La sindrome fibromialgica, anche chiamata fibromialgia, causa dolore muscolo-scheletrico cronico e diffuso. Le persone affette accusano anche fatica, disturbi del sonno, disturbi della memoria e altri diversi sintomi cognitivi. La fibromialgia colpisce circa il 2-4% della popolazione mondiale e induce il paziente a far ricorso a molte visite mediche durante l’anno.
Eziopatogenesi della sindrome fibromialgica
Le cause di questa malattia non sono note. Per decenni sono stati molti i dissensi tra i medici circa le cause della patologia che sembrava avere origini puramente psicologiche. Questa, però, è una visione ormai datata della fibromialgia che oggi è considerata un disturbo della regolazione del dolore. Alcuni studi eseguiti con l’uso della risonanza magnetica hanno evidenziato diverse alterazioni nell’elaborazione degli stimoli dolorosi e nella loro percezione (sensibilizzazione).
Diagnosi della sindrome fibromialgica
La sindrome fibromialgica è molto difficile da diagnosticare a causa della mancanza di test diagnostici specifici. Un metodo utilizzato per la diagnosi della fibromialgia è basato sull’uso del questionario REVISED FIBROMYALGIA IMPACT QUESTIONNAIRE (FIQR). Il questionario fornisce un punteggio che permette di valutare il grado di gravità e avanzamento della malattia.
Alcuni ricercatori hanno provato a sviluppare un nuovo questionario, Nociplastic-based Fibromyalgia Features (NFF), che potrebbe fornire una diagnosi di sindrome fibromialgica basata sulle caratteristiche del dolore. Il test NFF individua l’85% dei pazienti affetti con una specificità del 91% e sensibilità dell’82%.
La storia clinica del paziente è un elemento molto importante. La fibromialgia colpisce in prevalenza persone che in età infantile hanno subito traumi o persone che hanno sofferto di un disturbo da stress post traumatico.
Oggi la ricerca sta attivamente cercando bio-marcatori che consentano la diagnosi della malattia attraverso esami di fluidi biologici (es. sangue, saliva, urina). I risultati di questi studi sono promettenti ma occorrerà ancora qualche anno prima che possano essere trasferiti alla pratica clinica.
Cure e trattamenti
I farmaci più utilizzati per la cura della sindrome fibromialgica sono gli antidepressivi. A causa dei possibili effetti collaterali, l’uso di questi farmaci è raccomandato anche se viene consigliata particolare cautela negli usi a lungo termine, sopratutto nei pazienti molto giovani. L’uso di oppiodi non è raccomandato dalle linee guida per il trattamento della fibromialgia perchè questi farmaci, nonostante abbiano particolare efficacia sul trattamento del dolore, peggiorano altri sintomi della malattia.
La riduzione dello stress è molto importante in questi pazienti. Per questo motivo i trattamenti consigliati includono:
- Massaggi
- Termoterapia
- Stretching e ginnastica molto dolce
- Miglioramento della qualità del sonno
- Psicoterapia
Nella gestione dello stress si sono dimostrate efficaci anche pratiche meno convenzionali basate sulla mindfulness (mindfulness-based cognitive therapy, MBCT) e discipline che praticano la meditazione.
Referenze
- Bennett, Robert M., et al. “The revised fibromyalgia impact questionnaire (FIQR): validation and psychometric properties.” Arthritis research & therapy 11.4 (2009): 1-14.
- Giorgi, Valeria, et al. “Fibromyalgia: one year in review 2022.” Clin Exp Rheumatol 40.6 (2022): 1065-1072.
- Fibromialgia: Connessioni con il Sistema Immunitario
- Giornata Mondiale della Fibromialgia: che Malattia è?