Il Fusarium oxysporum è un un fungo appartenente alla famiglia delle Nectriaceae, descritta nella seconda metà del XIX secolo.
Si tratta di un fungo parassita saprofita, in grado di attaccare una grandissima varietà di piante, molte delle quali ad uso commerciale, come il tabacco, il caffè, il banano, il pomodoro e tante altre.
Caratteristiche
Il F. oxysporum presenta delle colonie di colore bianco o dai colori molto chiari, dipendentemente dalla sottospecie. Le ife possono presentare tonalità viola, rosse, rosa, gialle o verde acqua. In coltura si può notare inoltre l’aspetto piatto e lanoso. A livello microscopico invece, si possono distinguere macroconìdi, fusiformi e pluricellulari, o microconìdi, mono o bicellulari, di aspetto ovale o cilindrico. Possono essere presenti anche le clamidospore (Figura 1).
Cresce a 25° C per alcuni giorni su terreno PDA (Potato Dextrose Agar). La crescita è difficoltosa a seconda della specie.
Filogenesi
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Phylum | Ascomycota |
Classe | Sordariomycetes |
Ordine | Hypocreales |
Famiglia | Nectriaceae |
Genere | Fusarium |
Specie | Fusarium Oxysporum |
Morfologia delle colonie
Per osservare le caratteristiche macroscopiche del Fusarium oxysporum, si utilizzano diversi terreni di coltura. Tra i più utilizzati troviamo il Potato dextrose agar (PDA). Le colonie vengono incubate a 22 ± 3ºC per 10 giorni, sebbene già dopo 4 possono apprezzarsi i primi risultati. Come detto, a seconda della sottospecie, questo fungo può portare a colonie di aspetto differente: cotonoso o lanoso e dai colori che vanno dal bianco al rosa, arancio, viola e verde pallidi (Figura 2).
Patologie correlate: Fusarium oxysporum nell’uomo
Il F. oxysporum, è un patogeno opportunista e così come altre specie di questa famiglia, viene frequentemente isolato da campioni clinici di pazienti immunocompromessi, i quali presentano una micosi disseminata con presenza di noduli cutanei con necrosi centrale.
Sono in grado di causare anche ialoifomicosi sottocutanee in pazienti con gravi ustioni o a chi viene sottoposto a trapianto di midollo.
Si possono anche associare a casi di cheratite che insorgono a chi utilizza le lenti a contatto.
Patologie correlate: Fusarium oxysporum nelle piante
Il F. oxysporum è un importante patogeno nel mondo vegetale, in grado di danneggiare seriamente interi raccolti quando la sua crescita diviene incontrollata.
Normalmente vive nel terreno e svolge una funzione “benefica” essendo saprofita. Ma in certi casi attacca le piante e provoca una tracheomicosi, ossia una micosi che attacca i vasi della linfa.
L’infezione avviene a partire dalle radici, dopodiché i miceli attaccano la corteccia e lo xilema, dove inizia a produrre microconìdi. Questi sono poi in grado di entrare nei vasi linfatici e diffondersi in tutta la pianta e quando questi giungono a germinazione, le spore e i miceli bloccano i vasi impedendogli di trasportare i nutrienti.
La pianta così appassisce (da qui il nome della malattia, Fusarium wilt, dove “wilt” in inglese significa appunto “appassire”) e muore. Il Fusarium oxysporum, a questo punto è in grado di diffondersi alle piante vicine e di distruggere quindi una piantagione intera.
Metodi di identificazione
Oltre alla ricerca in coltura, possibile su diversi terreni come il PDA, il Carnation Leaf Agar (CLA) o il più specifico Modified Komada Medium (K2), si possono utilizzare anche tecniche di microscopia con colorazione blu con lattofenolo e tecniche di biologia molecolare con IGS – RFLP, quindi con amplificazione delle regioni intergeniche e successivo taglio con enzimi di restrizione.
Terapia
I pazienti immunodepressi non possono essere trattati con la comune amfotericina B, in quanto presentano spesso delle recidive poiché il Fusarium mostra una certa resistenza. Risultati più incoraggianti arrivano dal voriconazolo e posaconazolo.
Per quanto riguarda il lato “green”, per combattere la fusariosi nelle piante ci sono in commercio diversi insetticidi che è possibile utilizzare fino ad un quantitativo massimo a seconda delle piante da curare.
Per colture più limitate è consigliabile rimuovere dal terreno eventuali nematodi che potrebbero facilitare il contatto tra fungo e pianta.
Fusarium oxysporum: un cercatore d’oro
Una curiosità riguardo al F. oxysporum viene dall’Australia, dove una recente ricerca ha dimostrato come questo microrganismo sia in grado di “rintracciare” ed intrappolare l’oro, soprattutto in profondità dove è più difficile arrivare.
Il fungo sarebbe in grado di ossidare l’oro e, con un’altra reazione chimica, di solidificarlo all’interno delle ife, molto probabilmente come utile risorsa per il proprio metabolismo, sebbene il vero motivo sia ancora oggetto di studio da parte degli scienziati. Naturalmente, gli addetti del settore sono molto interessanti agli sviluppi di questa scoperta in quanto, come detto, il fungo sarebbe in grado di recuperare l’oro a profondità maggiori e quindi meno accessibili, consentendo un dispiego di risorse nettamente inferiore a quello attuale.
Fonti
- https://www.livescience.com/65562-gold-studded-fungus-australia.html
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3910218/
- https://mycology.adelaide.edu.au/descriptions/hyphomycetes/fusarium/
- https://www.nature.com/articles/s41467-019-10006-5
- Murray, P.R., Rosenthal, K., Pfaller, M.:; “Microbiologia Medica”, edra, 2016
- http://www.fao.org/fileadmin/templates/agphome/documents/Pests_Pesticides/caribbeantr4/05Isolation.pdf