Il Fumo e i suoi effetti

Ogni anno una piaga sociale, meglio conosciuta con il nome di fumo, miete 6 milioni di vittime. Di questi, il 90% sono considerati fumatori diretti mentre la restante parte muore a causa dell’esposizione al fumo passivo. 
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il fumo di tabacco rappresenta la seconda causa di morte nel mondo e la principale causa di morte evitabile. Il fumo uccide una persona ogni 6 secondi ed è a tutti gli effetti da ritenersi una delle peggiori epidemie mai affrontate. Si calcola, infatti, che entro il 2030 i decessi potrebbero arrivare ad 8 milioni all’anno e che nel XXI secolo il tabagismo avrà ormai causato quasi un miliardo di vittime. Altro dato rilevante proviene dalla nostra cara Italia, dove i decessi si aggirano attorno ai 70-80mila all’anno, di questi, oltre il 25% possiede un’età compresa tra i 35 ed i 65 anni. 

Cosa contiene una sigaretta?

Da sempre uno dei temi più discussi, le sigarette contengo tabacco essiccato sottoposto a lavorazione per migliorarne il sapore ma che comporta un’immissione di sostanze nocive per la salute. Durante la lavorazione, infatti, il tabacco sviluppa, a seguito di una reazione biologica naturale, nitrosammine del tabacco, mentre per azione del produttore viene aggiunto ammoniaca e acetaldeide
Inoltre, durante la coltivazione, il tabacco acquisisce dal terreno, dall’aria e dai vari fertilizzanti alcune sostanze che con la combustione risultano altamente tossiche.

La combustione di una sigaretta

Il fumo che origina dalla combustione del tabacco e della carta che lo avvolge è costituito da non meno di 7000 sostanze. Tra queste abbiamo: sostanze irritanti, catrame, monossido di carbonio, nicotina. 
Tra le sostanze irritanti presenti nel fumo, si ricordano: acido cianidrico, acroleina, formaldeide e ammoniaca. Questi causeranno immediati danni alla mucosa delle vie respiratorie. Inoltre, l’azione irritante provoca tosse, eccesso di muco, bronchite cronica, enfisema. 
Il catrame, facente parte della componente corpuscolata del fumo, comprende varie sostanze tra cui benzopirene e idrocarburi aromatici che risultano essere cancerogene. Inoltre, irrita le vie respiratorie, ingiallisce i denti e comporta una forte alitosi. 

Sostanze contenute all'interno di una sigaretta
Figura 1 – Riportiamo in questa foto le sostanze contenute all’interno di una sola sigaretta. [Fonte:nonfumatori]

Il monossido di carbonio si lega all’emoglobina, riducendo la sua capacità di trasportare l’ossigeno e comportando un minore nutrimento per i tessuti. 
La nicotina è un alcaloide presente nel tabacco tra il 2 e l’8%. Non risulta essere molto tossica ma crea dipendenza. Quando arriva ai polmoni, la nicotina passa nel sangue e arriva al cervello, stimolando il rilascio di dopamina nel SNC e di adrenalina nel surrene, con conseguente effetto eccitatorio. Poco dopo, però, subentra un effetto deprimente che spinge a fumare di nuovo per ritornare agli effetti piacevoli. Oltre alla dipendenza farmacologica da nicotina, nel fumatore si instaura anche una dipendenza psicologica. Quando smette di fumare si manifesta una sindrome da astinenza, caratterizzata da: irritabilità, collera, ansia, oltre ad una maggiore difficoltà nel concentrarsi ed insonnia. Difatti la nicotina è considerata una vera e propria droga. 

Danni del fumo

L’assunzione costante di tabacco va ad incidere gravemente sulla durata della vita media. 20 sigarette al giorno riducono di circa 4,6 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni. In pratica per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita. I danni causati anche solo dall’esposizione passiva al fumo di tabacco sono, ovviamente, direttamente proporzionali all’entità del suo abuso, ma soprattutto da:

  • età di inizio;
  • numero di sigarette giornaliere;
  • numero di anni da fumatore;
  • inalazione più o meno profonda del fumo.

