Cos’è la giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza
L’11 Febbraio si celebra la giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza.
La ricorrenza è stata istituita nel 2015 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con lo scopo di promuovere l’uguaglianza di genere in ambito scientifico.
La disuguaglianza di genere che persiste nella società odierna affonda le sue radici direttamente nella nostra cultura e nel modo in cui ci è stata impartita per generazioni e generazioni. Fin da bambini siamo diretti testimoni della tendenza da parte delle nostre figure adulte di riferimento ad attribuire un genere a tutte le cose che ci circondano. Giocattoli “da maschio” e “da femmina”, colori, vestiti, sport, sono solo alcuni dei tanti stereotipi di genere che siamo continuamente abituati a sentire, più o meno consapevolmente. Si passa poi agli interessi, che vengono considerati “da uomo” o “da donna”, ai comportamenti, alle attitudini, fino ad arrivare alla già di per se complessa scelta del percorso di studi, dalla quale dipenderà in parte quello che sarà il lavoro futuro.

Ebbene il gender gap si conferma un fenomeno estremamente ricorrente anche in questo contesto: ad oggi infatti il numero di ragazze che decide di intraprendere una carriera STEM è ancora molto basso, se paragonato alla controparte maschile. Basti pensare che secondo i dati Istat del 2021 su 100 donne laureate, solo 16 hanno un titolo in discipline STEM mentre gli uomini sono ben 35.
Nonostante ciò l’evidenza ci dice che da sempre le donne sono state protagoniste di intuizioni, ricerche e scoperte che hanno lasciato segni indelebili nella storia della nostra umanità.
Cinque scienziate che hanno lasciato il segno
È proprio per questo che oggi, in occasione della giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, vogliamo ripercorrere insieme la storia, le scoperte e le curiosità di solo alcuni dei tantissimi volti del panorama scientifico femminile, che hanno contribuito a porre le basi per la comprensione di argomenti che tuttora e, proprio grazie a loro, studiamo e conosciamo.
Marie Curie (1867-1934)
Maria Salomea Skłodowska, più conosciuta come Marie Curie o Maria Skłodowska Curie è un stata fisica, chimica e matematica polacca naturalizzata francese.
Maria Skłodowska-Curie fu la prima persona a vincere o condividere due premi Nobel. Il primo nel 1903 per la Fisica insieme al marito Pierre Curie e ad Antonine Henri Becquerel, per i suoi studi sulle radiazioni. Il secondo, per la chimica, nel 1911, per aver scoperto il radio e il polonio, Quest’ultimo così chiamato proprio in onore della sua terra natale. Marie Curie è una dei cinque vincitori del Nobel ad averne ricevuti due. È inoltre la sola ad aver vinto il Premio in due distinti campi scientifici.
Marie Curie crebbe nella Polonia russa e successivamente si trasferì poiché lì le donne non potevano essere ammesse agli studi superiori. Nel 1891 iniziò a frequentare la Sorbona, a Parigi, dove si laureò in fisica e matematica. A dicembre del 1897 iniziò a compiere gli studi sulle sostanze radioattive, che da allora rimarranno al centro dei suoi interessi. Successivamente nel 1906, dopo la morte del marito investito da una carrozza, iniziò ad insegnare alla Sorbona. Due anni più tardi ottenne la cattedra di fisica generale, divenendo così la prima donna ad insegnare alla Sorbona.

Da non dimenticare la figlia IRÉNE JOLIOT-CURIE (1897-1956). Madre e figlia condividevano non solo il valore scientifico, ma anche il triste destino legato proprio ai loro esperimenti. Entrambe morirono prematuramente per un’anemia aplastica, causata dalle radiazioni a cui il fisico era stato per lungo tempo esposto. Per il timore di contaminazioni radioattive, le loro bare sono state avvolte in una camicia di piombo.
Barbara McClintock (1902-1992)
Barbara McClintock è stata la biologa statunitense a cui si deve la scoperta dei trasposoni (frammenti di DNA in grado si spostarsi da un punto all’altro del genoma).
Nacque nel Connecticut nel 1902 e fin da bambina si mostrò appassionata di scienza e in particolare di genetica. Cominciò infatti i suoi studi superiori iscrivendosi alla Cornell University intenzionata a specializzarsi in questa materia. L’accesso all’unico corso che trattava di genetica era però proibito alle donne in quel periodo. La McClintock dovette quindi procedere per vie alternative e si iscrisse al dipartimento di botanica.
In seguito alla laurea e al dottorato iniziò a effettuare diversi studi sulla pianta del mais lavorando prima presso la suddetta università, successivamente in Missouri e infine a Washington. Fu proprio qui, al Carnegie Institute of Technology, che portando avanti gli studi sulla citogenetica del mais e sulle mutazioni dei suoi cromosomi identificò i trasposoni.
Nel 1951 presentò i risultati delle sue ricerche. Tuttavia dovette aspettare quasi 20 anni prima che la comunità scientifica considerasse il suo lavoro e prima che le venissero riconosciuti i suoi preziosi meriti, per i quali ricevette il Premio Nobel per la Medicina nel 1983. È bene anche ricordare che la McClintock fu eletta membro della Accademia Nazionale delle Scienze nel 1944 e appena un anno dopo divenne presidentessa della Società Genetica d’America.

