La Scienza dei Cittadini: tra ricerca e società

Immaginate un mondo in cui ogni cittadino, indipendentemente dalla propria formazione, possa contribuire attivamente alla ricerca scientifica. Un mondo in cui la scienza non sia confinata nei laboratori ma diventi un’esperienza condivisa e accessibile a tutti. Questo mondo esiste già, ed è reso possibile dalla scienza dei cittadini, una pratica innovativa che sta rivoluzionando il modo in cui la conoscenza scientifica è prodotta e condivisa.

Cos’è la scienza dei cittadini?

La citizen science, o scienza dei cittadini, invita tutti a partecipare attivamente alla raccolta e all’analisi dei dati scientifici. In questo modo, abbatte le barriere tra il mondo accademico e la società civile. Che si tratti di osservare le stelle, monitorare la biodiversità locale o raccogliere dati sull’inquinamento atmosferico, ogni contributo è prezioso per il progresso della conoscenza scientifica.

I quattro pilastri della Scienza dei Cittadini: comunità, ricerca scientifica, imparare e condividere.
Figura 1 – I quattro pilastri della Scienza dei Cittadini: comunità, ricerca scientifica, imparare e condividere. [Fonte: Immagine creata con Canva da Elisabetta Cretella]

Un’opportunità di apprendimento

La citizen science non è solo un potente strumento di ricerca, ma anche un’occasione unica per l’apprendimento permanente. Partecipando a progetti reali, i cittadini sviluppano competenze scientifiche, stimolano la curiosità e acquisiscono una maggiore consapevolezza del mondo che li circonda.

I vantaggi della scienza dei cittadini nell’istruzione

La citizen science offre numerosi vantaggi per l’istruzione, sia formale che informale. Tra questi, i principali sono:

  • l’apprendimento attivo: i partecipanti non sono semplici spettatori, ma protagonisti del processo scientifico e imparano attraverso l’esperienza diretta;
  • il contesto reale: la scienza diventa tangibile, collegando l’apprendimento alla vita quotidiana;
  • lo sviluppo di competenze: si acquisiscono abilità di osservazione, raccolta dati, analisi e pensiero critico;
  • il coinvolgimento della comunità: favorisce la collaborazione e il senso di appartenenza, creando un legame tra scienza e società;
  • l’accessibilità: la scienza diventa accessibile a tutti, indipendentemente dai propri studi e conoscenze.

Sfide e opportunità

L’integrazione della scienza dei cittadini nell’istruzione presenta diverse sfide, come garantire l’accuratezza dei dati e l’equilibrio tra obiettivi scientifici ed educativi. Ma anche quello di assicurare che tutti, indipendentemente dal background, abbiano l’opportunità di parteciparvi. Inoltre, limitazioni di tempo e di risorse da investire possono ostacolarne l’attuazione.

La sfida più importante, però, resta quella di garantire che i dati raccolti dai cittadini siano accurati e affidabili.

Tuttavia, queste non sono solo sfide ma rappresentano anche un’opportunità per sviluppare nuove metodologie didattiche e promuovere un approccio più diretto e inclusivo alla scienza.

La citizen science tra istruzione formale e informale

Nelle scuole, la citizen science può arricchire i programmi di studio. Gli insegnanti devono essere adeguatamente formati e supportati per guidare gli studenti in questo tipo di progetti. Alla base della partecipazione deve esserci la motivazione degli studenti nel volervi prendere parte, fingendosi degli scienziati al primo giorno di lavoro.

Anche i musei, i centri scientifici e altre istituzioni possono attivare progetti di citizen science. Bisogna però fare attenzione e bilanciare il divertimento con la qualità dei dati raccolti. È importante affidarsi sempre a figure professionali preparate, in grado di guidare le azioni degli scienziati-cittadini nei vari contesti e progetti.

Per superare le sfide e sfruttare appieno il potenziale della citizen science, è necessario adottare un approccio trasformativo. In cosa consiste? Si tratta di una collaborazione basata sul dialogo aperto tra scienziati, educatori e cittadini.

