Nel 2023 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha istituito la Task Force dei sopravvissuti all’antimicrobico-resistenza (Task Force of Antimicrobial Resistance survivors), allo scopo di dare voce a quelle persone che sono riuscite a guarire da gravi infezioni causate da germi resistenti agli antimicrobici.
Dodici persone, un unico obiettivo
È un gruppo di lavoro formato da pazienti sopravvissuti a gravi infezioni resistenti agli antimicrobici, o da familiari o persone che si sono prese cura di loro, i cosiddetti caregiver.
La Task Force è costituita da dodici persone che hanno esperienza diretta o indiretta di infezioni batteriche, tubercolosi, HIV o infezioni fungine resistenti ai farmaci. Donne e uomini che rappresentano tutto il mondo, provenienti da India, Indonesia, Kenya, Libano, Nigeria, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica e Zimbabwe.
Il gruppo è presieduto da Vanessa Carter, un’attiva sostenitrice dei pazienti con infezioni antimicrobico-resistenti. Dopo essere sopravvissuta ad un incidente stradale ed essersi sottoposta ad un lungo percorso di ricostruzione facciale, ha dovuto anche combattere contro una grave infezione da Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA). Per questo motivo, Vanessa Carter ha fondato The AMR Narrative, un’organizzazione benefica impegnata nella promozione della consapevolezza tra i pazienti e il pubblico generale nei confronti dell’antimicrobico-resistenza.
Quindi, l’obiettivo della Task Force of Antimicrobial Resistance survivors è dare visibilità e voce a quelle persone che hanno affrontato infezioni resistenti agli antimicrobici, riuscendo a vincere la loro battaglia.
Nel mese di ottobre dello scorso anno, presso il quartier generale dell’OMS a Ginevra, in Svizzera, si è tenuto l’incontro inaugurale della Task Force. Recentemente è stato anche pubblicato il primo report trimestrale sulle attività svolte nei mesi da ottobre a dicembre.
Pazienti e caregiver: un ruolo fondamentale
Per contrastare in modo efficace la minaccia dell’antimicrobico-resistenza, è necessario un piano coordinato a livello globale, cui tutti possono dare il proprio contributo.
In questa ottica, il ruolo dei pazienti sopravvissuti e dei loro familiari e caregiver è inestimabile, perché possono fornire una prospettiva unica sul percorso di diagnosi che hanno affrontato e sul trattamento che hanno ricevuto. Una prospettiva diversa da quella degli operatori sanitari.
Inoltre, possono giocare un ruolo chiave nell’aumentare la consapevolezza del pubblico verso il problema della resistenza ai farmaci antimicrobici (che comprendono non solo antibiotici, ma anche antivirali, antifungini e antiprotozoari).
Infatti, impegnandosi direttamente e in prima persona, pazienti e caregiver danno un “volto umano” alla narrazione delle loro storie e delle loro testimonianze.
Utilizzando un linguaggio semplice, possono aiutare a rendere più comprensibile un concetto complesso come l’antimicrobico-resistenza. In questo modo, aumentando la consapevolezza, sono in grado di promuovere un cambiamento di comportamento in linea con le evidenze scientifiche.
Pazienti e caregiver possono anche aiutare a sensibilizzare i responsabili politici nazionali e internazionali a investire di più nella prevenzione delle infezioni e nella ricerca e nello sviluppo di nuovi farmaci antimicrobici.
Le loro esperienze, opinioni e idee sono preziose e contribuiranno sicuramente a migliorare l’assistenza sanitaria, rendendola più efficiente e centrata sul paziente che si trova ad affrontare un’infezione da germi antimicrobico-resistenti.
Fonti
- World Health Organization. Task Force of AMR Survivors. Disponibile a: https://www.who.int/groups/task-force-of-amr-survivors. Accesso: 26 febbraio 2024.
- The AMR Narrative. Voices together for Antimicrobial Resistance. Disponibile a: https://amrnarrative.org/. Accesso: 26 febbraio 2024.
Fonti immagini
Figura in evidenza e Figura 1. Paziente e operatori sanitari [Foto di Annie Spratt su Unsplash].