Talitrus saltator: la pulce di mare

Agosto è finalmente arrivato, e con lui anche il periodo in cui la maggior parte delle persone parte per andare al mare. Scopriamo insieme un abitante poco conosciuto del bagnasciuga, la cui larva può dare fastidiosi pruriti: Talitrus saltator.

Talitrus saltator, conosciuto anche come pulce di mare, è un crostaceo della famiglia Talitridae diffuso sulle coste europee a lieve pendio. Questo rappresentante dell’ordine Malacostraca è un organismo di massimo 1.5 cm di color grigio-marrone o grigio-verde con un paio di occhi neri, un corpo appiattito lateralmente. Ha arti adatti sia alla vita terrestre (quelli anteriori) che alla vita acquatica (quelli posteriori, usati come remi) ed un doppio paio di antenne di cui uno sensibilmente più corto dell’altro.

Fig.1: Talitrus saltator

Il ciclo vitale di questo artropode inizia con l’accoppiamento tra maschio e femmina, che avviene solo quando il fotoperiodo (ossia la durata del giorno) supera le 14h e solo durante la migrazione notturna seguente alla muta delle femmine. La covata, composta da 13-15 uova, alla schiusa dà origine a larve molto sensibili alla percentuale d’umidità: sopravvivono solo con percentuali d’umidità maggiori all’85%. I giovani maturano in adulti nel giro di qualche mese, ma non contribuiranno agli accoppiamenti fino all’anno seguente. La durata della vita di T. saltator è variabile in base al sesso, infatti i maschi vivono 21 mesi contro i 18 delle femmine. Durante l’inverno gli adulti si rintanano nella sabbia ad una profondità di circa 50 cm.

Ma se sono così diffusi sulle coste europee, come mai così poche persone li notano? Semplicemente perché questi crostacei passano la loro giornata infossati ad una profondità di 10-30 cm sul bagnasciuga, emergendo la notte per cibarsi dei residui algali trasportati dalla corrente sul bagnasciuga.

Raramente può capitare che le larve “pungano” i bagnanti, e si tratta comunque di casi fortuiti: la larva, provvista di un involucro protettivo spinoso, si “impiglia” sulla cute o nel costume dei bagnanti, provocando un fastidioso prurito. Nulla di cui preoccuparsi, infatti il prurito è dovuto solo ad un fatto meccanico di contatto tra spina e cute e non all’inoculo di sostanze velenose od urticanti.

Andrea Borsa

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

2 commenti su “Talitrus saltator: la pulce di mare”

  1. Ieri, 29 luglio 2022 sulla battigia di Castrocucco di Maratea (PZ) alle 19:30 le pulci di mare hanno cominciato a saltare e più volte si sono fiondate sui miei piedi e sul polso di mio figlio. Si attaccano e “mordono” e non sembrava affatto si impigliassero tant’è che sul polso di mio figlio si è creato un bubbone come per le zanzare mentre sui miei piedi non lasciavo che compiessero quello che sembrava a tutti gli effetti un “attacco”. Tali pulci stranamente erano inafferrabili sulla battigia e catturabili solo dopo che “decidevano” di “pungere” gli arti inferiori. Questo va contro la vostra descrizione ma posso essere quasi sicuro che non si impigliavano ma lo facevano di proposito.

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    • Salve Antonello, quelle che descrivi tu non sono sicuramente pulci di mare.. Probabilmente tafani, che appunto provocano punture molto fastidiose e che lasciano bubboni vistosi. Sono però insetti e non crostacei come invece le pulci di mare che invece sono totalmente innocue.

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