Quali fasi portano ad un ictus: segnali, processi e prevenzione: L’ictus è un evento neurologico grave e improvviso che si verifica quando il flusso sanguigno diretto a una parte del cervello si interrompe o si riduce, privando le cellule nervose di ossigeno e nutrienti. Ogni anno colpisce milioni di persone nel mondo, e rappresenta una delle principali cause di invalidità e mortalità.
Conoscere le fasi che portano a un ictus e i fattori di rischio è fondamentale per poter agire in anticipo e mettere in atto strategie di prevenzione primaria e secondaria.
Cos’è un ictus e quante tipologie esistono
L’ictus si divide in due principali categorie:
- Ictus ischemico (circa l’80% dei casi): causato da un coagulo di sangue che blocca un’arteria cerebrale.
- Ictus emorragico: dovuto alla rottura di un vaso sanguigno con conseguente emorragia cerebrale.
Entrambi compromettono il corretto funzionamento delle aree cerebrali colpite, ma hanno cause e dinamiche diverse.
Fasi che portano a un ictus ischemico
1. Fase di rischio silente (anni prima)
In questa fase non ci sono sintomi evidenti, ma sono presenti fattori di rischio modificabili:
- Ipertensione arteriosa (principale causa)
- Diabete mellito
- Colesterolo alto
- Fumo di sigaretta
- Sedentarietà e obesità
- Fibrillazione atriale non trattata
- Alcol in eccesso
- Stress cronico
Questi fattori indeboliscono i vasi sanguigni, aumentano la formazione di placche aterosclerotiche e favoriscono la formazione di trombi.
2. Fase di pre-ictus o TIA (attacco ischemico transitorio)
Il TIA è un mini-ictus che si manifesta con sintomi simili a quelli dell’ictus, ma che regrediscono entro 24 ore senza causare danni permanenti.
Segnali tipici:
- Improvvisa debolezza o paralisi a un lato del corpo
- Difficoltà a parlare o comprendere
- Perdita della vista parziale
- Capogiri e perdita di equilibrio
Il TIA è un campanello d’allarme importante: secondo studi, 1 persona su 3 che ha un TIA avrà un vero ictus nei 5 anni successivi, se non si interviene.
3. Evento acuto: ictus
È il momento in cui si verifica l’interruzione del flusso sanguigno a una zona del cervello:
- Nel caso ischemico: a causa di un coagulo (trombo o embolo)
- Nel caso emorragico: per la rottura di un’arteria cerebrale (es. aneurisma)
Le cellule nervose iniziano a morire entro pochi minuti, quindi il tempo è cruciale. Intervenire entro le prime 3-4 ore può fare la differenza tra recupero e disabilità permanente.
Segnali di allarme da riconoscere subito
Ricorda la sigla FAST (in inglese):
- F – Face: sorriso asimmetrico, caduta di un lato del viso
- A – Arms: debolezza a un braccio o difficoltà a sollevarlo
- S – Speech: difficoltà nel parlare o pronunciare parole
- T – Time: chiama il 112 immediatamente se noti uno o più di questi sintomi
Fasi che portano a un ictus emorragico
Le dinamiche dell’ictus emorragico sono differenti e spesso legate a:
- Ipertensione non controllata (che indebolisce i vasi cerebrali)
- Malformazioni vascolari congenite (es. aneurismi, MAV)
- Traumi cranici
- Uso eccessivo di anticoagulanti
Anche in questo caso, possono esserci sintomi premonitori (mal di testa improvviso, nausea, disturbi visivi), ma spesso l’evento è brusco e senza preavviso.
Prevenzione: la fase più importante
1. Controlla i parametri vitali
- Mantieni la pressione arteriosa sotto controllo
- Monitora regolarmente glicemia e colesterolo
2. Segui una dieta protettiva
- Ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali
- Usa olio extravergine d’oliva come principale fonte di grassi
- Riduci sale, grassi saturi e zuccheri
3. Fai attività fisica regolare
- Almeno 30 minuti al giorno di camminata, bici, nuoto o ginnastica dolce
4. Smetti di fumare e limita l’alcol
- Il fumo raddoppia il rischio di ictus
- L’alcol va limitato a 1-2 bicchieri al giorno, meglio se vino rosso
5. Tratta i disturbi del ritmo cardiaco
- Se hai fibrillazione atriale, segui le terapie prescritte per prevenire trombi
Conclusione
L’ictus non è un evento improvviso senza preavviso: si sviluppa attraverso fasi progressive, che vanno dalla presenza di fattori di rischio silenti a segnali evidenti come il TIA.
Riconoscerne i segnali precoci e agire sui comportamenti a rischio consente di prevenire fino all’80% dei casi. La prevenzione resta la miglior arma per proteggere la salute cerebrale.
Fonti
https://www.stroke.org/en/about-stroke
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3005605/
https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/neurologia/ictus-cause-sintomi-e-prevenzione