Burnout colpisce il 52% dei medici e il 45% degli infermieri: i rischi

La sindrome da burnout è un grave problema che affligge i professionisti sanitari, come medici ed infermieri. Riguarda in particolare i medici e gli infermieri che prestano la loro opera nei reparti ospedalieri di medicina interna. Secondo un’indagine condotta dalla Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi), il 52% dei medici e il 45% degli infermieri sono colpiti da questa sindrome. Il burnout si manifesta attraverso un insieme di sintomi determinati da uno stato di stress permanente. L’incidenza è più del doppio tra le donne, dove permane la difficoltà di coniugare il tempo di lavoro con quello assorbito dai figli e la famiglia in genere. In entrambi i casi, l’incidenza è anche influenzata dal fattore età, con una percentuale del 30,5% di chi è in burnout sotto i trent’anni.

Burnout medici infermieri
Figura 1 – Lavorare sotto stress: la sindrome da burnout nei professionisti sanitari come medici ed infermieri è un problema dilagante.

Medici e infermieri in burnout: il rapporto tra stress cronico ed errori clinici

Lo stress cronico è una delle cause principali di errori clinici, con un rischio elevato per i professionisti sanitari che lavorano in questo stato. Uno studio condotto dalla Johns Hopkins University School of Medicine e dalla Mayo Clinic del Minnesota ha rilevato almeno un errore grave nel corso dell’anno nel 36% dei medici in burnout. Per gli infermieri, la percentuale di errori clinici commessi nell’arco di un anno è stimata intorno al 57%. Ciò si traduce in almeno 20mila errori gravi commessi dai medici e altri 71.500 errori commessi dagli infermieri pubblici operanti in Italia in burnout. Abbiamo pertanto un totale di almeno 92mila errori.

Ammalati in corsia

Lavorare sotto stress significa ammalarsi in corsia. C’è il rischio di infarto del miocardio e di altri eventi avversi coronarici che è circa due volte e mezzo superiore in chi è in burnout. Inoltre, le minacce di aborto vanno dal 20% quando l’orario di lavoro non supera le 40 ore settimanali salendo via via al 35% quando si arriva a farne 70. Questo è un problema che riguarda tutti i professionisti sanitari, ma è ancora più sentito da coloro che ricoprono un ruolo di responsabilità. Tra i coordinatori infermieristici, ad esempio, il 45% è in burnout e la stessa percentuale pensa di licenziarsi entro l’anno. Anche tra i coordinatori medici, la percentuale di chi pensa di licenziarsi entro l’anno è alta (47,4%) e l’80% del campione si sente emotivamente sfinito.

Burnout per tutti

La sindrome da burnout rappresenta una minaccia non solo per la salute dei professionisti sanitari, ma anche per quella degli assistiti. Infatti lavorare in questo stato aumenta notevolmente le possibilità di commettere un errore sanitario. È quindi importante porre attenzione a questo problema e adottare misure per prevenirlo. Tra queste c’è una gestione del personale più equilibrata e una maggiore attenzione alla salute mentale dei professionisti sanitari. Inoltre, è necessario sensibilizzare la società sull’importanza del lavoro dei professionisti sanitari e sul loro ruolo essenziale per la salute pubblica. Bisogna garantire loro condizioni di lavoro adeguate e rispetto per la loro professione.

In questo senso, sono importanti anche iniziative di formazione e sostegno psicologico per i professionisti sanitari che si trovano in uno stato di stress cronico o di burnout. Questo può includere programmi di supporto psicologico, come la formazione di gruppi di discussione o la consulenza individuale, che possono aiutare i professionisti sanitari a gestire lo stress e a mantenere una salute mentale adeguata.

Infine, è importante sottolineare come la sindrome da burnout rappresenti un problema complesso e multidimensionale che richiede un approccio integrato e collaborativo per essere affrontato. È necessario coinvolgere i professionisti sanitari stessi, le organizzazioni sanitarie, le istituzioni pubbliche e la società nel suo insieme, al fine di promuovere condizioni di lavoro più sostenibili e rispettose della salute dei professionisti sanitari e, di conseguenza, dei pazienti che essi assistono.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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