Colorazione di Kinyoun

Obiettivo della tecnica

La colorazione di Kinyoun, conosciuta anche come metodo di Tan-Thiam-Hok e Devulder è una colorazione utilizzata in microscopia e batteriologia per la ricerca di batteri acido-alcool resistenti, in particolare appartenenti ai generi Mycobacterium e Nocardia. Questa tecnica rappresenta una valida alternativa alla colorazione di Ziehl-Neelsen: è bene ricordare che l’esecuzione di questa colorazione in campioni di cui si sospetta l’infezione da Mycobacterium deve avvenire rigorosamente in laboratori di biosicurezza BSL-3. La colorazione può essere eseguita utilizzando tre diversi metodi: 1) metodo di Tan-Thiam-Hok; 2) metodo di Devulder a caldo; 3) metodo di Devulder a freddo.

Funzionamento

Il principio alla base della colorazione di Kinyoun è la capacità del fenolo di permettere la penetrazione del colorante primario, la fucsina basica, all’interno della cellula batterica. Come per la Ziehl-Neelsen, il colorante di contrasto o colorante secondario è il blu di metilene; i batteri non acido-alcool resistenti, una volta sottoposti a decolorazione, perderanno la colorazione rossa data dalla fucsina e assorbiranno il blu di metilene.

I batteri acido-alcool resistenti, nella colorazione di Kinyoun come per la Ziehl Neelsen in foto, appaiono rossi su sfondo blu.
Figura 1 – I batteri acido-alcool resistenti, nella colorazione di Kinyoun come per la Ziehl Neelsen in foto, appaiono rossi su sfondo blu [Fonte: Wikipedia]

Materiale occorrente

  • un vetrino portaoggetto per microscopio su cui è posizionato il materiale biologico da analizzare, precedentemente fissato; la fissazione può essere svolta sia con il calore sia con metanolo.
  • Soluzione di Kinyoun, composta da: fucsina basica (40 g), alcool etilico 95° C (200 mL), fenolo (80 mL), acqua distillata (1000 mL);
  • Soluzione di Gabett: composta da blu di metilene (10 g), acido solforico (300 + 200 mL), acqua distillata (500 mL).

Procedimento

Questa colorazione può essere eseguita utilizzando tre procedimenti differenti; le differenze sono relativamente minime ma l’obiettivo finale, per tutti e tre, è sempre la decolorazione con acido-alcool al fine di discriminare i batteri acido-alcool resistenti dalle altre specie.

Metodo di Tan-Thiam-Hok
1) Ricoprire il vetrino con la soluzione di Kinyoun e lasciare agire per 3 minuti;
2) Lavare con acqua per circa 30 secondi;
3) Successivamente, ricoprire il vetrino con la soluzione di Gabett e lasciare agire per 1 minuto;
4) Lavare con acqua ed asciugare;
5) Osservare il vetrino al microscopio utilizzando l’obiettivo ad immersione.
Metodo di Devulder a caldo
1) Sul vetrino, aggiungere la soluzione di Kinyoun e riscaldare per 10 minuti; successivamente lavare con acqua;
2) Dopo il lavaggio, ricoprire il vetrino con la soluzione di Gabett e lasciare agire per 5 minuti;
3) Lavare con acqua ed asciugare;
4) Il vetrino è pronto per essere osservato.
Metodo di Devulder a freddo
1) Immergere il vetrino nella soluzione di Kinyoun per circa tre ore; successivamente lavare con acqua eliminando ogni residuo di soluzione;
2) Ricoprire il vetrino con la soluzione di Gabett lasciando agire per 5 minuti;
3) Lavare con acqua, asciugare e leggere al microscopio.

Osservazioni microscopiche

La lettura del vetrino viene svolta al microscopio ottico. Il livello di ingrandimento utilizzato e d’elezione è un 100x ad immersione (“oil”) . Come per la Ziehl-Nelseen, i batteri acido-alcool resistenti appariranno rossi – fucsia su sfondo blu, in cui saranno presenti tutti gli altri batteri che hanno reagito alla decolorazione.

Infezione micobatterica a carico del duodeno in paziente HIV-positivo. La colorazione di Kinyoun evidenzia una innumerevole presenza di batteri acido alcool resistenti colorati di fucsia
Figura 2 – Infezione micobatterica a carico del duodeno in paziente HIV-positivo. La colorazione di Kinyoun evidenzia una innumerevole presenza di batteri acido-alcool resistenti colorati di fucsia [Fonte: Wikipedia]

Priscilla Caputi

Fonti

Crediti immagini

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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