Il Rotavirus è un virus a RNA che al microscopio appare simile a una ruota, da questo prende il nome. Il suo genoma è composto da 11 molecole di RNA a doppia elica che sono state identificate con i numeri che vanno da 1 a 11. È presente nell’ ambiente in sei diverse specie, tre di queste sono pericolose per l’essere umano. Si tratta del Rotavirus A, che provoca le infezioni più gravi, e i tipi B e C, che seppur inducono sintomi indesiderati questi risultano più leggeri. Il rotavirus è l’agente virale responsabile della maggior parte dei casi giovanili di gastroenterite. Questo comune virus è trasmissibile in vari modi, attraverso la via oro-fecale (modalità di trasmissione principale), per contatto fisico e attraverso le vie respiratorie.
Il rotavirus è stabile nell’ambiente infatti è capace di sopravvivere per un massimo di 20 giorni in attesa di infettare qualcuno. Una volta avvenuto il contagio, l’agente patogeno rimane in incubazione per circa due giorni, dopo si manifestano i sintomi quali febbre, disturbi gastrici, vomito e diarrea acquosa per 3-8 giorni. Nei casi più blandi la guarigione avviene in breve tempo, altrimenti, nei casi di gastroenteriti più gravi si effettua l’esame delle feci per accertarsi della presenza di rotavirus.
Per prevenire la gastroenterite da infezione da rotavirus (GARV) esiste un vaccino orale attenuato vivo, indicato per i neonati a partire dalla sesta settimana. Dal 2009 ad oggi solo due Regioni (Sicilia e Calabria) hanno implementato la vaccinazione antirotavirus, riscontrando una riduzione dei casi e dei conseguenti ricoveri ospedalieri già dal primo anno di vaccinazione. Dopo un solo anno di vaccinazione in Sicilia, pur con coperture vaccinali non ancora elevate, si è registrata una riduzione superiore al 50% delle ospedalizzazioni nella classe di età maggiormente interessata alla vaccinazione (0-11 mesi).
È opportuno vaccinare i bambini proprio per evitarne l’infezione. Di fatto, il virus colpisce più frequentemente i soggetti in età pediatrica, sono proprio i pediatri a consigliarne la vaccinazione anche se i pareri tra medici e genitori sono tuttora contrastanti. Un vaccino, come qualsiasi altro farmaco in commercio, può causare seri problemi tra cui delle reazioni allergiche, tuttavia, il rischio di un simile evento è estremamente piccolo e la maggior parte dei bambini vaccinati non riscontra alcun tipo di problema.
Alice Marcantonio
fonte: “www.sip.it”