Caratteristiche
Malassezia furfur (noto anche come Pityrosporum ovale) è un fungo appartenente al gruppo dei lieviti che, essendo un commensale dell’uomo, vive tipicamente sulla cute della gran parte degli esseri umani. Tuttavia, in alcuni casi, il rapporto uomo-micete può alterarsi e possono manifestarsi alcune patologie a livello cutaneo o, molto più raramente, a livello extra-cutaneo.
È stata la prima specie ad essere identificata nel suo genere (Malassezia). La più vecchia e ormai inusuale denominazione di Pityrosporum ovale fu coniata da Bizzozero nel 1913.
Le cellule hanno tipicamente una forma “a bottiglia” o “a birillo” e presentano un piccolo collaretto a livello del “collo”. Le dimensioni sono di circa 1,5-4,5 x 2,0-6,5 μm (Figura 1 e Figura 2). Si dividono per blastogonia, ovvero per gemmazione unipolare della cellula figlia dalla cellula madre. Talvolta possono formare degli pseudofilamenti.
Filogenesi
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Divisione | Basidiomycota |
Sottodivisione | Ustilaginomycotina |
Classe | Exobasidiomycetes |
Ordine | Malasseziales |
Famiglia | Incertae sedis |
Genere | Malassezia |
Specie | M. furfur |
Morfologia delle colonie
Dopo crescita per 7 giorni a 32° C su terreno YM/malt agar le colonie hanno un diametro di 45 mm, da opache a leggermente lucide, leggermente piegate, da butirrose a friabili e con un margine intero o leggermente lobato.
M. furfur cresce abbastanza bene su malto e su agar di Sabouraud contenenti acidi grassi (acido oleico su tutti) o in generale su qualsiasi terreno che contenga azoto amminico con una fonte lipidica (acido oleico). Si tratta pertanto di un microrganismo strettamente lipofilo. La temperatura ottimale di crescita è intorno a 34 °C, mentre quella massima è intorno a 41 °C.
Patogenesi
Nonostante sia un commensale dell’uomo, in alcune circostanze M. furfur può comportarsi da patogeno, provocando manifestazioni sgradite a livello della cute. Si ritiene che ciò possa essere dovuto ad alcune alterazioni fisiologiche della cute stessa, come l’eccessiva produzione di sebo, o ad immunodepressione, o ancora alla persistenza di umidità in alcune zone dell’epidermide.
Comuni manifestazioni a seguito di tali alterazioni sono dermatite seborroica e Pitiriasi versicolor (Figura 3). In casi certamente più rari, lo stesso organismo è stato riscontrato in infezioni extra-cutanee, come artriti settiche e sinusiti.
Figura 3 – Manifestazione cutanea di Pitiriasi versicolor. Crediti: Dr. Lucille K. Georg (Centers for Disease Control and Prevention – CDC)
Metodi di identificazione
Indubbiamente il modo più efficace per identificare una specie o un ceppo è quello di affidarsi alle moderne tecniche molecolari. Tuttavia in ambito clinico, dove questo organismo riveste maggiore importanza, vengono utilizzati tre tipi di esami a carattere diagnostico ed identificativo:
- Esame con lampada di Wood sui soggetti che presentano pitiriasi versicolor;
- Osservazione microscopica diretta;
- Esame colturale.
Nell’esame con lampada di Wood le lesioni vengono irradiate a 365 nm, restituendo una luce verde per fluorescenza. Si tratta comunque di un esame poco specifico.
Per l’osservazione microscopica diretta vengono prelevati campioni istologici (la provenienza dipende dal sito dell’infezione) e viene utilizzato KOH per evidenziare la presenza di cellule di lievito e pseudofilamenti.
Infine l’esame colturale consiste nel far crescere le cellule in terreno Sabouraud arricchito con olio d’oliva al 2% e polisorbato 20 allo 0,2%.
Terapia
Trattandosi di un commensale dell’uomo, non è possibile eradicare il microrganismo in maniera definitiva dalla cute. Pertanto la terapia in caso di Pitiriasi versicolor o di dermatite seborroica consiste principalmente nell’utilizzo di detergenti specifici e nell’applicazione di antimicotici topici.
Poiché inoltre le recidive sono frequenti in primavera, è in genere praticata a scopo preventivo una terapia con antimicotici topici (soluzioni schiumogene e creme), indipendentemente dall’osservazione delle lesioni cutanee in tale periodo.
Angelo Schirinzi
Fonti
- Wikipedia, l’enciclopedia libera
- mycobank.org, International Mycological Association (IMA)
- Panzone M. (1 Ottobre 2018). “Cos’è la Pitiriasi versicolor?”. Associazione Dermatologi-Venereologi Ospedalieri Italiani e della Sanità Pubblica. Estrapolato da adoi.it
Nelle prime righe c’è un errore di battitura:
“Caratteristiche
Malassezia furufur”