Rita Levi Montalcini (1909-2012)
Rita Levi Montalcini è stata una neurobiologa italiana, vincitrice nel 1986 del premio Nobel per la medicina per aver identificato l’NFG (fattore di accrescimento della fibra nervosa).
Tra gli altri riconoscimenti è doveroso ricordare nel 2001 la nomina di senatrice a vita dall’allora Presidente della Repubblica e l’ammissione, per la prima volta concessa ad una donna, alla Pontificia Accademia delle Scienze.
La Montalcini nasce a Torino, dove trascorre la prima parte della sua vita. Qui inizia a studiare medicina sotto la guida dell’istologo Giuseppe Levi e ad appassionarsi alla branca della neurologia, nella quale si specializzerà successivamente.
Essendo ebrea, a seguito delle leggi razziali, fu costretta a trasferirsi in Belgio insieme alla sua famiglia, dove continuò gli studi sul sistema nervoso all’Università di Bruxelles.
Tornata poi a Torino la Montalcini era talmente intenzionata a proseguire le sue ricerche che si dice allestì un laboratorio privato all’interno della sua camera da letto. Successivamente fu poi invitata da un biologo della Washington University a terminare gli studi negli USA.
Fu proprio qui che nel 1954 identificò la molecola proteica (NGF) responsabile della crescita e del differenziamento delle cellule nervose del sistema nervoso centrale e periferico.
Tale ricerca è stata fondamentale in quanto ha posto le basi per comprendere quelli che sono alcuni dei meccanismi esistenti alla base della neurodegenerazione tipica di malattie come Parkinson ed Alzheimer.

Rosalind Franklin (1920-1958)
Rosalind Elsie Franklin è stata una chimica, biochimica e cristallografa britannica. Il suo lavoro è stato fondamentale per la comprensione delle strutture molecolari del DNA e dell’RNA. Fu grazie alla Foto 51 che Watson e Crick elaborarono il modello chimico della molecola del DNA. La foto di diffrazione dei raggi X di un gel paracristallino, composto da fibre di DNA, fu scattata da Raymond Gosling. Quest’ultimo era uno specializzando che lavorava proprio sotto la supervisione di Rosalind Franklin nel maggio 1952 al King’s College London. Lo schema di diffrazione ha consentito di determinare la natura elicoidale dei fili antiparalleli a doppia elica. Questi ultimi, tuttavia, si appropriarono del lavoro scientifico della Franklin senza attribuirle i dovuti meriti. La fotografia ha fornito informazioni fondamentali per lo sviluppo di un modello di DNA.
Il lavoro assiduo e proficuo permise a Franklin di partecipare nel giugno del 1951 al secondo congresso di Stoccolma. Qui poté assistere al resoconto di una scoperta trionfale da parte del fisico Pauling. Si trattava dell’alfa elica, la più importante struttura regolare presente nelle proteine, che permette alle catene di formare degli angoli. Questo incontro la spronò a continuare le ricerche. Sviluppò immagini sempre più nitide del DNA dalle quali riuscì ad ottenere la sua prima importante scoperta in questo campo: esistevano due forme di DNA. Quando era idratata la fibra diventava lunga e più sottile, bagnata o paracristallina (forma B). Invece a contatto con un agente disidratante, asciutta, cristallina, riprendeva la sua forma iniziale (forma A).

