Trichomonas vaginalis è un protozoo flagellato che causa infezioni urogenitali, i quattro flagelli di cui è dotato assieme ad una corta membrana ondulante, sono responsabili della sua motilità. T. vaginalis esiste soltanto nella forma di trofozoite e si ritrova nell’uretra e nella vagina femminile, nonchè nell’uretra e nelle ghiandole prostatiche maschili. L’infezione si trasmette attraverso i rapporti sessuali e colpisce soprattutto le donne, interessando uretra, vagina, cervice e qualche volta anche le vie urinarie.
Trichomonas vaginalis
Nonostante decenni di ricerca epidemiologica dimostrino che quella da Trichomonas vaginalis rimane ancora la più diffusa infezione non virale a trasmissione sessuale in tutto il mondo, gli sforzi della sanità pubblica necessari per controllare quest’infezione sono ancora limitati. Inoltre, mentre esistono raccomandazioni diagnostiche per gli uomini con uretriti ricorrenti mancano ancora raccomandazioni di screening più generali. Per quanto riguarda le donne, gli screening e le raccomandazioni si concentrano solo su eventuali pazienti con comportamenti ad alto rischio o sulle donne che vivono in popolazioni ad alta prevalenza. Molti laboratoristi continuano a mettere in discussione la rilevanza delle infezioni da Trichomonas nonostante i dati epidemiologici mostrino un’evidente correlazione tra le infezioni da questo protozoo e l’acquisizione e la trasmissione dell’HIV, la malattia infiammatoria pelvica, e gli esiti negativi di molte gravidanze.
Sono passati diversi decenni nel tentativo di attribuire la giusta importanza alla diagnosi e al trattamento di questa infezione, con lo scopo di migliorare la salute sessuale e riproduttiva delle donne. Nel prossimo futuro, con i progressi della diagnostica ed una migliore comprensione dell’epidemiologia della malattia, si spera di arrivare a garantire un controllo più attivo, come è successo con la Clamidia. Le buone notizie?! Ci sono stati molti progressi tecnologici nella diagnosi di T. vaginalis negli ultimi cinque anni. Nuovi test infatti, basati sull’amplificazione degli acidi nucleici (NAAT), continuano ad essere sviluppati nell’ambito della diagnostica molecolare. Molti dei nuovi test sono attualmente disponibili negli Stati Uniti, e la lista è in continua evoluzione ed in continua evoluzione. Qui di seguito riportiamo una breve descrizione degli ultimi strumenti NAAT che possono essere utilizzati per il rilevamento di T. vaginalis.
I test diagnostici a DNA o ad RNA, disponibili commercialmente negli Stati Uniti, hanno tutti un eccellente sensibilità e specificità per il rilevamento di T. vaginalis. Questi nuovi test vengono definiti ad “high throughput” cioè sono in grado di esaminare un numero molto grande di dati in un tempo ristretto grazie all’utilizzo di macchinari e strumentazioni automatizzate. Al momento sono disponibili due saggi basati sulla Transcriptase Mediated Amplification (TMA) ovvero sull’amplificazione di un frammento di RNA dovuta all’azione combinata di una trascrittasi inversa (sintesi di DNA dall’RNA); una RNA-asi (separazione ibridi RNA-DNA) ed una RNA polimerasi (sintesi di RNA dal DNA). Una di queste piattaforme analizza campioni quali l’urina femminile, campioni endocervicali e tamponi vaginali, mentre l’altra necessita di campioni endocervicali e tamponi vaginali. Ogni giorno possono essere testati in questo modo centinaia di campioni e i test possono includere qualsiasi combinazione di Clamidia, Gonorrea, e Trichomonas. Ciò è molto importante data l’alta frequenza di co-infezioni.
Un altro sistema ad high-throughput, disponibile dal 2012, si basa sulla Strand Displacement Amplification (SDA), cioè sull’amplificazione e rilevazione di un filamento di DNA denaturato. I campioni analizzati in questo caso includono urina femminile, campioni endocervicali e tamponi vaginali. Questa analisi può essere eseguita da sola o in combinazione con un test per la Clamidia e/o la Gonorrea. Quando viene eseguita contemporaneamente è sufficiente un unico campione per l’estrazione del DNA. L’aggiunta del test per Trichomonas fa ridurre il numero totale di campioni che possono essere testati in un’unica seduta.
Questi sistemi, parzialmente o completamente automatizzati, aumentano l’efficienza della diagnostica di laboratorio in termini di risparmio di tempo ed efficacia.
Di potenziale interesse per i laboratori più piccoli, è un test recentemente approvato dalla Food and Drug Administration (FDA), che rappresenta il primo reale test in triplo per la contemporanea rilevazione di Clamidia, Gonorrea e Trichomonas, disponibile in commercio negli Stati Uniti. Questo significa che con un singolo campione, un unico processo di estrazione e un singolo set di reagenti si possono ottenere tutti e tre i risultati in contemporanea. Questo test PCR è eseguito su una piattaforma da banco in cui possono essere inseriti da uno a 24 campioni e richiede circa 3,5 ore per generare dei risultati. L’ampio menù della piattaforma comprende anche vari agenti patogeni infettivi (non-STI); i componenti sono preconfezionati in singole strisce, stabili a temperatura ambiente e monouso, nel tentativo di ridurre al minimo sia i prodotti di scarto che la potenziale contaminazione ambientale. E’ inoltre da segnalare un test point-of-care (POC) più rapido. Un test al point-of-care (POCT) è definito come un’analisi medica svolta in prossimità del sito di cura ed assistenza del paziente. Questo test richiede circa 90 minuti per il completamento della procedura, utilizzando uno strumento da banco compatto. La piattaforma è basata sull’utilizzo di strisce reattive (chimica secca) e richiede una manipolazione minima. Il test per T. vaginalis può essere eseguito singolarmente con una striscia reattiva separata, oppure in contemporanea con i reagenti per Trichomonas, Clamidia e Gonorrea in una singola striscia. Questo sistema è stato approvato dalla FDA anche per l’urina maschile oltre che a quella femminile. Ciò offre la possibilità di testare gli uomini che sono a rischio di contrarre l’infezione e potrebbe avere un impatto sostanziale sulla trasmissione da uomo a donna. Questa piattaforma copre un ampio range di malattie infettive e fornisce risultati in tempi rapidi, utili soprattutto nei dipartimenti di emergenza e nelle postazioni di cure urgenti.
Infine, un altro test POC rapido è ora disponibile per Trichomonas, con risultati disponibili in circa 45 minuti. Questo saggio è isotermico e richiede quindi solo attrezzature di base (blocchi di riscaldamento) ed è dotato di una lettura a flusso laterale che viene eseguita in uno strumento portatile. Il test è adatto per l’uso in ambienti in cui i risultati immediati possono avere un impatto positivo sulla cura e la gestione del paziente.
Oltre a garantire una migliore cura e gestione del paziente, l’adozione della soluzione più adatta per ogni tipo di laboratorio può migliorare la capacità di individuare le popolazioni più a rischio per questa malattia altamente prevalente. Per esempio, nelle popolazioni in cui il rischio di contrarre l’HIV e gli alti tassi di Trichomonas si intersecano, tali dati potrebbero portare ad un miglioramento della salute pubblica con sforzi mirati a ridurre il rischio di contrarre entrambi i patogeni!
Fonte: Medical Laboratory Observer
- Antonella Ligato