Definite queste informazioni di base, che già di per sé sarebbero sufficienti a farci astenere dall’assumere certe sostanze, andiamo ad analizzare in maniera più specifica i danni del fumo sui principali apparati del nostro organismo. 

Gli effetti del fumo sull’apparato respiratorio

Il fumo, ma più precisamente le sostanze dannose precedentemente citate, alterano il funzionamento e provocano la morte delle cellule ciliate presenti nell’epitelio del tratto respiratorio, causando un ristagno mucoso. Generalmente il muco prodotto dall’epitelio respiratorio serve per prevenire l’ingresso nei polmoni di sostanze estranee. Le ciglia poi, tramite il loro movimento, spingono il muco verso la faringe inducendone la deglutizione e quindi l’eliminazione. Nei fumatori questo equilibrio, tra muco e attività delle ciglia, risulta alterato. Il ristagno del muco favorisce l’insorgenza di infezioni e patologie respiratorie. Per ovviare alla mancanza dell’attività cigliare, l’organismo stimolerà quindi la tosse.
A livello polmonare, il fumo e le specie radicaliche dell’ossigeno contenute in esso, provocano infiammazioni croniche e conseguente accumulo di neutrofili, macrofagi e altre cellule del sistema immunitario.

Differenza tra polmoni sani e danneggiati dal fumo
Figura 2 – Possiamo ammirare con estrema facilità la differenza tra i polmoni sani (a sinistra) e dei polmoni danneggiati dal fumo (a destra). [Fonte: biomedicalcue.it]

Questo costante stato infiammatorio può portare alla broncopneumopatia cronica ostruttiva (o BPCO). Patologia cronica e irreversibile che interessa bronchi e polmoni, causando l’ostruzione delle vie respiratorie e riduce le funzionalità polmonari. Altro pericolo per la salute dei polmoni dei fumatori, proviene dalle sostanze cancerogene presenti nel fumo che favoriscono lo sviluppo di alcuni tipi di tumore al polmone. Si stima che il fumo sia responsabile in Italia del 91% di tutte le morti per cancro polmonare negli uomini e del 55% nelle donne.

Danni cardiovascolari causati dal fumo

Il fumo è la causa principale di infarto e di malattie coronariche. Abbiamo ad esempio:

Infarto miocardio

Si verifica quando l’irrorazione sanguigna del muscolo cardiaco diminuisce manca del tutto a causa dell’occlusione di una o più arterie coronariche. Il fumo di sigaretta aumenta il rischio di aterosclerosi e di infarto miocardio perché danneggia le cellule che rivestono internamente i vasi arteriosi, favorendo la formazione di placche ostruttive e di trombi. 

Cardiopatia ischemica

Causata dal monossido di carbonio e dalla nicotina, si stima che il 20-25% degli incidenti cardiovascolari siano legati al consumo di sigarette. Il fumo, poi, stimolando una parte del nostro sistema nervoso può favorire la vasocostrizione o gli spasmi delle arterie. Smettendo di fumare il rischio si riduce dopo già un anno di astinenza. Inoltre, il fumo di sigaretta facilita non solo l’arteriosclerosi delle coronarie, ma di tutte le arterie. Provoca così alcune malattie, come ad esempio:

Ictus

Può portare alla morte o determinare paralisi di una parte del corpo. Il rischio di incidenti di questo tipo aumenta del doppio o del quadruplo tra i fumatori. 

Danni sulla sessualità maschile

Il fumo di sigaretta è un importante fattore di rischio per quanto riguarda anche la disfunzione erettile del pene. Un importante studio condotto in Massachussetts si è riscontrato che il fumo amplifichi notevolmente il rischio di impotenza, soprattutto quando è associato a patologie cardiovascolari. Nei soggetti tra i 40 e i 70 anni abbiamo un’incidenza di impotenza che varia tra il 5% e il 15%. Il tabacco non ha solo un effetto dannoso a livello vascolare, favorendo la formazione di ateromi (o placche aterosclerotiche) in tutte le arterie, esso andrà ad incidere direttamente sul tessuto erettile del pene. L’elasticità del tessuto erettile e quindi la sua capacità di dilatarsi diminuisce fortemente nei fumatori con la conseguenza di una erezione molto meno duratura. 

