L’anemia sideropenica è quella forma di anemia più comune, caratterizzata dalla carenza di ferro. Può interessare sia uomini che donne, con una maggiore incidenza nelle donne in età fertile, bambini e adolescenti in generale o nel caso in cui si stia attraversando una gravidanza o l’allattamento.
Il ferro è un minerale importantissimo, in quanto contenuto nell’emoglobina, deputata al trasporto dell’ossigeno nel sangue. Inoltre, il ferro ha un ruolo cruciale nella formazione di alcuni enzimi ed è presente nelle fibre muscolari.
La sua carenza negli adulti può essere dovuta alla perdita di sangue come nel caso del ciclo mestruale nelle donne in età fertile, ma può essere anche una conseguenza di malattie come l’ulcera emorragica e i polpi del colon. La celiachia e disturbi di malassorbimento possono essere ulteriori cause della carenza di ferro.
Esclusi questi possibili casi, l’anemia sideropenica può essere prevenuta e combattuta tramite un’alimentazione adeguata, ricca di alimenti contenenti questo prezioso minerale.
Alimenti contro il ferro basso
Gli alimenti possono contenere ferro in due differenti forme: ferro eme, il quale viene assorbito in maniera più efficace dall’organismo ed è contenuto negli alimenti di origine animale, e il ferro non eme. Quest’ultimo rappresenta circa l’85% del ferro contenuto nella dieta media, ma viene assorbito in maniera nettamente inferiore: circa il 20% o meno. Il suo assorbimento può essere facilitato grazie all’associazione con la vitamina C.
Alcuni esempi di alimenti ricchi di ferro emico sono la carne di agnello, di maiale, cavallo, di pollo e di tacchino. Da non dimenticare anche il fegato, molto presente nella dieta dei bambini.
Ritroviamo una maggiore quantità di ferro anche in crostacei, molluschi, sarde, tonno e acciughe.
Seppur sia consigliato integrare molto spesso il pesce nella propria dieta, la stessa cosa non vale per le carni bovine e suine. Un incremento non adeguatamente controllato di questi alimenti nella dieta può infatti aumentare alcuni valori del sangue come il colesterolo, ed essere un fattore di rischio per alcune patologie. Per questo motivo, in presenza di carenza da ferro causata da una cattiva alimentazione, è consigliato rivolgersi ad un professionista per stilare un adeguato piano alimentare.
Fonti vegetali
Nei vegetali, contribuiscono ad un buon apporto di ferro il consumo di frutta secca, come noci, mandorle e pistacchi, verdure come lattuga e broccoli, e fonti proteiche date dai legumi come fagioli, lenticchie e i ceci.
Come menzionato precedentemente, per aumentare l’assorbimento del ferro non eme contenuto nei vegetali è necessario associare questi alimenti ad una buona fonte di vitamina C. Possiamo ritrovarla negli agrumi, o nei kiwi in grandi quantità, o alternativamente in alcune verdure come i peperoni, i pomodori, i cavoli e i broccoli.
Da ricordare inoltre che, come alcuni alimenti ricchi di vitamina C ne possono migliorare l’assorbimento, altri tipi di alimenti possono ostacolare l’assorbimento del ferro non eme. E’ infatti consigliato a chi soffre di anemia sideropenica, di non consumare subito prima o subito dopo i pasti caffè, tè e latticini.
Fonti
- https://www.humanitas.it/news/anemia-da-carenza-di-ferro-quali-sono-gli-alimenti-consigliati/
- https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/f/ferro-nella-dieta#:~:text=ferro%20eme%2C%20pi%C3%B9%20facilmente%20assimilabile,fichi%20secchi)%20in%20forma%20inorganica
- https://www.ilgiornaledelcibo.it/alimenti-ricchi-di-ferro-lista/
- https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/disturbi-alimentari/minerali/carenza-di-ferro
