Test IMViC: come riconoscere un batterio intestinale

Introduzione agli enterobatteri

Enterobacteriaceae è una famiglia di batteri particolarmente ampia, il cui habitat di crescita preferito consiste negli intestini di uomo e animali. Gli enterobatteri sono tutti Gram negativi e asporigeni; gran parte di questi, inoltre, presentano dei pili, che gli permettono di aderire più facilmente alle mucose intestinali su cui proliferano.

La loro peculiarità è di avere numerosi caratteri in comune, che, di conseguenza, li rendono difficili da distinguere e classificare: tutti, essendo Gram negativi, possiedono una membrana lipopolisaccaridica esterna, che coincide con la loro endotossina e compone l’antigene O, responsabile di febbre e altri sintomi nei pazienti infetti. In alcuni casi è rilevabile anche un ulteriore strato di polisaccaridi acidi, che compongono l’antigene K di molti enterobatteri, detto antigene Vi in Salmonella.

In genere, questa famiglia di batteri causa infezioni di vario tipo:

  • Infezioni sistemiche, che si manifesta con febbre ed infezioni che, partendo dal tratto gastrointestinale, si diffondono anche al resto dell’organismo;
  • Infezioni intestinali, che si limitano ad attaccare il tratto enterico;
  • Infezioni extraintestinali, come quelle alle vie urinarie da Escherichia coli.

I tratti in comune tra questi microrganismi, quindi, sono numerosi e le infezioni che causano non sono semplici da caratterizzare.

Proprio per questo, infatti, si sceglie di eseguire una serie di analisi microbiologiche, comunemente denominate Test IMViC, atte ad identificare nel dettaglio ognuno di questi batteri intestinali.

Test IMViC - Osservazione al microscopio elettronico di E. coli, tipico batterio intestinale
Figura 1 – Osservazione al microscopio elettronico di E. coli, tipico batterio intestinale [wikipedia.org]

Tassonomia di Enterobacteriaceae

DominioProkaryota
RegnoBacteria
PhylumProteobacteria
ClasseGammaproteobacteria
OrdineEnterobacterales
FamigliaEnterobacteriaceae
GeneriEnterobacter, Escherichia, Klebisella, Salmonella, Shigella, ecc.
Tabella 1 – Tassonomia di Enterobacteriaceae e alcuni generi ad esso appartenenti

Il test IMViC

Il test IMViC consiste di una serie di 4 test microbiologici impiegati in laboratorio al fine di identificare e distinguere i coliformi appartenenti alla famiglia delle Enterobaceriaceae.

“IMVic”, infatti, è un acronimo composto dai nomi dei 4 test: Test dell’Indolo, Test del rosso-Metile, Test di Voges – Proskauer e Test del Citrato. L’unione di questi permette, quindi, di studiare le proprietà biochimiche dei singoli batteri, nonché di definirne alcuni requisiti metabolici.

Test dell’indolo

Il test dell’indolo è il primo della serie di Test IMViC ed è un test che avviene in provetta, nella quale è preparato e versato un terreno a base di Triptofano. L’obiettivo dell’analisi, infatti, è riconoscere se i batteri sotto esame sono capaci o meno di produrre l’enzima triptofanasi e, a sua volta, metabolizzare il triptofano in indolo, acido piruvico ed ammoniaca.

La provetta contenente batteri e triptofano viene incubata una notte a 37°C e il giorno dopo viene aggiunta qualche goccia di reagente di Kovac (p-dimetilaminobenzaldeide, Alcool N-amilico e Acido cloridrico), grazie al quale si può notare l’eventuale attività metabolica del batterio. Al termine dell’analisi, infine, la superficie del brodo apparirà rossa/rosa, se positiva, (il batterio metabolizza l’indolo) o incolore, se negativa (il batterio non metabolizza l’indolo).

Test del rosso – metile

Il test del rosso – metile è il secondo della serie di test IMViC e il suo obiettivo è di riconoscere i batteri capaci di effettuare una fermetazione acido mista a partire dal piruvato. Si effettua in provetta, nella quale è presente il terreno di coltura MRVP (Peptocomplex, Glucosio e Tampone fosfato) e si incuba il tutto a 37°C per 48 ore; a quel punto si aggiunge l’indicatore rosso – metile, che colorerà di rosso la soluzione, in caso di positività e pH abbastanza acido, e di giallo, in caso di negatività.

Test di Voges – Proskauer

Il test di Voges – Proskauer è il terzo della serie di test IMViC e il suo obiettivo è di rintracciare i batteri fermentatori e produttori del 2-3 butandiolo. Anch’esso viene effettuato in provetta con il terreno di colutra MRVP, con un’incubazione di 48 ore e a 37°C. Gli indicatori utilizzati sono alfa-naftolo e idrossido di potassio e, successivamente alla loro aggiunta, la provetta viene agitata e lasciata a riposare. Al termine delle analisi, il colore rosso indicherà la presenza di enterobatteri fermentatori 2-3 butandiolici.

Test del citrato

Il test del citrato è il quarto ed ultimo della serie di test IMVic e il suo obiettivo è distinguere i batteri capaci di utilizzare il citrato come substrato di crescita e fonte di carbonio per i propri metabolismi vitali.

I batteri dotati di enzimi citratasi scindono il citrato in ossalacetato e acetato, con conseguente produzione di piruvato e anidride carbonica. Una volta inseriti in provetta i batteri e il terreno a base di citrato, il tutto è lasciato ad incubare una notte a 37°C.

Infine, l’indicatore è il blu di brotimolo che permette alla soluzione di diventare da verde a blu in caso di positività e utilizzo del citrato da parte degli enterobatteri.

Esempi di positività e negatività al Test IMViC
Figura 2 – Esempi di positività e negatività al Test IMViC [wikipedia.org]

Fonti

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Davide Puntorieri

Dottore in Scienze gastronomiche e oggi studente di scienze e tecnologie alimentari (LM-70) presso l'Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria.

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