Gli effetti del fumo durante la gravidanza

Influisce negativamente sull’apparato riproduttivo femminile, provoca menopause più precoci di circa 2 anni in quanto il fumo altera la normale produzione di ormoni sessuali femminili. Una donna in dolce attesa che fuma ha un rischio maggiore di incorrere in aborto e di avere neonati sottopeso. Il fumo, inoltre, durante la gravidanza può causare un ritardo di crescita e di sviluppo mentale oltre che polmonare del bambino. 

Effetti del fumo sull’intestino

Uno dei bersagli preferiti del fumo è l’intestino che, a causa degli effetti della nicotina, aumenterà la velocità del metabolismo. Questo, però, non deve indurci a pensare che possa essere un ottimo rimedio per aiutarci a dimagrire, basti pensare che 70mg di nicotina assunti per via endovenosa sono più che sufficienti per indurre la morte. Inoltre è stato riscontrato che coloro i quali fumano tabacco e sigarette presentano un aumento dei batteri nocivi al corpo umano, come ad esempio i batteri prevotella. Questo spiegherebbe perché molti fumatori seriali soffrono di colon irritabile, con conseguente crampi addominali, gonfiore di stomaco e diarrea.

Colon irritabile, causa di forti dolori
Figura 3 – Dolore causato dal colon irritabile. [Fonti: parmapress24.it]

L’analisi delle feci di un gruppo di persone che fumano più di 6 sigarette al giorno ha evidenziato mutamenti nei batteri dell’intestino, ma anche di quelli orali, rispetto i risultati derivanti da un gruppo di non fumatori che, invece, non mostrano cambiamenti particolari nel microbiota. Più il soggetto è anziano e più il fumo può nuocere alla sua salute intestinale. Gli over 60, con più di 35 anni di onorata carriera come fumatori, sembrerebbero maggiormente esposti a rischi di stitichezza, dovuta ad una maggiore presenza di aria nella pancia. Ovviamente liberarsi da questa schiavitù della sigaretta aiuterebbe a recuperare una regolarità intestinale.

Effetti del fumo passivo

L’esposizione al fumo di tabacco ambientale costituisce secondo la Environmental Protection Agency (EPA) è uno dei più diffusi e pericolosi fattori inquinanti dell’aria, quindi un rischio sanitario significativo per i non fumatori. Il Surgeon General del USA e la National Accademy of Sciences sono giunti alla conclusione che anche il fumo passivo può causare cancro polmonare e che i figli di genitori fumatori hanno una maggiore incidenza di polmoniti, bronchiti e crisi asmatiche rispetto ai figli di genitori non fumatori. Negli USA, ogni anno, il fumo passivo compie circa 5000 vittime per cancro polmonare nei non fumatori. 

I vantaggi di smettere di fumare

Smettere di fumare non può che risultare una delle scelte più sagge da prendere, in quanto riduce l’insorgenza di malattie e allunga la speranza di vita. Infatti: 

  • La pressione del sangue e la frequenza del battito cardiaco tornano normali e il rischio di avere un infarto si riduce del 50% dopo 1 anno, mentre il rischio di ictus cerebrale regredisce in 5-10 anni dall’astensione;
  • Il rischio di cancro del polmone è paragonabile a quello di chi non ha mai fumato dopo 10 anni dalla sospensione.

Inoltre, migliora la qualità della vita:

  • Olfatto e gusto migliorano già dopo alcuni giorni;
  • La pelle ritorna più luminosa dopo alcune settimane;
  • I denti diventano più bianchi;
  • L’alito diventa più gradevole;
  • Il respiro migliora e scompare la tosse causata dal fumo;
  • Grosso risparmio di soldi. 

Fonti

Foto dell'autore

Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

Lascia un commento