Disgrafia: sintomi, cause, diagnosi e gestione

La disgrafia è un’anomalia neurologica che impedisce di scrivere in modo corretto e spontaneo. Il testo scritto risulta illeggibile o con errori. Sia bambini che adulti possono sviluppare la disgrafia.

Cos’è la disgrafia

La disgrafia è un disturbo neurologico dell’espressione scritta, che compromette la capacità di scrivere. Questo si riflette in tutti gli aspetti del processo di scrittura, tra cui l’ortografia, la leggibilità, la spaziatura e la dimensione delle lettere.

Si stima che dal 5 al 20% di tutti i bambini presenti un deficit di scrittura, come la disgrafia.

Differenze rispetto a dislessia e agrafia

Disgrafia, dislessia e agrafia sono condizioni diverse.

La dislessia comporta difficoltà nella lettura e nella decodifica delle parole. Le persone affette da dislessia possono faticare a scandire, sillabare e riconoscere le parole. In genere, i bambini con dislessia non riscontrano ostacoli nello scrivere.

L’agrafia consiste invece nella totale perdita della capacità di scrittura.

Testo scritto
Figura 1 – La disgrafia compromette la capacità di scrittura, senza bloccarla, come invece accade nell’agrafia [Fonte: Hippopx]

Classificazione

La comunità medica classifica la disgrafia in due tipologie principali: la disgrafia acquisita e la disgrafia dell’età evolutiva.

La disgrafia acquisita consiste nella perdita della capacità di scrittura, prima esistente. Possibili eventi all’origine di questa condizione sono traumi cerebrali e diverse patologie. Di solito, questa anomalia colpisce gli adulti.

La disgrafia dell’età evolutiva (o evolutiva) si riferisce alla difficoltà riscontrata da bambini o adolescenti nello scrivere. Questo tipo di disgrafia ricorre con maggiore frequenza nei bambini.

Tipi di disgrafia evolutiva

La disgrafia evolutiva si distingue a sua volta in tre tipi: motoria, spaziale e linguistica.

Le persone con disgrafia motoria presentano una scrittura illeggibile e lenta, oltre a scarsa capacità di tracciare i caratteri e di ricalcarli.

La disgrafia spaziale è collegata ad un’alterata percezione dello spazio, che si riflette nell’irregolare spaziatura fra le lettere. I bambini con disgrafia spaziale faticano a scrivere e a disegnare, eppure hanno una normale velocità di scrittura.

La disgrafia linguistica influisce sulle abilità linguistiche necessarie per scrivere. Il testo scritto spontaneamente (che non è stato ricalcato o copiato), spesso è illeggibile. Il disegno, la copiatura e l’ortografia orale sono invece adeguati.

Cause

Cause della disgrafia acquisita

La disgrafia acquisita si verifica quando un evento interrompe la trasmissione nervosa che regola l’abilità di scrittura. Tra le possibili cause vi sono:

  • danni cerebrali: traumi alla testa, oppure carenza transitoria di ossigeno e sangue nel cervello (ictus ischemico);
  • patologie cerebrali: malattie vascolari o tumori che colpiscono il cervello;

Alcune cause della disgrafia acquisita restano ancora da scoprire.

Infatti, uno studio del 2022 ha valutato gli effetti collaterali del farmaco antitumorale blinatumomab in una paziente di 62 anni, affetta da leucemia. Dopo la prima somministrazione del farmaco, la paziente manifestava i sintomi della disgrafia, che scomparivano dopo la sospensione della terapia antitumorale.

Questo studio ha evidenziato che l’eziologia della disgrafia acquisita merita ulteriori indagini future.

Cervello
Figura 2 – I danni cerebrali, le patologie cerebrali o le malattie neurodegenerative possono causare difficoltà nella scrittura [Fonte: Pxhere].

Cause della disgrafia evolutiva

I meccanismi biologici alla base della disgrafia evolutiva sono ancora da chiarire. Le cause finora ipotizzate sono:

  • anomalie della memoria ortografica a lungo termine, che permette di ricordare la forma delle lettere e il loro ordine, per comporre le parole;
  • problemi nel riconoscere le unità fonologiche delle parole (fonemi). La conseguenza è la difficoltà nel collegare i suoni alle parole corrispondenti, per cui memorizzare la pronuncia delle parole diventa complicato;
  • alterazioni della memoria visiva, quindi problemi nel percepire i dati ortografici che sono memorizzati nella memoria ortografica a lungo termine;
  • difficoltà nel controllo motorio, ostacolando la scrittura.

Sono necessari ulteriori studi per comprendere l’origine della disgrafia evolutiva.

Bambini che scrivono
Figura 3 – Al momento non sono noti i meccanismi neurologici della disgrafia evolutiva; i ricercatori ipotizzano diverse cause [Fonte: Pickpik].

Sintomi

I sintomi della disgrafia di solito emergono quando un bambino impara a scrivere. Tuttavia, un disturbo dell’espressione scritta può non essere diagnosticato durante gli anni di scuola, rimanendo fino all’età adulta.

I sintomi della disgrafia includono:

  • difficoltà nel tracciare la forma delle lettere e nel mantenere la corretta spaziatura fra le lettere;
  • impugnatura stretta o scomoda della matita o della penna;
  • problemi nello scrivere sopra una linea o entro dei margini;
  • errori di grammatica  e nella struttura della frase;
  • difficoltà nel formulare o nell’organizzare i pensieri su carta;
  • marcate differenze tra le capacità di comprensione orale e scritta di un argomento;
  • bassa velocità di scrittura.

Diagnosi

Conseguenze psicologiche della mancata diagnosi

La disgrafia è una condizione neurologica gestibile; tuttavia, se non viene diagnosticata, possono esserci ripercussioni psicologiche.

