In questo articolo parleremo della Demenza e dell’Alzheimer in Italia: qual è la situazione oggi? leggi l’articolo e condividilo.
Demenza: Una Sfida Incombente per l’Italia
Entro il 2050, in Italia, potrebbero vivere 2,3 milioni di persone affette da demenze come la malattia di Alzheimer, circa 800mila in più rispetto a oggi. Questo dato allarmante riflette una tendenza crescente, ma la situazione non è inevitabile. È possibile apportare cambiamenti significativi e ridurre l’incidenza di queste malattie, evitando che molte persone soffrano. La Federazione Alzheimer Italia e Alzheimer’s Disease International hanno lanciato un importante messaggio durante la dodicesima edizione del “Mese Mondiale dell’Alzheimer”, che si celebra a settembre. L’obiettivo è sensibilizzare i governi mondiali e rafforzare il finanziamento per le strategie di contrasto alla demenza e ai fattori di rischio.
Intervenire sui Fattori di Rischio: Una Possibilità per Ritardare o Evitare la Demenza
Fino al 40% dei casi di demenza potrebbe essere ritardato o addirittura evitato agendo sui principali fattori di rischio. Questo è il messaggio cruciale che emerge dalle ricerche condotte dalla “Lancet Commission on Dementia Prevention, Intervention, and Care”. Una serie di fattori di rischio modifica l’equazione della demenza: inattività fisica, fumo, consumo di alcol, lesioni alla testa, isolamento sociale, obesità, ipertensione, diabete, depressione, disturbi dell’udito, scarsi livelli di istruzione e inquinamento. L’adozione di misure preventive per affrontare questi fattori può ridurre significativamente l’incidenza globale della demenza.
L’Appello Ignorato dei Governi: Una Sfida Globale
Nonostante l’appello delle organizzazioni come la Federazione Alzheimer Italia e Alzheimer’s Disease International, sembra che molti governi non abbiano intenzione di ascoltare e agire. L’Italia, aderendo al Piano di Azione Globale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla risposta di salute pubblica alla demenza, si era impegnata a dare priorità alla riduzione del rischio. Tuttavia, le azioni concrete sono state limitate, e il finanziamento previsto per il Piano Nazionale Demenze potrebbe esaurirsi presto, mettendo a rischio i progressi raggiunti.
Investire nella Riduzione del Rischio: Un Imperativo Globale
Paola Barbarino, AD di Alzheimer’s Disease International, sottolinea che investire nella riduzione del rischio è fondamentale per prevenire un numero significativo di casi di demenza. In assenza di cure definitive, la prevenzione diventa un baluardo cruciale. È essenziale che le persone di tutto il mondo siano consapevoli delle strategie preventive e abbiano accesso alle informazioni e ai servizi di supporto necessari.
Nuove Terapie e Speranze per il Futuro
In un contesto di ricerca in evoluzione, ci sono nuove speranze per il trattamento e la gestione della demenza. Recenti progressi hanno portato all’approvazione dei primi medicinali diretti contro le placche amiloidi, ritenute responsabili del declino cognitivo. Mentre negli USA due prodotti sono già stati approvati, una terza approvazione è attesa entro la fine dell’anno. Questi farmaci non rappresentano una cura definitiva, ma possono rallentare la progressione della malattia, migliorando la qualità della vita dei pazienti.
Genetica e Vaccini: La Sfida dell’Individualizzazione
La ricerca genetica ha rivelato che una variante genetica chiamata DR4 potrebbe proteggere dall’Alzheimer e dal Parkinson. Circa un quinto delle persone possiede questa variante, che potrebbe aprire la strada allo sviluppo di un vaccino in grado di rallentare o bloccare la progressione di queste due condizioni comuni. Uno studio guidato dall’Università di Stanford, in California, ha dimostrato che avere questa variante riduce le probabilità di sviluppare tali patologie di oltre il 10%.
Conclusioni: L’Impegno per un Futuro Senza Demenza
La sfida della demenza e dell’Alzheimer richiede un impegno globale. Con l’aumento previsto dei casi entro il 2050, è fondamentale agire ora per ridurre l’incidenza e migliorare la qualità della vita delle persone colpite. Investire nella ricerca, nell’educazione e nelle strategie preventive è essenziale per affrontare questa crescente epidemia.