Febbre maculosa delle Montagne Rocciose: malattia grave

Cos’è la Febbre maculosa delle Montagne Rocciose

La febbre maculosa delle Montagne Rocciose è una malattia infettiva rara e potenzialmente letale che ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica a seguito del tragico caso del pilota Douglas Costa e della sua compagna Mariana Giordano, entrambi uccisi a distanza di poche ore dalla puntura letale di una zecca stellare. Questo evento ha sollevato interrogativi sulla natura di questa malattia e sulla sua diffusione. In questo articolo, esploreremo i dettagli della di questa patologia, comprese le sue cause, i sintomi, la diagnosi e la terapia.

La zecca stellare e la trasmissione della malattia

La febbre maculosa delle Montagne Rocciose è causata da batteri chiamati rickettsie che vengono trasmessi all’uomo attraverso le feci di alcune specie di zecche presenti nelle regioni delle Montagne Rocciose. Le zecche sono piccoli parassiti che si nutrono del sangue degli animali e occasionalmente si attaccano anche all’uomo. Dopo il morso della zecca, le feci dell’insetto contenenti i batteri penetrano nell’organismo attraverso piccole lesioni della pelle, spesso causate dal grattamento.

Sintomi e manifestazioni cliniche della Febbre maculosa delle Montagne Rocciose

I sintomi possono manifestarsi dopo un periodo di incubazione di solito compreso tra 2 e 14 giorni. I sintomi iniziali includono febbre alta, malessere generale e grave mal di testa, spesso accompagnati da nausea, vomito, dolore addominale e sensibilità alla luce. Alcuni giorni dopo l’inizio della febbre, compare un’eruzione cutanea maculopapulare, di solito di colore rosso, associata a piccole emorragie cutanee chiamate petecchie. La gravità dei sintomi può variare da persona a persona.

Oltre ai sintomi sopra citati, la febbre maculosa delle Montagne Rocciose può coinvolgere anche altri organi. Ad esempio, possono verificarsi manifestazioni cliniche a carico dei polmoni, delle prime vie aeree, delle orecchie (con otiti) e degli occhi (congiuntiviti), a causa delle lesioni trombotiche provocate dal danno ai vasi sanguigni.

Diagnosi e terapia

La diagnosi della febbre maculosa delle Montagne Rocciose si basa su test sierologici per rilevare gli anticorpi specifici. È importante effettuare una diagnosi precoce al fine di avviare tempestivamente la terapia. La terapia consiste nell’uso di antibiotici specifici per combattere l’infezione e farmaci per alleviare i sintomi.

È fondamentale sottolineare che la prevenzione è un aspetto cruciale nella lotta contro la febbre maculosa delle Montagne Rocciose. Alcune misure preventive possono includere l’uso di repellenti per insetti contenenti DEET (N,N-diethyl-meta-toluamide), indossare abbigliamento protettivo a lunghe maniche e pantaloni lunghi quando ci si trova in aree ad alta concentrazione di zecche e ispezionare attentamente il corpo per individuare eventuali zecche dopo essere stati all’aperto.

Conclusioni

La febbre maculosa delle Montagne Rocciose rappresenta una malattia infettiva rara, ma potenzialmente letale, trasmessa dalle zecche. È importante prestare attenzione ai sintomi caratteristici, come la febbre alta, il mal di testa e l’eruzione cutanea, e ricorrere tempestivamente a una diagnosi accurata. La terapia antibiotica specifica può essere efficace nel contrastare l’infezione, ma la prevenzione attraverso l’adozione di misure di protezione personali rimane fondamentale per evitare la trasmissione della malattia.

Fonti

  1. Centers for Disease Control and Prevention. Rocky Mountain Spotted Fever (RMSP). Disponibile su: https://www.cdc.gov/rmsf/index.html
  2. https://www.microbiologiaitalia.it/batteriologia/febbre-maculosa/
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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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