Maria Rosaria Capobianchi (1953)
La dottoressa Maria Rosaria Capobianchi, classe 1953, ha diretto il laboratorio di Virologia dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani. L’ospedale della capitale è stato il punto di riferimento nella lotta contro il coronavirus dalle prime fasi dell’epidemia. È grazie a lei e, sotto la sua direzione, che a Marzo 2020, per la prima volta in Italia il suo team ha isolato il virus Sars-Cov2.
Maria Rosaria Capobianchi è nata e cresciuta nel rione di Terra Murata. Molto legata alla sua isola, l’ha lasciata soltanto adolescente, quando ha cominciato gli studi superiori al Liceo Genovesi di Napoli. Ha poi proseguito con l’università studiando alla Federico II e all’istituto internazionale di Genetica e biofisica di Fuorigrotta. Dal 2000 fino a qualche mese fa ha lavorato allo “Spallanzani”. In occasione della giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza è doveroso ricordare che, sotto la sua direzione, e insieme alle dott.sse Francesca Colavita e Concetta Castilletti, entrambe biologhe con specializzazione in Microbiologia e Virologia, fu isolato il Sars-Cov2. Il loro contributo è stato fondamentale nell’allestimento e coordinamento della risposta di laboratorio alle emergenze sanitaria mondiale in ambito nazionale.

L’importanza della ricorrenza
Affrontare le più grandi sfide che attualmente deve affrontare la comunità globale significherà sfruttare tutti i talenti. È proprio in questo clima in cui si continua a combattere il Covid e i problemi crescenti legati alla crisi ambientale che è giunto il momento di iniziare a riconoscere il contributo femminile nella ricerca e nell’innovazione. L’esistenza di una giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza è necessaria per abbattere gli stereotipi e sconfiggere la discriminazione.
Questa giornata ci permette di riconoscere il ruolo che le donne e le ragazze già svolgono nella scienza. Promuove l’idea di educare gli uomini sul loro ruolo nell’incoraggiare e guidare le donne e le ragazze nelle scuole e sul posto di lavoro in modo che possano raggiungere il loro livello tecnico e passioni scientifiche.

È affascinante conoscere le tante donne pioniere che hanno contribuito alla nostra società attraverso la scienza. Cerca risorse online, libri e film che raccontino le loro storie. Condividi ciò che impari e onora queste donne sui social media. Ora è il momento di sbloccare il pieno potenziale delle donne in questi campi e vedere come i loro contributi possono avere un impatto sul mondo.
Michela Cirino e Francesca Maisto
Fonti
- https://www.nature.com/collections/cfdafdehha
- https://www.unesco.org/reports/science/2021/en/women-digital-revolution
- https://www.focusjunior.it/scienza/le-scienziate-che-hanno-fatto-la-storia/
- https://it.wikipedia.org/wiki/Rita_Levi-Montalcini
- https://it.wikipedia.org/wiki/Barbara_McClintock
- https://www.corriere.it/cronache/21_dicembre_26/capobianchi-vaccino-covid-86bbaf1c-6684-11ec-b637-b5d66a8044dd.shtml
Crediti immagini
- Figura 1: https://www.google.com/search?q=giochi+da+maschio+e+dA+FEMMINA&rlz=1C1GCEA_enIT900IT900&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=2ahUKEwjC9tG7zYv9AhXGSTABHdn_BioQ_AUoAXoECAEQAw&biw=1536&bih=656&dpr=1.25#imgrc=iAkg6FxRIoDXMM&imgdii=p9wkHL8xio63fM
- Figura 2: https://it.wikipedia.org/wiki/Marie_Curie#/media/File:Pierre_and_Marie_Curie.jpg
- Figura 3: https://www.google.com/search?q=barbara+mcclintock+foto&rlz=1C1GCEA_enIT900IT900&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=2ahUKEwiuyo3syov9AhUTgoQIHYDjC2UQ_AUoAXoECAEQAw&biw=1536&bih=656&dpr=1.25#imgrc=9QHNtMYwI3jc_M
- Figura 4: https://www.google.com/search?q=rita+levi+montalcini&rlz=1C1GCEA_enIT900IT900&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=2ahUKEwin4aeey4v9AhUlTDABHbYTAm0Q_AUoAXoECAEQAw&biw=1536&bih=656&dpr=1.25#imgrc=9Ny5ZKOFXfyywM&imgdii=PhW6EQj0GsiXOM
- Figura 5: https://www.google.com/search?q=rosalind+franklin&rlz=1C1GCEA_enIT900IT900&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=2ahUKEwj49s_WzYv9AhUKbTABHUGkCbMQ_AUoAXoECAEQAw&biw=1536&bih=656&dpr=1.25#imgrc=1zLGytnS2J0RtM
- Figura 6: https://www.ilmessaggero.it/italia/cavalieri_concetta_castilletti_virologa_spallanzani_virus_isolato-5266309.html
- Figura 7: https://www.nature.com/collections/cfdafdehha