Le controindicazioni dei dolcificanti

Le controindicazioni dei dolcificanti: I dolcificanti, sia naturali che artificiali, sono ampiamente utilizzati come alternative allo zucchero per ridurre l’apporto calorico o per esigenze legate a condizioni di salute come il diabete. Tuttavia, è fondamentale conoscere le controindicazioni e i potenziali effetti collaterali associati al loro consumo, soprattutto se prolungato o in dosi elevate.

Tipologie di dolcificanti e relative controindicazioni

1. Dolcificanti artificiali

Aspartame

  • Composizione: composto da due aminoacidi, acido aspartico e fenilalanina.
  • Controindicazioni:
    • Fenilchetonuria: le persone affette da questa rara malattia genetica non possono metabolizzare la fenilalanina, componente dell’aspartame, rendendone l’assunzione pericolosa .
    • Possibile cancerogenicità: l’OMS ha classificato l’aspartame come “possibilmente cancerogeno” per l’uomo, sebbene le evidenze siano limitate .
    • Effetti collaterali: in alcuni individui può causare mal di testa, vertigini, nausea e disturbi gastrointestinali .

Saccarina

  • Composizione: primo dolcificante artificiale scoperto, con potere dolcificante circa 300-400 volte superiore al saccarosio.
  • Controindicazioni:
    • Studi su animali: ricerche degli anni ’70 hanno suggerito un possibile legame tra saccarina e cancro alla vescica nei ratti, ma studi successivi non hanno confermato questo rischio nell’uomo .
    • Retrogusto amaro: può risultare sgradevole a dosi elevate.

Sucralosio

  • Composizione: derivato clorurato del saccarosio, circa 600 volte più dolce dello zucchero.
  • Controindicazioni:
    • Stabilità termica: se riscaldato oltre i 120°C, può degradarsi formando composti potenzialmente nocivi come diossine .
    • Effetti sul microbiota: alcuni studi suggeriscono possibili alterazioni della flora intestinale.

Acesulfame K

  • Composizione: sale di potassio, circa 200 volte più dolce del saccarosio.
  • Controindicazioni:
    • Studi limitati: sebbene approvato da molte agenzie regolatorie, alcuni esperti ritengono che siano necessari ulteriori studi per confermare la sua sicurezza a lungo termine .

2. Dolcificanti naturali e polioli

Stevia

  • Origine: estratta dalle foglie della pianta Stevia rebaudiana.
  • Controindicazioni:
    • Disturbi gastrointestinali: in alcune persone può causare gonfiore, meteorismo e diarrea se assunta in dosi elevate .

Eritritolo

  • Origine: polialcol presente naturalmente in alcuni frutti.
  • Controindicazioni:
    • Effetti lassativi: a dosi molto elevate può causare disturbi gastrointestinali, anche se è generalmente meglio tollerato rispetto ad altri polioli .

Xilitolo

  • Origine: polialcol estratto da betulle e altri vegetali.
  • Controindicazioni:
    • Effetti lassativi: può causare diarrea e gonfiore se consumato in grandi quantità.
    • Tossicità per gli animali: estremamente tossico per i cani, può causare ipoglicemia e danni epatici .

Effetti collaterali comuni dei dolcificanti

  • Disturbi gastrointestinali: gonfiore, gas, diarrea, soprattutto con polioli come sorbitolo, mannitolo e xilitolo.
  • Alterazioni del microbiota intestinale: alcuni dolcificanti possono modificare la composizione della flora intestinale, con potenziali implicazioni per la salute metabolica .
  • Effetti metabolici: l’uso prolungato di dolcificanti artificiali è stato associato a un aumento del rischio di diabete di tipo 2, obesità e malattie cardiovascolari .
  • Aumento dell’appetito: alcuni studi suggeriscono che i dolcificanti possano stimolare l’appetito, portando a un maggiore consumo calorico complessivo .

Conclusione

Sebbene i dolcificanti offrano un’alternativa allo zucchero, è essenziale utilizzarli con moderazione e consapevolezza. È consigliabile:

  • Leggere attentamente le etichette: per conoscere la presenza e la quantità di dolcificanti nei prodotti.
  • Limitare l’uso prolungato: evitare un consumo quotidiano eccessivo, soprattutto di dolcificanti artificiali.
  • Consultare un professionista: in caso di condizioni di salute particolari o dubbi sull’uso dei dolcificanti.

Fonti

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