La Società Italiana di Neonatologia (Sin) solleva un importante appello per garantire “le stesse opportunità di salute degli altri bambini europei” attraverso l’attuazione di prevenzione universale delle malattie da Virus respiratorio sinciziale (Vrs). Questa iniziativa mira a proteggere tutti i neonati con la somministrazione dell’anticorpo monoclonale Nirsevimab, riducendo significativamente il rischio di gravi infezioni respiratorie. In questo articolo informativo di Microbiologia Italia affronteremo il problema del Virus Respiratorio Sinciziale per i neonati.
Il Potenziale del Nirsevimab
L’anticorpo monoclonale Nirsevimab rappresenta un’arma efficace nella lotta contro le infezioni respiratorie da Vrs. Con una singola somministrazione, offre una protezione duratura di almeno 5 mesi, riducendo drasticamente il rischio di ospedalizzazione e ricovero in Terapia Intensiva del bambino. Secondo la Sin, il Nirsevimab può ridurre del 77% le infezioni respiratorie da Vrs che richiedono ospedalizzazione e dell’86% il rischio di ricovero in Terapia Intensiva.
L’Impatto del Virus Respiratorio Sinciziale
Il Virus Respiratorio Sinciziale è responsabile di infezioni delle vie respiratorie che colpiscono oltre il 60% dei bambini nel primo anno di vita e quasi tutti entro il secondo anno. Le complicazioni possono essere gravi, con una percentuale significativa di bambini che richiedono ricovero ospedaliero e, in alcuni casi, terapia intensiva.
Durante la stagione epidemica, che va da ottobre/novembre a marzo/aprile, si registra un aumento significativo dei casi di infezione da Vrs, creando una vera e propria epidemia.
La Necessità di Prevenzione Universale
La prevenzione rimane il pilastro fondamentale nella lotta contro il Virus Respiratorio Sinciziale. La Sin evidenzia come il Board del Calendario Vaccinale per la Vita abbia suggerito già nel febbraio del 2023 la necessità di adottare una strategia di prevenzione universale delle malattie da Vrs per tutti i neonati.
Questa prevenzione può essere attuata mediante la somministrazione del Nirsevimab direttamente in ambito ospedaliero, prima della dimissione dal reparto di maternità o tramite i servizi territoriali, garantendo così una protezione precoce e efficace.
Diverse Approcci Regionali
Tuttavia, la Sin esprime preoccupazione per l’approccio eterogeneo adottato dalle diverse Regioni italiane. Mentre alcune, come la Regione Autonoma Valle d’Aosta, la Spagna e la Germania, hanno già introdotto la prevenzione universale con il Nirsevimab, altre sembrano limitare l’uso di questo prezioso anticorpo a un numero ristretto di bambini.
Conclusioni
La Sin sottolinea l’importanza di garantire una salute equa per tutti i neonati italiani, evitando che le decisioni siano guidate principalmente da considerazioni di costo anziché dalla salute pubblica. La disponibilità del vaccino anti-Vrs da somministrare durante il terzo trimestre di gravidanza offre un’ulteriore opportunità per proteggere i bambini sin dalla nascita.
In conclusione, l’adozione di una strategia di prevenzione universale delle malattie da Vrs con il Nirsevimab rappresenta un passo fondamentale verso la tutela della salute dei nostri piccoli, assicurando loro un futuro più sano e prospero.