Morbo di Osgood-Schlatter

Definizione del morbo di Osgood-Schlatter

Il morbo di Osgood-Schlatter, definito come osteocondrosi dell’apofisi tibiale anteriore, fu descritto per la prima volta nel 1903 da un ortopedico statunitense, Robert Bayley Osgood, e da un chirurgo elvetico, Carl Schlatter.
La condizione interessa sia femmine che maschi, ma in questi ultimi la frequenza è tre volte superiore. Nei maschi, il morbo di Osgood-Schlatter (Fig.1), si manifesta generalmente nel periodo compreso tra gli 11 e i 15 anni di età, mentre nelle femmine in quello compreso fra gli 8 e i 13 anni; ciò è dovuto al fatto che nel sesso femminile il processo di ossificazione dell’apofisi tibiale inizia più precocemente.
Nel 25% dei casi la patologia colpisce bilateralmente.

morbo di Osgood-Schlatter
Figura 1- morbo di Osgood-Schlatter

Eziologia del morbo di Osgood-Schlatter

Non vi è ancora un accordo comune per quanto riguarda la causa che possa portare allo sviluppo del morbo di Osgood-Schlatter; la teoria più accreditata, suggerisce che questo sia dovuta ad uno sforzo o uno stress ripetitivo causato dalla trazione del tendine rotuleo sull’inserzione del tubercolo tibiale, durante la contrazione del quadricipite. Tuttavia, alcuni degli studi radiologici hanno dimostrato che i pazienti affetti da morbo di Osgood-Schlatter hanno differenze anatomiche nel punto di inserimento del tendine rotuleo. Inoltre, gli studi istologici supportano l’eziologia traumatica, non mostrando alcuna infiammazione.

Sintomatologia

Il sintomo principale del morbo di Osgood-Schlatter è il dolore di intensità variabile che aumenta quando il sito viene premuto, in prossimità del ginocchio. Inoltre, l’infiammazione e l’ipersensibilità si riscontrano comunemente nella tuberosità tibiale anteriore, dove si inserisce il tendine rotuleo. Questo può essere osservato soprattutto durante la pratica sportiva e potrebbe manifestarsi con un’andatura difettosa. Durante la fase acuta, del morbo di Osgood-Schlatter, i sintomi di solito evolvono gradualmente da dolore leggero e occasionale a dolore intenso e continuo. Tramite palpazione è possibile notare l’ispessimento dell’inserzione del tendine rotuleo, in particolare quando vengono eseguite estensioni del ginocchio contro resistenza o flessioni contro resistenza. Il dolore è solitamente legato ad un aumento del flusso sanguigno nell’area, che nel tempo può causare neovascolarizzazione.

Diagnosi

La diagnosi, per il morbo di Osgood-Schlatter, può essere effettuata con diverse tecniche, alcune di queste sono:

  • Radiologia: questa è la tecnica complementare di prima scelta per escludere altre patologie. Un piano sagittale del ginocchio con rotazione della coscia di 10-20° consente una facile identificazione delle irregolarità e delle separazioni dell’apofisi dalla tuberosità tibiale, soprattutto nelle fasi iniziali. Nelle fasi più avanzate, permette di identificare la frammentazione ossea. I raggi X (Fig.2) consentono di stabilire tre diversi livelli di coinvolgimento: Grado (I), lieve elevazione della tuberosità; Grado (II), radio lucidità della tuberosità; e Grado (III), frammentazione della tuberosità.
  • Ecografia: viene utilizzata nella diagnosi e nel monitoraggio del morbo di Osgood-Schlatter poiché è non invasiva, affidabile, veloce ed a basso costo. Permette di visualizzare la frammentazione del centro di ossificazione, le lesioni del tendine rotuleo, la presenza di edema e la comparsa di possibili borsiti.
  • Risonanza magnetica: è la tecnica più sensibile per la diagnosi, poiché consente la visualizzazione della cartilagine e il rilevamento dell’edema, anche prima che si verifichi una lacerazione del centro di ossificazione. Inoltre, è fondamentale per la diagnosi precoce della patologia. Purtroppo il suo costo elevato ne limita solitamente l’utilizzo ai casi in cui le tecniche precedenti si rivelano insufficienti.

Recentemente l’utilizzo di altre metodologie oggettive, come l’algometria o la termografia, ha portato a risultati promettenti.

diagnosi del morbo di Osgood-Schlatter mediante raggi X
Fig. 2- diagnosi del morbo di Osgood-Schlatter mediante raggi X

Terapia

Il morbo di Osgood-Schlatter generalmente si risolve con la maturità scheletrica e il trattamento è normalmente conservativo.

L’uso di analgesici, come paracetamolo, ibuprofene, naprossene, flurbiprofene o ketoprofene, è utile per trattare il dolore, promuovere la sintesi delle prostaglandine e ottenere un effetto antinfiammatorio.

Altre forme di trattamento potrebbero essere l’uso della terapia extracorporea con onde d’urto o la terapia del campo magnetico. Le onde d’urto riducono efficacemente il dolore ai tendini grazie ai loro effetti analgesici e agli effetti di rimodellamento e promozione della riparazione sui tessuti molli. Mentre la terapia col campo magnetico ha dimostrato di migliorare la riparazione della cartilagine e dell’osso aumentando la matrice ossea.

Trattamenti fisici

Le diverse strategie di trattamento per il morbo di Osgood-Schlatter prevedono: diminuzione dell’attività fisica, applicazione del freddo, uso di ortesi (tutore) del ginocchio che esercitano pressione sul tendine rotuleo per ridurre il carico di trazione sull’inserzione, fisioterapia, esercizi di riscaldamento e defaticamento prima e dopo l’allenamento, stretching della muscolatura estensore della gamba. In casi estremi, è utilizzata l’immobilizzazione in gesso, sebbene questa tecnica possa portare a perdita della muscolatura.

Per quanto riguarda il tipo di attività, si raccomanda di ridurre o eliminare qualsiasi corsa, salto e cambio di direzione fino a quando i sintomi non migliorano. Queste attività possono essere sostituite dal nuoto e dalla pedalata, che non aumentano significativamente il carico sui tendini. Inoltre, alcuni autori raccomandano esercizi di stabilizzazione del core. In quanto la ridotta stabilità del core è collegata all’aumento della coppia di picco nella flessione del ginocchio durante la fase di appoggio della corsa. Nonostante questi potenziali benefici, sono necessari ulteriori studi per il morbo di Osgood-Schlatter per chiarire quale tipo di trattamento sia il più appropriato.

Fonti:

Crediti immagini:

  • Fig.1: https://www.physiolifevelletri.it/morbo-di-osgood-schlatter/
  • Fig.2 : CORBI, Francisco, et al. Osgood-Schlatter Disease: Appearance, Diagnosis and Treatment: A Narrative Review. In: Healthcare. MDPI, 2022. p. 1011.