Il burnout è un disturbo psicologico. Si verifica quando un individuo sperimenta uno stato di stress cronico causato da un lavoro estremamente impegnativo. Questo spesso richiede un alto livello di impegno e dedizione, ma che allo stesso tempo non offre un adeguato riconoscimento e gratificazione.
Il burnout tra medici e infermieri: la minaccia silenziosa per la sanità pubblica
La sindrome da burnout è molto diffusa tra i medici e gli infermieri che lavorano nei reparti ospedalieri di medicina interna. Secondo una survey condotta dalla Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi), il 52% dei medici e il 45% degli infermieri che prestano la loro opera in questi reparti dichiarano di essere in burnout.
La situazione è particolarmente grave per le donne, che devono confrontarsi con la difficoltà di coniugare il tempo di lavoro con quello assorbito dalla famiglia. Tuttavia, nonostante le difficili condizioni di lavoro, la stragrande maggioranza dei medici e degli infermieri si sente gratificata dal proprio lavoro e dal rapporto con i pazienti.
Burnout per tutti
Il burnout ha un impatto negativo sulla salute dei professionisti sanitari, ma anche sulla qualità dell’assistenza fornita ai pazienti. Infatti, lavorare in uno stato di stress cronico aumenta notevolmente le possibilità di commettere errori sanitari, che in Italia sono circa 100mila l’anno.
Uno studio condotto dalla Johns Hopkins University School of Medicine e dalla Mayo Clinic del Minnesota ha rilevato che nel corso dell’anno il 36% dei medici in burnout commette almeno un errore grave. Analogamente, la Federazione degli ordini infermieristici (Fnopi) stima che il 57% degli errori clinici più o meno gravi siano commessi dagli infermieri in burnout.
Il burnout ha anche un impatto sulla vita privata dei professionisti sanitari. Infatti, il senso di frustrazione, la sensazione di non riuscire ad andare avanti e il senso di colpa per avere dovuto trascurare qualche paziente sono tra i sentimenti più ricorrenti tra i coordinatori infermieristici.
Per ridurre il rischio di burnout tra i medici e gli infermieri, sono necessarie misure concrete. Queste devono permettere di migliorare le condizioni di lavoro e di offrire un adeguato riconoscimento e gratificazione per il lavoro svolto. Inoltre, è importante sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla gravità del problema. E’ necessario inoltre intervenire tempestivamente per evitare conseguenze negative per la salute dei professionisti sanitari e la qualità dell’assistenza fornita ai pazienti.