Come funziona un test rapido per il Covid?

La pandemia iniziata nel 2020 ha certamente portato scompiglio nelle nostre vite. Se all’inizio ci siamo tutti improvvisati panificatori, pizzaioli e pasticceri, col passare dei mesi abbiamo, purtroppo, imparato a conoscere alcune parole che ormai sono diventate di uso comune. “Tampone molecolare” e “test rapido” sono sicuramente alcuni dei termini che, nostro malgrado, sono entrate a far parte della nostra quotidianità.

Se ad inizio 2020 l’analisi era prevalentemente molecolare, quindi basata sulla ricerca di alcuni geni del genoma a RNA del virus, nell’estate del 2021 la possibilità di effettuare diagnosi con i cosiddetti “tamponi rapidi” ha permesso di aumentare esponenzialmente le possibilità di screening. 

Come funziona un test rapido per il Covid?

Ma come funziona un “test rapido”? L’analisi effettuata per questo tipo di test è una immuno-cromatografia, ma vediamo di capire meglio. 

La cromatografia si basa sullo stesso principio che ci permette di asciugare con un panno carta una superficie bagnata. La carta presenta dei minuscoli pori che risucchiano i liquidi con cui entra in contatto. Mettendo quindi qualche gocciolina di materiale biologico ad un capo di una striscia di carta cromatografica, questo tenderà a correre per raggiungere l’altro capo. 

Per riconoscere il virus ci serviamo di anticorpi, da qui il termine immuno-cromatografia

I quattro tipi di anticorpi del test rapido per il Covid

Abbiamo essenzialmente quattro tipi di anticorpi.  Due di questi quattro sono fissati, sulla carta cromatografica in prossimità della T e della C che vediamo sulla cosiddetta “saponetta”, l’astuccio in plastica che costudisce la striscia di carta cromatografica. 

Gli altri due tipi sono invece posizionati sotto il pozzetto in cui vengono aggiunte le gocce di liquido. Questi anticorpi sono marcati con delle molecole colorate (per i più curiosi si tratta di oro colloidale) e sono liberi di muoversi con il fronte di liquido che corre lungo la striscia di carta e possono quindi entrare in contatto con gli altri due tipi di anticorpi immobilizzati alle bande T e C.

La banda di controllo (C) deve comparire per assicurare che il test sia ben funzionate. In prossimità della banda C sono fissati degli anticorpi in grado di legare gli anticorpi marcati che vengono messi in moto una volta dispensate le goccioline di liquido. La banda T è invece la banda di test, ossia quella che determina la presenza o meno degli antigeni virali. 

Una rappresentazione del funzionamento del test rapido per il Covid
Figura 1 – Una rappresentazione del funzionamento del test rapido per il Covid

In questo caso abbiamo gli anticorpi fissati sulla carta cromatografica che sono in grado di riconoscere gli antigeni del virus, ossia le sue proteine, la sua carta d’identità. Se una persona è infetta gli antigeni vengono liberati nel liquido in cui viene messo il tampone dopo essere stato strofinato nel naso. Una volta aggiunte alcune gocce di liquido, questo inizia la sua corsa. Per prima cosa incontra i due tipi di anticorpi in grado di muoversi. Se sono presenti gli antigeni virali questi vengono catturati dagli anticorpi marcati specifici e, formando un complesso anticorpo-antigene, continuano la loro corsa verso la banda T. Qui, la presenza degli anticorpi fissati arresta questi complessi, li prende al volo, al lazo, come un cowboy. È proprio l’accumulo di questi complessi che si fermano tutti assieme nella stessa posizione genera, nell’arco di 10-15 minuti quella banda che indicherà la positività a SARS-CoV-2

Fonti:

  • Innova Bioscience – Guide to Lateral Flow Immunoassay
  • Hsiao, W.W.-W.; Le, T.-N.; Pham, D.M.; Ko, H.-H.; Chang, H.-C.; Lee, C.-C.; Sharma, N.; Lee, C.-K.; Chiang, W.-H. Recent Advances in Novel Lateral Flow Technologies for Detection of COVID-19. Biosensors 2021, 11, 295. https://doi.org/10.3390/bios11090295
  • An Introduction to Lateral Flow Immunoassays, Jackson ImmunoResearch 
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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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