay) o IFA (immune fluorescence assay).
Poiché i sintomi mostrati dai pazienti affetti da febbre Zika sono simili a quelli dei pazienti affetti da infezioni da virus dengue e chikungunya, è importante procedere con le analisi di laboratorio per poter discriminare correttamente.
Cura e precauzioni contro la febbre Zika
Attualmente non esiste alcun vaccino che possa agire alleviando gli effetti del virus Zika. Si prescrive e somministra una terapia solo alla comparsa dei sintomi e prevede l’assunzione di farmaci per alleviarli. Alle persone che viaggiano in zone ad alto rischio, in particolare alle donne in gravidanza, si consiglia un regime precauzionale. Proteggersi dalle punture di zanzara è fondamentale e perciò si raccomanda l’utilizzo di repellenti antizanzare per il corpo, di indossare abiti di colore chiaro tra cui camicie a maniche lunghe e pantaloni lunghi, e di alloggiare in stanze dotate di zanzariere a porte e finestre.
Per il momento il Ministero della Salute e l’OMS non raccomandano di ridurre al minimo i viaggi verso le aree interessate dalla trasmissione del virus Zika. Nonostante ciò, consigliano alle donne in gravidanza e a quelle che ne stanno cercando una di evitare di frequentare le zone maggiormente colpite. Lo stesso suggerimento è rivolto anche ai soggetti affetti da malattie del sistema immunitario o con gravi patologie croniche. Si raccomanda inoltre ai donatori di sangue che abbiano soggiornato nelle aree dove si sono registrati casi d’infezione di astenersi dalla donazione per 28 giorni dal ritorno da tali aree.
Fonti
- Istituto Superiore di Sanità (ISS)
- Pan American Health Organization (PAHO)
- Ministero della Salute
- Centro Diagnostico Italiano
- Epidemiological Update: Arboviruses in the context of COVID-19 (2 July 2021)
- Rapid risk assessment: virus Zika disease epidemic
- Martínez de Salazar P, Suy A, Sánchez-Montalvá A, Rodó C, Salvador F, Molina I. Zika fever. Enferm Infecc Microbiol Clin. 2016 Apr;34(4):247-52. doi: 10.1016/j.eimc.2016.02.016. Epub 2016 Mar 15. PMID: 26993436.
Crediti immagini
- Immagine in evidenza: Centro Diagnostico Italiano
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