I bambini con questo deficit rischiano di essere considerati svogliati, anziché ricevere l’aiuto necessario.

Per questo motivo, i bambini con disgrafia possono credere di avere una scarsa intelligenza.

In modo simile, molti adulti con disgrafia lottano con una bassa autostima a causa della loro condizione, soprattutto se hanno trascorso l’infanzia senza aver ricevuto la diagnosi corretta.

Riconoscere che il disturbo è di origine cerebrale, e che non è correlato all’intelligenza, è essenziale per ritrovare la fiducia in sé stessi e individuare le strategie migliori per gestire la disgrafia.

Metodi per diagnosticare la disgrafia

Non esiste un unico test medico per diagnosticare la disgrafia, però sono disponibili diversi test per identificare le difficoltà nella scrittura.

Il test di Beery per l’integrazione visuo-motoria ha l’obiettivo di valutare come il bambino integra le abilità visive e motorie necessarie per scrivere.

Inoltre, la disgrafia e altri disturbi dell’apprendimento sono comuni nei bambini con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder – ADHD).

Pertanto, la conduzione di interviste semi-strutturate e la compilazione di moduli predisposti per insegnanti e genitori sono utili per la diagnosi della disgrafia e di altri disturbi che emergono in contemporanea, durante l’età evolutiva (ad esempio: disturbo dello spettro autistico, disturbo da deficit di attenzione e iperattività).

Poiché la disgrafia può coesistere con malattie neurologiche, il medico potrebbe identificare altri sintomi, come scarsa coordinazione, disritmie cerebrali (rilevabili con l’elettroencefalogramma) e movimenti involontari del corpo.

Intervista strutturata
Figura 4 – Le interviste semi-strutturate sono fra i metodi applicati per identificare i disturbi dell’apprendimento [Fonte: Pexels].

Gestione della disgrafia

Attualmente, non esistono farmaci per il trattamento della disgrafia. Al contrario, gli interventi educativi possono insegnare nuovi ed efficaci modi di scrivere.

Proprio perché la disgrafia presenta vari sintomi, e ogni persona ne è colpita in modo diverso, la sua gestione deve essere personalizzata.

Gestione della disgrafia nei bambini

La gestione delle difficoltà di scrittura nei bambini avviene su più fronti.

Innanzitutto, il personale scolastico e i genitori dovrebbero fornire al bambino degli strumenti idonei, per ridurre il più possibile lo stress associato alla disgrafia. Matite con impugnatura più grande e quaderni con righe in rilievo sono oggetti funzionali a livello tattile per facilitare la scrittura.

Gli insegnanti dovrebbero lasciare più tempo ai bambini con disgrafia per completare le attività scritte, come i compiti in classe e per casa. Quando è fattibile, le verifiche orali sostituiscono le verifiche scritte.

Anche tablet e computer, abbinati a software di riconoscimento vocale, sono tecnologie di aiuto per i bambini con disgrafia.

Gestione della disgrafia negli adulti

La gestione della disgrafia negli adulti dipende dalla causa.

Il medico potrebbe suggerire di utilizzare un computer per le attività di scrittura.

Tuttavia, esistono delle tecniche di rieducazione cognitiva per migliorare i movimenti di mani e dita e agevolare la scrittura. Questi metodi consentono di attivare degli automatismi efficaci per tracciare i caratteri, renderli leggibili e spaziati correttamente.

Inoltre, per rendere più fluide le attività in cui è necessario scrivere, alcuni accorgimenti sono:

  • installare dei software di riconoscimento vocale e di controllo grammaticale, per scrivere le e-mail e i documenti;
  • utilizzare delle mappe mentali per ordinare i concetti e rendere più semplice la loro espressione scritta;
  • rendere la scrittura un’attività quotidiana, revisionando il testo scritto dopo una pausa. Più si esercita la capacità di scrittura, più sarà probabile ottenere dei progressi.
Software per scrivere al PC, come aiuto per gestire la disgrafia
Figura 5 – I software di riconoscimento vocale sono validi strumenti per agevolare la scrittura al computer [Fonte: Pexels].

Prospettive future nella gestione della disgrafia

Alcuni bambini faticano a seguire le indicazioni degli insegnanti e dei genitori per superare le difficoltà legate alla disgrafia.

Per questo, medici, psicologi e ricercatori stanno studiano nuove strategie per migliorare la gestione della disgrafia.

In uno studio del 2021, è stato utilizzato un robot “sociale” per supportare un bambino di 10 anni con vari disturbi dell’apprendimento, fra i quali la disgrafia.

Per 20 settimane, il bambino ha insegnato al robot a scrivere, tramite dimostrazioni su tablet. Questa attività è stata abbinata ad una serie di giochi per allenare la pressione, l’inclinazione, e la velocità delle dita durante la scrittura.

Come risultato, il bambino ha superato il rifiuto per la comunicazione scritta, migliorando notevolmente la qualità della scrittura.

In conclusione, il trattamento della disgrafia con l’interazione bambino-robot sembra essere efficace per gestire la disgrafia.

Saranno tuttavia necessari ulteriori studi per confermare che i bambini con disgrafia possono beneficiare di questa strategia.

Interazione robot-bambino per gestire la disgrafia
Figura 6 – I robot potrebbero in futuro aiutare i bambini a gestire la disgrafia [Fonte: Pexels].

Fonti

Crediti immagini

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Valentina Bergamin

Sono laureata in Biotecnologie, con laurea magistrale in Biotecnologie Mediche. Mi appassionano tutte le tematiche inerenti alla biologia, soprattutto quelle che riguardano la salute umana ed il suo miglioramento. Microbiologia Italia mi ha permesso di conoscere da vicino il mondo della comunicazione scientifica, combinando il mio interesse per le scienze della vita con la scrittura.