Candida auris: il Professor Bassetti lancia l’allarme per l’Italia

Candida auris: il fungo killer

Candida auris rappresenta un grave problema per il personale medico e per i pazienti. Si tratta di un fungo patogeno estremamente contagioso all’interno degli ospedali. Tale fungo è capace di causare infezioni sistemiche gravi in pazienti già debilitati. Presenta spesso resistenza ai primi trattamenti farmacologici, analogamente a quanto accade con i superbatteri.

Per comprendere meglio la situazione in Italia e capire cosa si possa fare per limitare la diffusione di questa patologia, abbiamo intervistato Matteo Bassetti. Il professor Bassetti è uno dei ricercatori italiani più impegnati nella lotta alla Candida auris. Il nostro focus è stato rivolto ai rischi che i pazienti corrono, e alle opportunità terapeutiche esistenti e alle strategie di prevenzione adottabili.

Negli Stati Uniti i casi di C. auris sono triplicati durante la pandemia

Secondo il Professor Matteo Bassetti, il recente caso di Candida auris segnalato a Pisa non è né il primo in Italia, né il primo di quest’anno. Infatti, negli anni precedenti sono stati registrati numerosi casi di colonizzazione e infezione da Candida auris. La situazione epidemiologica è preoccupante ed è stata descritta anche in un recente studio condotto dal suo team all’interno del loro ospedale. Tale studio ha evidenziato la presenza di 157 pazienti colonizzati da Candida auris, di cui il 60% risultava positivo anche al Covid-19, e 27 pazienti che avevano sviluppato una candidemia, ovvero un’infezione sistemica. Tali numeri sono indicativi di una diffusione significativa della Candida auris anche nel resto del territorio italiano.

Il Professor Matteo Bassetti si è chiesto perché sia necessario che siano gli americani a segnalare il problema della Candida auris. L’Italia è infatti attualmente uno dei paesi più colpiti dal fungo patogeno a livello mondiale. Infatti, l’alto numero di pubblicazioni scientifiche prodotte dai gruppi di ricerca italiani in merito alla Candida auris è indicativo della gravità del problema nel nostro paese.

Fino a qualche tempo fa, il fungo non era nemmeno conosciuto

Secondo il Professor Matteo Bassetti, i primi casi di Candida auris in Italia risalgono al 2019. Sfortunatamente il paese ha dovuto affrontare la pandemia pochi mesi dopo, con una moltiplicazione impressionante dei contagi. Tale fungo patogeno colonizza la pelle dei pazienti e ha la capacità di diffondersi facilmente da un individuo all’altro tramite le mani degli operatori sanitari, le superfici e i dispositivi medici contaminati. Si tratta di un’infezione tipica dell’ambiente ospedaliero, e con l’arrivo della pandemia da Covid-19, le terapie intensive sono state riempite di pazienti, rendendo difficile mantenere la separazione tra i malati. Inoltre, in una fase iniziale in cui gli operatori sanitari avevano meno attenzione alla protezione dei pazienti e c’era personale giovane e inesperto, sono stati probabilmente i medici e gli infermieri a propagare l’infezione.

La densità inedita di pazienti nei reparti e la moltiplicazione dei contagi causati dal Covid-19 hanno portato a un aumento delle infezioni da Candida auris in Italia, soprattutto nel 2021. Tuttavia, grazie all’impegno dei medici in tutta Italia, si stanno adottando protocolli efficaci per contenere la diffusione della Candida auris. Si spera che la situazione possa tornare sotto controllo in tempi relativamente brevi.

Cosa rende così grave questo microrganismo?

Va chiarito che la Candida auris non rappresenta un pericolo per le persone sane o al di fuori degli ospedali. Tuttavia, il fungo è in grado di colpire in modo particolarmente pericoloso le persone più fragili, come ad esempio coloro che necessitano di una ventilazione in rianimazione o che hanno un catetere venoso centrale o un catetere vescicale. In tali casi, il fungo può trasformarsi in un’infezione sistemica che, in circa il 15% dei casi, raggiunge il sangue provocando una setticemia con una mortalità che può arrivare fino al 40-50%.

Come avviene nel caso dei superbatteri, la Candida auris è particolarmente pericolosa a causa della sua alta percentuale di resistenza ai trattamenti farmacologici. Nella sua esperienza a Genova, il Professor Matteo Bassetti ha riscontrato che il 100% dei casi di Candida auris era resistente al fluconazolo, il farmaco standard con cui si cura la Candida albicans. Pertanto, la prima linea di difesa contro tale fungo non funziona praticamente mai. Inoltre, il fungo è spesso resistente anche ad altre classi di farmaci antifungini, come le echinocandine, il che aumenta ulteriormente la mortalità dei pazienti. Per curare l’infezione, spesso è necessario utilizzare farmaci ancora più aggressivi. Farmaci come l’amfotericina B può causare importanti tossicità e problemi di insufficienza renale o di altro tipo nei pazienti guariti.

Come combattere un nemico come la Candida auris?

Il Professor Matteo Bassetti suggerisce di educare il pubblico sull’uso appropriato degli antifungini. Infatti, l’uso disinvolto del fluconazolo è molto diffuso. Questo è dimostrato dalla grande quantità di antifungini utilizzati per trattare la vulvovaginite da candida e il mughetto, con circa 2,6 milioni di casi di candida orale o vaginale su un totale di infezioni fungine gravi stimato attorno a 4 milioni nel 2017. Ciò contribuisce alla selezione della Candida auris resistente ai farmaci nel tempo.

Un secondo problema da affrontare riguarda la prescrizione di antifungini negli ospedali. Infatti, molti medici trattano infezioni da candida che non sono tali, selezionando ceppi resistenti. Spesso, il fluconazolo viene prescritto per trattare la candida trovata in un tampone rettale, sulle feci o nelle urine. O ancora viene prescritto per la candida isolata dall’aspirato tracheale, che non richiedono invece alcun trattamento.

Il terzo punto cruciale è l’isolamento efficace dei pazienti quando viene identificata un’infezione o una colonizzazione per evitare la trasmissione a un altro paziente. Infine, l’attenzione alle attività di controllo dell’infezione, come il lavaggio delle mani e la disinfezione delle superfici, sono importanti per limitare la diffusione del fungo patogeno negli ospedali.

Fonti

  • https://www.today.it/scienze/bassetti-italia-candida-auris.html
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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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