Secondo un nuovo studio guidato da scienziati sudcoreani, l’ansia, la depressione e l’insonnia sono condizioni mentali che aumentano significativamente il rischio di ictus e infarto del miocardio, due patologie cerebro-cardiovascolari potenzialmente fatali. Questi disturbi psichici possono influenzare negativamente lo stato di salute dell’individuo e aumentare la suscettibilità a patologie fisiche di diversa natura.
- Escherichia coli ed infarto del miocardio: una possibile correlazione
- Influenza e infarto: nuova ricerca mostra una correlazione significativa
- Ti consigliamo: Integratore Relax Vegavero® | 120 capsule | con Valeriana, GABA, Magnesio, Zinco, Vitamina B6, B12, B2, B1 | Rilassante per Ansia, Stress e per Dormire Meglio
Giovani adulti a rischio: lo studio che collega i disturbi mentali alle patologie cerebro-cardiovascolari, come ictus e infarto del miocardio
La ricerca è stata condotta su una specifica coorte composta da pazienti giovani con età compresa tra i 20 e i 39 anni. Questi si sono sottoposti a visite mediche tra il 2009 e il 2012 in Corea del Sud. I ricercatori hanno esaminato i dati di 6,5 milioni di persone inclusi nel database sanitario nazionale della Corea del Sud. Tra le condizioni mentali osservate sono state considerate la schizofrenia, l’ansia, il disturbo depressivo maggiore, il disturbo da stress post-traumatico, il disturbo somatoforme. Ma anche disturbi alimentari, il disturbo della personalità e il disturbo da uso di sostanze (ad esempio alcolismo o consumo di droghe).
I pazienti sono stati seguiti fino al 2018 e i ricercatori hanno tenuto traccia degli eventi cardio-cerebrovascolari emersi. Durante il periodo di follow-up medio di 7,6 anni, si sono verificati 16.133 casi di infarto del miocardio e 10.509 casi di ictus ischemico. Incrociando tutti i dati, è emerso un evidente legame tra la riduzione del benessere mentale e il rischio di sviluppare le due patologie rispetto al gruppo di controllo (senza disturbi mentali).
Lo studio
In particolare, i ricercatori sudcoreani hanno osservato che chi era affetto da uno dei disturbi sopracitati aveva circa il 60% di probabilità in più di avere un infarto e circa il 40% in più di avere un ictus. Il rischio di infarto era oltre 3 volte superiore per i pazienti con disturbo da stress post-traumatico. Circa 2,5 volte superiore per chi abusava di sostanze. 1,7 volte superiore per gli insonni e i depressi. 1,5 volte superiore per chi soffriva d’ansia. Per chi aveva disturbi alimentari e della personalità il rischio era doppio. Per quanto concerne l’ictus, le probabilità di svilupparlo erano triple per gli schizofrenici. 1,6 volte superiori per che soffriva di depressione. Circa 1,5 volte superiore per chi soffriva di insonnia.
I ricercatori sottolineano che le persone con disturbi mentali coinvolte nello studio non avevano uno stile di vita o un profilo metabolico mediamente peggiore rispetto a quello del gruppo di controllo. Ciò suggerisce che le condizioni mentali possono avere un impatto diretto sul rischio di patologie cerebro-cardiovascolari.
Alla luce di questi risultati, gli autori dello studio sottolineano l’importanza della prevenzione e del trattamento dei disturbi mentali nei giovani. Il fine è quello di ridurre il rischio di ictus e infarto del miocardio. In particolare, la ricerca sottolinea come il mantenimento del benessere psicologico sia un fattore chiave per prevenire malattie cardiovascolari, soprattutto in giovani adulti.
Il ruolo della pandemia nella salute mentale
La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo sulla salute mentale delle persone in tutto il mondo. Molte persone hanno sperimentato ansia, depressione e insonnia a causa delle restrizioni, dell’isolamento sociale e delle preoccupazioni finanziarie. Questi risultati sono particolarmente preoccupanti alla luce della pandemia, poiché la riduzione dello stato di benessere psicologico potrebbe aumentare il rischio di ictus e infarto del miocardio nei giovani adulti.
Gli autori dello studio suggeriscono l’importanza di migliorare l’accesso ai servizi di salute mentale, in modo da garantire che le persone affette da disturbi mentali possano ricevere la giusta cura e supporto. Inoltre, è importante che i medici siano consapevoli di queste associazioni tra patologie cerebro-cardiovascolari e disturbi mentali, al fine di poter fornire una diagnosi e un trattamento precoce.
In conclusione, i risultati di questo studio mettono in luce l’importanza del benessere mentale nella prevenzione di patologie cerebro-cardiovascolari. La riduzione dello stato di benessere psicologico è un fattore di rischio significativo per ictus e infarto del miocardio, soprattutto nei giovani adulti. La promozione della salute mentale e il trattamento precoce dei disturbi mentali sono quindi essenziali per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e garantire una migliore salute e benessere generale.