Questo approccio implica:

  • la co-creazione, ovvero il coinvolgimento dei cittadini fin dalle prime fasi di progettazione;
  • la comunicazione efficace, usando un linguaggio chiaro e accessibile, evitando tecnicismi e il gergo scientifico;
  • la formazione dei cittadini, fornendo loro le competenze e le risorse necessarie per partecipare attivamente;
  • il riconoscimento dell’impegno, valorizzando il contributo dei cittadini e degli scienziati coinvolti.

La scienza dei cittadini: un dialogo tra scienza e società

Alla fine di un progetto di citizen science è essenziale la comunicazione dei risultati ottenuti. Per fare questo si possono creare spazi di dialogo e di partecipazione, dove i cittadini possano confrontarsi con gli scienziati e contribuire attivamente alla costruzione della conoscenza.

Si può adottare un tipo di comunicazione unidirezionale oppure bidirezionale. Nel primo caso, gli scienziati diffondono i risultati e sensibilizzano il pubblico. Nel secondo, invece, si instaura un vero e proprio dialogo con i cittadini che partecipano attivamente alla condivisione dei risultati ottenuti.

Nessuno dei due approcci è in assoluto migliore dell’altro. Una buona comunicazione si può raggiungere sfruttandoli entrambi. In una prima fase è utile una comunicazione unidirezionale, fatta da esperti del settore, per inquadrare la ricerca e organizzare il lavoro. In seguito si può adottare quella bidirezionale per favorire la collaborazione e la costruzione di relazioni tra scienziati e cittadini. Questa è utile anche per promuovere l’apprendimento e la comprensione della scienza da parte del pubblico e per coinvolgere i cittadini nei processi decisionali.

L’importanza della comunicazione nell’era della disinformazione

In un’epoca in cui le fake news e la disinformazione sono sempre più diffuse, la comunicazione efficace della scienza è fondamentale. La citizen science, con il suo approccio partecipativo, può contribuire a contrastare la disinformazione e a promuovere una cultura scientifica più consapevole e responsabile.

Coinvolgere gli scienziati nel processo di comunicazione è fondamentale per garantire la credibilità e l’efficacia di questi progetti. Per questo motivo, è importante che le istituzioni scientifiche sfruttino e supportino gli scienziati nelle attività di comunicazione. Per comunicare dati scientifici non basta essere un buon comunicatore!

Verso un Futuro basato sulla “Scienza per Tutti”

La citizen science rappresenta un’opportunità straordinaria per trasformare l’istruzione e l’apprendimento, rendendo la scienza un’esperienza condivisa e accessibile a tutti. Abbandonando il ruolo di semplici “fruitori” di sapere, i cittadini possono diventare protagonisti attivi nella scoperta scientifica, contribuendo a costruire un futuro più sostenibile e consapevole.

Bibliografia:

Crediti immagini:

  • Immagine in evidenza:  Immagine creata con Canva da Elisabetta Cretella
  • Figura 1 : Immagine creata con Canva da Elisabetta Cretella

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Elisabetta Cretella

Elisabetta Cretella Dopo la laurea magistrale in Genetica e Biologia molecolare conseguita presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza e l'abilitazione alla professione di biologo, si appassiona alla divulgazione scientifica. Consegue il Master in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della Scienza presso l'Università degli studi di Ferrara e inizia a scrivere per il webmagazine 'Agenda17' del Laboratorio DOS (Design of Science) dell'Università di Ferrara. Intanto intraprende la strada dell'insegnamento. Ad oggi è docente di Matematica e Scienze presso le Scuole Secondarie di primo grado e di Scienze naturali alle Scuole Secondarie di secondo grado. Nel suo curriculum c'è anche un tirocinio svolto in un laboratorio di ricerca dell'Istituto di Biologia e Patologia molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBPM-CNR) e due pubblicazioni su riviste scientifiche peer reviewed.

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