Infezione Helix: la nuova minaccia per la salute

Generalmente, si stima che il 32% dei piercing alla cartilagine (tra cui il famoso helix) sarebbe seguiti da complicanze. In particolare, alcune di queste complicanze sono infettive. Parliamo, dunque, dell’infezione dell’helix.

Che cos’è l’helix piercing?

In primo luogo, il piercing all’helix è una perforazione dell’helix (o cartilagine dell’orecchio superiore) allo scopo di inserire e indossare un gioiello.

Helix piercing
Figura 1 – Helix piercing

Infezione dell’helix

Spesso, uno dei rischi che si corrono facendosi praticare un piercing dell’helix è la possibilità d’infezione. In particolare, l’infezione dell’helix consiste in un’infezione della cartilagine, perciò ci riferiamo a questa tipologia d’infezione come pericondrite della pinna in termini medici.

Anatomia dell'orecchio umano (pinna, orecchio esterno, orecchio medio, orecchio interno)
Figura 2 – Anatomia dell’orecchio

La pericondrite della pinna è un’infezione del rivestimento pericondrale della cartilagine dell’orecchio. È principalmente causata dai batteri Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus aureus.

La pericondrite si sviluppa, in genere, a causa di una qualche forma di trauma dell’orecchio: ciò può includere lesioni, ustioni e piercing all’orecchio alto (helix piercing).

Segni e sintomi

  • Orecchio esterno doloroso, rosso e gonfio;
  • Febbre;
  • Sensazione di calore all’orecchio;
  • A volte si può formare un accumulo di pus (ascesso) tra il tessuto dell’orecchio e la cartilagine.

Ovviamente, la diagnosi e il trattamento tardivi possono causare gravi complicazioni. Se non trattato immediatamente, un ascesso può interrompere l’afflusso di sangue alla cartilagine. Questo può, di conseguenza, danneggiare la cartilagine e portare alla morte dei tessuti (necrosi). La necrosi può causare una deformità permanente dell’orecchio chiamata “orecchio a cavolfiore”.

Invece, con una diagnosi tempestiva e un trattamento con terapia antibiotica, i sintomi dovrebbero risolversi in 2 o 3 giorni. Tuttavia, sintomi come il dolore possono persistere fino a un mese.

Prevenzione dell’infezione dell’helix

E’ sempre meglio prevenire che curare, quindi abbiamo pensato di elencare alcuni “Dos and Don’ts”, cioè quello che sarebbe da fare e quello che sarebbe da non fare per quanto riguarda l’infezione dei nuovi piercings (incluso il piercing dell’helix):

Do (Cosa fare)

  • Scegli un piercer qualificato, esperto e autorizzato;
  • Pulisci il piercing due volte al giorno;
    • Utilizzare acqua calda e salata (soluzione salina) per ammorbidire eventuali croste;
    • Girare delicatamente il gioiello mentre si pulisce il piercing;
  • Usa delle garze per asciugare il piercing.

Don’t (Cose da NON fare)

  • Il piercing non è “fai da te”, non si fa da soli a casa (è molto più probabile sviluppare un’infezione);
  • Usa delle garze e non usare il cotone idrofilo per pulire il piercing;
  • Evita di grattare e non togliere nessuna crosta;
  • Non girare i gioielli quando il foro del piercing è asciutto;
  • Evita di usare un asciugamano per asciugare il piercing;
  • Non andare a nuotare per le prime 24 ore dopo un piercing.

Trattamento per l’infezione dell’helix

E’ di grande importanza chiedere assistenza medica nel caso il proprio piercing alla cartilagine risulti doloroso, pruriginoso, rosso e gonfio. Non esitare a contattare il proprio medico di base.

Per curare un infezione all’helix, è possibile che il medico prescriva l’uso di antibiotici. Possono presentarsi in forma di creme, unguenti o compresse.

  • Le creme sono solitamente a base di neosporina e/o bacitracina (Cicatrene, Streptosil)
  • Per quanto riguarda le compresse, il trattamento può variare a seconda dell’eziologia;
    • L’infezione da Pseudomonas può essere trattata con una combinazione di un beta-lattamico anti-pseudomonas (ie. penicillina o cefalosporina) e un aminoglicoside.
    • L’infezione da Staphylococcus può essere trattata con cefazolina (cefalosporina), nafcillina, oxacillina (penicillina), vancomicina (amiglicosidi), daptomicina o linezolid.

In aggiunta, si possono seguire i seguenti consigli:

  • Innanzitutto, lavarsi le mani con acqua e sapone. Di seguito, procurarsi della soluzione salina in farmacia.
  • Lasciando il piercing in posizione*, bagnare un batuffolo di cotone nella soluzione salina e detergere la zona interessata.
  • Asciugare delicatamente l’area interessata con una garza pulita.
  • Applicare quindi una piccola quantità di crema antibiotica da banco (neosporina, bacitracina, o altro), come indicato sull’etichetta del prodotto.
  • Girare il piercing alcune volte per evitare che si attacchi alla pelle. Farlo solo mentre è umido.

* La rimozione del piercing può consentire alla ferita di chiudersi, intrappolando l’infezione all’interno della pelle.

Fonti

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