Dermatofitosi: cosa sono?
Le micosi sono malattie che colpiscono sia gli animali che l’uomo. Si trasmettono sia per contagio diretto che indiretto, cioè attraverso ambienti e oggetti contaminati. La trasmissione avviene attraverso spore microscopiche presenti sulla pelle o peli infetti. La presenza di queste spore nell’ambiente aumenta il rischio di esposizione, potenziale reinfezione e necessità di trattamenti prolungati negli animali e nell’uomo. Da un punto di vista della sede, le micosi si possono classificare in micosi superficiali o dermatofitosi, che colpiscono cute, peli e unghie; micosi sottocutanee, dovute all’ingresso del micete in seguito a ferite superficiali e sviluppo della lesione micotica nel sito di ingresso, e micosi viscerali che interessano gli organi interni, la cui via d’ingresso è spesso quella respiratoria.
Identificazione e diagnosi delle dermatofitosi
I dermatofiti invadono il fusto del pelo e l’epitelio cheratinizzato, di conseguenza in corso di dermatofitosi solitamente sono presenti aree discontinue di alopecia sulla faccia, orecchie o zampe anteriori; l’esame con una lampada a raggi ultravioletti (lampada di Wood) è un buon metodo di screening per le dermatofitosi nel cane e nel gatto.
Quando esposti alla luce, i peli invasi da alcune specie di dermatofiti, presentano fluorescenza giallo-verdastra (Fig.1), tuttavia i peli infetti da altre specie di dermatofiti non presentano invece fluorescenza, perciò risultati negativi in seguito all’esame con lampada di Wood non permettono di escludere la dermatofitosi.
Altro metodo è l’esame microscopico dei peli, anche se il riconoscimento di peli infetti non è sempre facile e può richiedere un occhio esperto. In questi casi i peli possono essere raccolti mediante scarificazione cutanea (al bordo di un’area alopecica, Fig.2); microscopicamente i peli infetti presentano una struttura allargata e rigonfia con una superficie ruvida e irregolare. La superficie mostra tipicamente grappoli o catene di spore fungine.
La coltura fungina rimane la tecnica più affidabile per confermare la dermatofitosi nel cane e nel gatto. I campioni possono essere ottenuti mediante scarificazione cutanea, strappando alcuni peli (meglio se sotto lampada di Wood) o spazzolando il mantello con uno spazzolino da denti sterile. Il terreno di coltura più utilizzato è il Sabouraud dextrose agar, il quale può essere addizionato a differenti antibiotici per inibire la crescita di eventuale flora batterica nel campione.
Le dermatofitosi sono importanti a causa del loro potenziale zoonotico e per la preoccupazione che destano nei proprietari degli animali con malattie infiammatorie cutanee a volte gravi.
Trattamento
Il trattamento antifungino dovrebbe essere raccomandato sistematicamente per accorciare il decorso dell’infezione e diminuire la disseminazione di materiale infetto nell’ambiente.
Le misure terapeutiche includono:
- La combinazione di trattamenti sistemici e topici. Il trattamento sistemico convenzionale si basa sull’uso di prodotti antifungini orali come griseofulvina e itraconazolo. Per i trattamenti topici concomitanti, la decisione dovrebbe essere basata sulla abilità e volontà del proprietario a bagnare o a effettuare spugnature con il prodotto sull’intero mantello degli animali infetti. La frequenza dei trattamenti topici dovrebbe essere almeno di due volte la settimana;
- Una appropriata durata del trattamento che dovrebbe essere continuativa per almeno 10 settimane;
- La tosatura della pelliccia, specialmente in animali gravemente infetti, gatti a pelo lungo o in abitazioni con più animali. La rasatura rende più facile l’applicazione della terapia topica permettendone una migliore distribuzione sulla pelle.
In caso di dermatofitosi diagnosticate nei cani o gatti è necessario applicare importanti misure preventive per i proprietari:
- Praticare una buona igiene;
- Controllare l’infezione da dermatofiti attraverso trattamenti appropriati;
- Minimizzare l’esposizione, specialmente di bambini o individui immunocompromessi, ad ambienti potenzialmente contaminati o ad animali infetti;
- Tutte le persone a contatto con animali infetti dovrebbe essere avvisate.
Dr. Giosuè Ruggiano
Fonti:
- Wikipedia, enciclopedia libera
- G. Poli, A. Cocilovo. Microbiologia e immunologia veterinaria. UTET, 2005
- Micosi Superficiali del cane e del gatto, Linea guida ESCCAP 02 quarta edizione – Marzo 2019