Borreliosi

Caratteristiche della Borreliosi

La Borreliosi o malattia di Lyme è un’infezione batterica trasmessa da zecche infette che contagia l’uomo e altri animali. Questa malattia prende il nome da una cittadina degli Stati Uniti, Old Lyme (Connecticut), dove alla fine degli anni ’70 furono identificati i primi casi.

La malattia è causata da spirochete appartenenti al gruppo Borrelia burgdorferi sensu lato complex. Le zecche che possono trasmettere l’infezione, invece, appartengono al genere Ixodes (Figura 1) e vivono per la maggior parte nelle zone temperate dell’emisfero nord della terra. 

L’infezione può assumere diverse forme colpendo la pelle, il sistema nervoso, le articolazioni, gli occhi e il cuore e se non viene curata tempestivamente può cronicizzarsi.

Zecca appartenente al genere Ixodes, principale responsabile della trasmissione della borreliosi.
Figura 1. Zecca appartenente al genere Ixodes, principale responsabile della trasmissione della borreliosi.

Eziologia e Patogenesi

La borreliosi è causata principalmente dai batteri Borrelia burgdorferi (diffusi nel nord America, figura 2), Borrelia garinii o Borrelia afzelii (diffusi in Europa). 

Questi patogeni sono trasmessi all’uomo attraverso la puntura di zecche infette che portano allo sviluppo di un’infezione sistemica e ai sintomi della borreliosi. 

Borrelia burgdorferi visto al microscopio a fluorescenza
Figura 2. Borrelia burgdorferi visto al microscopio a fluorescenza

Segni e Sintomi della borreliosi

L’incidenza della borreliosi sta aumentando e le manifestazioni cliniche possono essere molto diverse tra loro. I principali sintomi comprendono: mal di testa, mal di schiena, brividi e affaticamento, manifestazioni epidermiche, neurologiche e artritiche. La malattia oggi può essere curata con terapia antibiotica, se non trattata però, può cronicizzarsi caratterizzando: artriti (40-60% dei casi), sintomi neurologici (15-20% dei casi) e danni cardiaci (8% dei casi).

Manifestazioni epidermiche della Borreliosi

Nel 70% dei casi il primo sintomo della borreliosi, nella sede della puntura, è la formazione di un eritema anulare con estensione centrifuga chiamato eritema migrante (Figura 3). Questo eritema può aumentare per diverse settimane fino a raggiungere i 30 cm di diametro per poi scomparire spontaneamente dopo diversi mesi.

Eritema migrante causato dalla borreliosi o malattia di Lyme
Figura 3. Eritema migrante causato dalla borreliosi o malattia di Lyme

Un’altra manifestazione epidermica della borreliosi è il lifocitoma da borreliosi un nodulo rosso indolore che si manifesta spesso nei bambini a livello dell’orecchio, del capezzolo o dello scroto e che sparisce nel giro di qualche settimana in seguito a terapia antibiotica.

L’acrodermatite cronica atrofica è una manifestazione rara (1-3% dei casi) causata principalmente da Borrelia afzelii, è un sintomo tardivo della malattia che appare sotto forma di lesioni rosso-bluastre della pelle che possono cronicizzarsi.

Manifestazioni della borreliosi a livello del sistema nervoso 

I sintomi neurologici della borreliosi, Lyme neuroborreliosi, si manifestano in circa il 10% dei casi e tra questi troviamo:

  • Neurite cranica, infiammazione che solitamente colpisce il nervo facciale ma può colpire anche altri nervi cranici causando dolore, diplopia, vertigini e perdita di udito.
  • Radicoloneurite, infiammazione della radice spinale dei nervi con sintomi simili all’ernia discale, dolore neuropatico e qualche caso di paralisi
  • Pleiocitosi linfocitica, anomalo incremento dei linfociti nel liquido cerebro spinale, segno di infezione o infiammazione del sistema nervoso
Manifestazioni della borreliosi a carico delle articolazioni: artrite di Lyme

Dopo circa sei mesi dall’infezione, si possono manifestare i primi sintomi a carico delle articolazioni. A differenza dell’artrite settica, l’artrite causata dalla borreliosi, colpisce poche articolazioni, solitamente le ginocchia, è associata a poco dolore e non presenta febbre. Con la terapia appropriata l’artrite può essere curata e il paziente torna a stare bene. In alcuni casi un’infiammazione nota come sinovite proliferativa può persistere per alcuni mesi dopo la guarigione.

Danni cardiaci della borreliosi: cardite di Lyme

Raramente complicazioni della borreliosi possono coinvolgere anche il cuore provocando difetti di conduzione atrio-ventricolari oppure, più raramente, miopericardite acuta.

Epidemiologia

La borreliosi o malattia di Lyme è causata dai batteri Borrelia burgdorferi (nord America), Borrelia garinii o Borrelia afzelii (Europa). Non tutti i B. burgdorferi causano la malattia di Lyme ma ad oggi nel nord America è il batterio più associato alla malattia. In Europa, Africa e in Asia Borrelia afzelii e Borrelia garinii sono i più comuni patogeni della zecca e umaniMeno diffusi ma ugualmente associati alla malattia di Lyme in Europa: Borrelia Bavariensis, Borrelia spielmanii e Borrelia lusitaniae.

