Vitamina D: la vitamina del Sole

Il nostro organismo non ha bisogno soltanto di “macronutrienti” come i carboidrati, proteine e grassi, ma anche di vitamine. Queste sostanze sono dette “micronutrienti” perché devono essere assunte in piccole quantità ma sono comunque indispensabili per il buon funzionamento dell’organismo. La gran parte delle vitamine devono essere assunte regolarmente nella dieta, in quanto il nostro organismo non è in grado di produrle in autonomia. Le vitamine svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione di molte reazioni chimiche che avvengono nel nostro organismo. In particolare, forniscono energia all’organismo e ne assicurano il rinnovo cellulare, garantendo protezione a pelle e capelli e prevenendo alcune malattie. In questo articolo ci concentreremo su cos’è la vitamina D e perché viene definita “vitamina del Sole”.

Cos’è la Vitamina D?

La vitamina D o calcitriolo è una vitamina liposolubile, cioè viene accumulata e conservata nel fegato e poi viene rilasciata in piccole quantità nell’organismo attraverso le sostanze lipidiche. Ne esistono diverse forme, ma le principali sono due: vitamina D2 o ergocalciferolo e vitamina D3 o colecalciferolo. L’ergocalciferolo è assunto attraverso gli alimenti di origine vegetale. Il colecalciferolo è assunto da alimenti di origine animale o è sintetizzato dal nostro organismo attraverso l’assorbimento dei raggi ultravioletti del sole da parte della nostra pelle. Proprio per questo è definita la “vitamina del sole”.

Metabolismo della Vitamina D
Figura 1 – Metabolismo del calcitriolo
Fonte: [Magazine ]

Sia l’ergocalciferolo che il colecalciferolo sono forme inattive della vitamina D e per acquisire attività biologica, devono essere trasformate in una forma attiva. La vitamina D3 deriva dal suo precursore 7-deidrocolesterolo il quale è disponibile in grandi quantità nella cute. Il 7-deidrocolesterolo viene convertito in pre-vitamina D3 per azione della luce solare. La pre-vitamina D3 essendo una molecola instabile, si converte spontaneamente in vitamina D3. La vitamina D3 è ancora biologicamente inattiva e deve essere attivata. Una volta che il colecalferolo è stato sintetizzato, viene trasportato nel fegato dove avviene la prima reazione che porta alla sintesi di calcidiolo. La seconda reazione avviene nel rene con la produzione del metabolita attivo ovvero il calcitriolo. La stessa cosa vale ovviamente anche per l’ergocalciferolo a partire dall’ergosterolo. Soltanto l’ergocalciferolo può essere considerato una vitamina in senso stretto, mentre il colecalciferolo è da considerare un ormone in quanto può essere sintetizzato dall’organismo stesso.

Quali sono gli alimenti più ricchi di vitamina D?

La sintesi cutanea rappresenta la più importante fonte di vitamina D3. L’80% del fabbisogno di vitamina D è garantito dall’irradiazione solare. La rimanente percentuale deriva dall’apporto contenuto negli alimenti come pesci grassi, latte e derivati, tuorlo d’uovo, fegato e oli di pesce soprattutto l’olio di fegato di merluzzo. Mentre la vitamina D3 è contenuta nei prodotti animali , la vitamina D2 si trova in alcuni vegetali come le verdure a foglia verde e i funghi che rappresentano anche un’ottima soluzione vegana alla carenza di vitamina D. Però ci sono alcuni alimenti di fabbricazione industriale, ad esempio latte o cereali da colazione, in cui la vitamina D viene aggiunta nella fase di produzione, e tali cibi vengono detti fortificati vale a dire addizionati di vitamina D in modo artificiale. 

Alimenti ricchi di vitamina D
Figura 2 – Alimenti ricchi di vitamina D Fonte[Corriere]

Benefici e le sue funzioni

La vitamina D è un regolatore del metabolismo del calcio e per questo è utile nell’azione di calcificazione delle ossa facilitando l’assorbimento di fosforo e calcio da parte dell’intestino. Oltre alle azioni sul tessuto osseo, è importante per l’attivazione della prima linea di difesa del sistema immunitario contro alcuni microrganismi patogeni. Inoltre ha la capacità di modulare la risposta infiammatoria controllando la produzione di fattori che intervengono nell’infiammazione. Sono riscontrati diversi benefici anche per il sistema nervoso, prevenendo il rischio di malattie neurovegetative e migliorando le funzionalità cognitive. Alcuni studi legano la vitamina D alla produzione di leptina, quel neurotrasmettitore che dà il senso di sazietà, regolando opportunamente il metabolismo. Invece ricerche ancora in corso parlano di influenze positive sull’umore che migliorerebbe proprio grazie alla presenza di vitamina D. Infatti stimola la produzione di endorfineserotonina e dopamina, i neurotrasmettitori che modulano l’umore.

Carenza e eccesso di vitamina D

La carenza di Vitamina D si presenta quando è impedita l’esposizione al sole per un tempo prolungato. Nei casi di carenza di vitamina D si riscontrano problemi di calcificazione delle ossa, con alcuni effetti che possono andare dal rachitismo nei bambini, con conseguente deformazione delle ossa e arresto della crescita, all’osteomalacia negli adulti ovvero una intensa forma di decalcificazione ossea. I principali sintomi della carenza di Vitamina D sono: debolezza e dolore muscolare, ossa fragili, unghie che si spezzano, irritabilità e malumore e dolori osteo-articolari. In questo caso è bene assumere degli integratori specifici, sempre sotto stretto controllo medico per evitare sovradosaggi. Mentre l’eccesso provoca una calcificazione maggiormente diffusa a livello di diversi organi e porta intossicazione, vomito, diarrea, dolori articolari e crampi muscolari. Pertanto un buon apporto di vitamina D non solo permette il corretto funzionamento dell’organismo ma ci può migliorare la vita.

Fonti

  • https://www.supradyn.it/vitamine-e-minerali/vitamine-a-z/vitamina-d-a-cosa-serve-e-carenza/

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