La minaccia Coronavirus: cos’è realmente e come agisce

Il nuovo virus SARS-CoV-2 responsabile dell’attuale epidemia, prende il nome dalla famiglia di virus a cui appartiene: coronavirus. La maggior parte di noi ne ha incontrato forme leggere: quattro ceppi causano circa un quinto dei comuni casi di raffreddore, eppure, fino a poco tempo fa, il nome di questo nemico invisibile era ignoto ai più.

La minaccia Coronavirus comincia a far notizia nel 2003 quando si scoprì che l’agente patogeno responsabile del l’epidemia di SARS (sindrome respiratoria acuta grave) in Cina era proprio un coronavirus. Si ritiene che quell’epidemia sia iniziata quando quest’ultimo è passato dagli animali agli esseri umani, determinando la zoonosi. Successivamente nel 2012, un altro virus è passato dai cammelli all’uomo, causando la MERS (sindrome respiratoria del Medio Oriente). Sino ad arrivare alla situazione odierna in cui paura ed ignoranza la fanno da padrone determinando allarmismo e fenomeni d’intolleranza. In un clima del genere l’arma più forte di cui disponiamo per difenderci è la buona informazione.

Cos’è un Coronavirus?

I coronavirus, della famiglia Coronaviridae, costituiscono virus capsulati ad RNA a singolo filamento la cui dimensione genomica varia da 26 a 32 kilobasi, la più grande per un virus ad RNA.   

Sostanzialmente i virus agiscono tutti alla stessa maniera: parassitano una cellula ospite e cooptano alcune delle sue componenti per fare molte copie di sé stessi. Poiché la replicazione del RNA manca dei meccanismi di correzione degli errori, tali virus sono affetti da errori durante la replicazione; ovviamente, quanto più materiale viene copiato da un agente patogeno, tante più possibilità ci sono di commettere errori, pertanto, visto che coronavirus è dotato di un genoma dalle dimensioni apprezzabili, tali virus mutano molto rapidamente. Alcune di queste mutazioni possono conferire nuove proprietà, come la capacità di infettare nuovi tipi di cellule o persino nuove specie.

Struttura

Strutturalmente parlando tale virus è costituito da: nucleocapside, pericapside, membrana e “spike” (spicola). Il nucleocapside, la sede del genoma, è incapsulato in una bolla formata dalle proteine del pericapside e della membrana. La proteina della spicola forma delle sporgenze a forma di clava che sporgono da tutta la bolla, facendo somigliare il tutto a una corona regale o alla corona del Sole, da cui il nome del virus. Queste protrusioni si legano ai recettori presenti sulle cellule ospiti, determinando i tipi di cellule, e quindi la gamma di specie, che il virus può infettare.

La differenza principale tra i coronavirus che causano un raffreddore e quelli che causano una grave malattia è che i primi infettano principalmente le vie aeree superiori (il naso e la gola), mentre i secondi prosperano in quelle inferiori (i polmoni) e possono portare alla polmonite.

Peculiarità d’azione

Un’altra importante caratteristica dei coronavirus sono le loro proteine “accessorie”, che sembrano coinvolte nell’eludere la risposta immunitaria innata dell’ospite, la prima linea di difesa dell’organismo.

La risposta immunitaria viene innescata quando una cellula rileva un invasore e rilascia proteine chiamate interferoni, che interferiscono con la replicazione del patogeno. Purtroppo, la maggior parte di questi processi è negativa anche per l’ospite stesso, infatti, gran parte della patologia è proprio dovuta alla reazione immunitaria spropositata, oltre che agli effetti indotti dai virus.

La maggior parte delle persone decedute fino ad oggi aveva delle comorbilità, come malattie autoimmuni, o infezioni secondarie, che possono diventare molto più aggressive quando il nostro sistema immunitario innato è impegnato a combattere un virus, dunque, è fondamentale curare le persone per le comorbidità e dare loro antibiotici per fermare le infezioni batteriche che prendono piede.

Si pensa, inoltre, che tali proteine influenzino la mortalità dei coronavirus stessi. Alcuni studi sulla SARS, infatti, hanno rivelato che la rimozione di una proteina accessoria non cambia l’efficienza di replicazione del virus, ma ne diminuisce la patogenicità.

Alcuni ricercatori credono che i portatori di questa minaccia siano i pipistrelli, poiché essi non innescano l’intensa risposta immunitaria degli esseri umani, ma mantengono una risposta costante a basso livello, che può contribuire all’evoluzione dei virus.

Minaccia Coronavirus in Italia

SARS-Cov-2 è, ormai, anche in Italia; in questa situazione le parole d’ordine sono razionalità e ridimensionamentoIl panico non è un buon consigliere, non ci rende lucidi: blocca l’azione e genera conclusioni irrazionali ed emotive. La situazione, certo, non è da sottovalutare, ma non sottovalutiamo nemmeno noi stessi e la nostra capacità di interpretare la realtà in cui viviamo.

Come evitare il contagio

Per ridurre la minaccia contagio da Coronavirus basta adottare le consuete norme igieniche:

  • Lavarsi le mani spesso;
  • Evitare contatti ravvicinati con persone che manifestano sintomi influenzali;
  • Non toccarsi le mucose con le mani;
  • Starnutire “nel gomito”.

Giovanna Spinosa

Fonti

  • How Coronaviruses Cause Infection—from Colds to Deadly Pneumonia By Simon Makin / Scientific American.
  • Coronavirus 2019-nCoV: la più grande meta-analisi di tutti i genomi sequenziati/ Le Scienze.
  • How to report on the COVID-19 outbreak responsibly By Bill Hanage, Marc Lipsitch / Scientific American.
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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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