Il batterio si trasmette attraverso la puntura della zecca appartenente al genere Ixodes. Queste zecche sono molto diffuse nei climi temperati dell’emisfero nord della terra. Nel nord America le zecche che trasmettono la malattia di Lyme sono principalmente le Ixodes scapularis, ma possono trasmetterla anche le Ixodes pacificus (nelle regioni a ovest). In Europa la malattia è trasmessa principalmente da Ixodes ricinus e Ixodes persulcatus che parassitano piccoli e grandi mammiferi, uccelli e rettili.

Diagnosi della malattia di Lyme

La diagnosi precoce della borreliosi può essere molto complessa soprattutto perchè allo stadio della comparsa dell’eritema migrante il corpo non ha ancora iniziato a produrre anticorpi. Di conseguenza il prelievo del sangue finalizzato alla ricerca di anticorpi anti-borreliosi potrebbe in questo lasso di tempo risultare ancora negativo. Diverse linee guida consigliano comunque l’esame del sangue che andrà poi ripetuto dopo alcune settimane per confermare la siero conversione cioè il passaggio da assenza di anticorpi a presenza di anticorpi anti-borreliosi. Tuttavia, in molti stati le linee guida sono diverse e consigliano il prelievo solo se l’eritema migrante non presenta segni di puntura e se compare al di fuori dalla stagione di diffusione delle zecche.

Un altro fattore che rende complessa la diagnosi di infezione è il fatto che gli anticorpi restano nel sangue per anni anche dopo la guarigione e gli esami del sangue non possono essere utilizzati come test per verificare l’effettiva efficacia della terapia antibiotica e di conseguenza la guarigione.

Test strumentali e di laboratorio

Negli Stati Uniti e in Europa il test più comune è il prelievo ematico finalizzato alla ricerca di anticorpi diretti contro Borrelia burgdorferi. In Italia e più in generale in Europa, ci sono più specie batteriche appartenenti al genere Borrelia che trasmettono la malattia di Lyme e l’interpretazione del test di laboratorio è stata più complessa da standardizzare. Per i casi di neuroborreliosi viene raccomandata la ricerca di anticorpi anche nel liquido cefalorachidiano.

Dal 1995, negli Stati Uniti, è raccomandato l’uso di una procedura standard a due livelli che prevede un iniziale test immunoenzimatico. Un risultato negativo non prevede ulteriori test, un risultato positivo o dubbio, invece, prevede un’analisi di secondo livello dove, due tipi di anticorpi diretti contro Borrelia, IgM ed IgG, vengono testati separatamente attraverso un test chiamato western blot. A seconda dei risultati forniti dal test di secondo livello e dalla durata dei sintomi nel paziente viene effettuata la diagnosi.

Altre tipologie di test non sono attualmente utilizzate in diagnostica ma sono utilizzate solo per scopi di ricerca, in quanto mancano di accuratezza, richiedono molta esperienza e sono difficili da standardizzare.

Terapie per la borreliosi

Le raccomandazioni per il trattamento della Borreliosi sono simili sia negli Stati Uniti che in Europa.

Per il trattamento dell’eritema migrante antibiotici come amoxicillina, doxiciclina e cefalosporine si sono dimostrati efficaci in nella quasi totalità dei casi.

La doxiciclina rappresenta il trattamento preferenziale per la maggior parte dei casi di borreliosi e delle sue manifestazioni più avanzate. Sebbene i sintomi dell’artrite possano metterci dai sei ai 12 mesi a risolversi, una terapia orale di 30 giorni con antibiotici come l’amoxicillina o la doxiciclina si è dimostrata efficacie in più del 90% dei pazienti.

Alcuni pazienti, nonostante la risoluzione completa dell’infezione dopo terapia antibiotica possono continuare a manifestare sintomi che includono stanchezza, dolori e disturbi neurocognitivi. Questi casi, sebbene molto rari, sono attribuiti ad una forma cronica della malattia di Lyme la cui prognosi è ancora in fase di studio.

Fonti

  • Immagine in evidenza IXODES https://www.flickr.com/photos/goshzilla/1816798738
  • Kullberg, Bart Jan, et al. “Lyme borreliosis: diagnosis and management.” Bmj 369 (2020).
  • Marques AR, Strle F, Wormser GP. Comparison of Lyme Disease in the United States and Europe. Emerg Infect Dis. 2021 Aug;27(8):2017-2024. doi: 10.3201/eid2708.204763. PMID: 34286689; PMCID: PMC8314816.
  • Eldin, Carole, et al. “Review of European and American guidelines for the diagnosis of Lyme borreliosis.” Medecine et maladies infectieuses 49.2 (2019): 121-132.
  • Steere, Allen C., et al. “Lyme borreliosis.” Nature reviews Disease primers 2.1 (2016): 1-19.

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Laura Follia

Sono Laura Follia ho un dottorato in medicina molecolare e sono laureata in biotecnologie mediche. Sono una bioinformatica, una ricercatrice e un'insegnante. Mi interesso di nutrizione e divulgazione scientifica. Nel tempo libero mi piace molto cucinare (soprattutto dolci).