Dieta Crudista: benefici e svantaggi di questo regime alimentare

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By Francesco Centorrino

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Introduzione

La dieta crudista, un regime alimentare basato sul consumo di alimenti non cotti, ha guadagnato popolarità tra le star di Hollywood e ha suscitato l’interesse di molti. Questo regime si concentra sull’assunzione di frutta, verdura, pesce e carne crudi, sostenendo che la cottura degli alimenti comporti svantaggi come la perdita di vitamine, proteine e enzimi, nonché l’inibizione del senso di sazietà. Al contrario, i sostenitori della dieta crudista sostengono che questa abbia un’azione antiradicali liberi e un effetto detossinante sull’organismo. In questo articolo, esploreremo le diverse tipologie di dieta crudista, gli alimenti ammessi e le tecniche di lavorazione del cibo, nonché i benefici e gli svantaggi associati a questo regime alimentare.

Tipologie di Dieta Crudista

La dieta crudista non si limita a una singola versione, ma comprende diverse tipologie, ognuna con una filosofia specifica. Le principali tipologie di dieta crudista sono:

  1. Crudismo vegetariano: consentito il consumo di frutta, verdura e prodotti di derivazione animale, esclusa la carne e il pesce.
  2. Crudismo vegano: consentito il consumo di frutta e verdura, escludendo completamente i prodotti di derivazione animale.
  3. Crudismo onnivoro: oltre alla frutta, verdura e prodotti di derivazione animale, è possibile consumare pesce e carne, ma solo se provenienti da selvaggina o da animali allevati allo stato brado.
  4. Crudismo fruttariano: consentito solo il consumo di frutta, preferibilmente di origine biologica.

Dieta Crudista: alimenti e tecniche di lavorazione del cibo

I principali alimenti consigliati nella dieta crudista sono la frutta e la verdura, che possono essere consumate in modi versatili, come preparazione di spremute e centrifughe. In aggiunta, viene incluso il riso GABA, ottenuto dalla germinazione dei semi in acqua calda, e i cereali, che vengono consumati solo dopo una leggera cottura per migliorarne la digeribilità. Pesce, carne, latte e i relativi derivati devono essere consumati crudi, senza sottoporsi a processi di pastorizzazione. I sostenitori di questa dieta prediligono anche cibi ricchi di vitamine e sali minerali come bacche di Goji, semi di canapa, semi di cacao, polline, grano germinato e maca.

Le uniche tecniche di lavorazione del cibo ammesse nella dieta crudista includono la marinatura, l’induzione, la germinazione e la disidratazione. È importante mantenere una temperatura massima di 42°C durante la preparazione degli alimenti, poiché superare questa temperatura può comportare la perdita di enzimi, vitamine, proteine e sali minerali.

I benefici e gli svantaggi della dieta crudista

Secondo i sostenitori della dieta crudista, la non cottura degli alimenti offre numerosi benefici. Innanzitutto, favorisce un dimagrimento più rapido e duraturo grazie all’alto contenuto di fibre che generano un costante senso di sazietà. Inoltre, l’assunzione quotidiana di elevati livelli di antiossidanti aiuta a contrastare i danni provocati dai radicali liberi grazie alla loro azione detox. Non da ultimo, la dieta crudista può essere economica e promuove il benessere psicofisico attraverso il contatto costante con la natura.

Tuttavia, molti esperti del settore sanitario sconsigliano questa tipologia di alimentazione. È importante considerare le possibili conseguenze della dieta crudista. Il pericolo più temuto è rappresentato dalla contaminazione batterica. Gli alimenti crudi sono un terreno fertile per parassiti, muffe, lieviti e batteri. Oltre al rischio di denutrizione, coloro che seguono una dieta crudista possono sperimentare problematiche intestinali come flatulenza, meteorismo, colon irritabile e tensione addominale.

In conclusione, la dieta crudista rappresenta un regime alimentare che si basa sul consumo di alimenti non cotti, come frutta, verdura, pesce e carne. Mentre i sostenitori di questa dieta vantano benefici come un dimagrimento duraturo e un’azione antiossidante, è importante considerare gli svantaggi, tra cui il rischio di contaminazione batterica e le potenziali problematiche intestinali. Prima di intraprendere qualsiasi tipo di regime alimentare, è sempre consigliabile consultare un professionista del settore sanitario per valutare la sua adattabilità alle proprie esigenze e condizioni di salute.

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