Molnupiravir: speranza contro il Covid-19

Il nuovo antivirale Molnupiravir

Protagonisti di questo studio sono i furetti (figura 1); in questi animali, come in altri mustelidi, il coronavirus SARS-CoV-2 viene trasmesso in modo efficiente e con conseguenze cliniche poco rilevanti, come fortunatamente avviene anche nella maggioranza delle infezioni umane contratte da soggetti di giovane età.

Figura 1 - Furetto
Figura 1 – Furetto

In questa ricerca viene indagato l’effetto di un nuovo antivirale, Molnupiravir (MK-4482/EIDD-2801), che a differenza degli altri, può essere somministrato per via orale.

Gli studiosi hanno rilevato come, dopo trattamento con Molnupiravir somministrato per due volte al giorno ad animali infetti, si è notato un netto calo della carica virale nel tratto respiratorio superiore dei furetti ed è stata registrata parallelamente l’assenza di contagio di animali non infetti (figura 2).

Figura 2 - Schema della ricerca sulla trasmissione. A 30 ore dall'infezione, ogni furetto "trattato" è stato ospitato insieme a due furetti non infetti.  Molnupiravir
Figura 2 – Schema della ricerca sulla trasmissione. A 30 ore dall’infezione, ogni furetto trattato con Molnupiravir, è stato ospitato insieme a due furetti non infetti.

I furetti e la ricerca

I furetti del genere femminile (Mustela putorius furo) di 6-10 mesi, sono stati inoculati per via intranasale con campioni SARS-CoV-2, monitorando periodicamente la carica virale negli animali tramite lavaggi nasali e tamponi rettali, successivamente, sia a 4 che a 10 giorni dall’esposizione al patogeno virale, sono stati analizzati i tessuti dell’apparato respiratorio.

I gruppi di furetti infettati con elevate quantità di virus hanno mostrato un calo del peso corporeo fino al 5°-6° giorno dopo l’infezione, senza però mostrare segni clinici come febbre; successivamente è avvenuta la ripresa con guarigione. Il livello d’interferone I e II ha raggiunto un plateau dopo 3 giorni dall’infezione ed è rimasto elevato fino alla fine dello studio. Inoltre, si è riscontrato un effettivo aumento dell’espressione dei geni stimolati dall’interferone ISG con funzione antivirale.

Il farmaco Molnupiravir

Molnupiravir, sviluppato dalla società di biotecnologia Ridgeback Biotherapeutics in collaborazione con la società farmaceutica Merck è un profarmaco del derivato nucleosidico sintetico N 4-idrossicitidina (NHC). SARS-CoV-2 umano non infetta in modo produttivo i topi senza adattamento virale, mentre la trasmissione da furetto a furetto e, in alcuni casi l’avvenuta trasmissione zoonotica all’uomo, ha spinto i ricercatori a focalizzarsi su animali del genere mustela per portare avanti ricerche senza adattamento precedente. L’azione di questo farmaco è basata sull’introduzione di errori nell’RNA virale durante la replicazione, rendendo quest’ultima inefficace e abbassando così carica virale e possibilità di trasmissione. A differenza dei farmaci come Remdesivir, MK-4482/EIDD-2801 può essere assimilato per via orale, determinando un vantaggio per la somministrazione ai pazienti.

I risultati

Dopo 12 ore dall’inoculo virale, i ricercatori hanno fatto partire la terapia con 5 o 15mg/kg di Molnupiravir, o 15 mg/kg dopo 36 ore. MK-4482 è stato somministrato due volte al giorno mediante sonda gastrica, e già a 12 ore dall’inizio della terapia, si è verificata una riduzione significativa della carica virale per divenire poi insignificante dopo le 24 ore, in cui le particelle infettive non erano più rilevabili; inoltre è stata evidenziata anche una riduzione dell’espressione dell’interferone ISG.

Per verificare se il farmaco, oltre ad agire sulla carica virale, agisse anche sulla trasmissione, i ricercatori hanno poi proceduto con la sperimentazione su due serie da tre furetti ciascuna. Un gruppo ha ricevuto il farmaco dopo 12 ore dall’infezione e dopo 30 ore gli animali trattati sono stati messi in contatto con furetti non infetti per tre giorni. I risultati sono stati incredibili: le particelle infettive del virus non sono state riscontrate negli animali non infetti a contatto con i furetti infetti che però avevano seguito la terapia.

Conclusioni

Il Dr. Richard Plemper, Professore presso la Georgia State University afferma:

“Questa è la prima dimostrazione di un farmaco disponibile per via orale, usato con lo scopo di bloccare rapidamente la trasmissione di SARS-CoV-2. MK-4482 / EIDD-2801 potrebbe cambiare le regole del gioco”

Lo studio dei ricercatori della Georgia State University, pubblicato su Nature Microbiology, è adesso in fase avanzata di sperimentazione clinica per Covid-19, e questo dà una forte speranza nella lotta contro la trasmissione del temibile virus.

Fonti

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