Papillomavirus: un vaccino in numeri

I vaccini sono una delle più grandi innovazioni della storia della scienza. Grazie ad essi la mortalità dovuta ad malattie come difterite e morbillo è stata drasticamente ridotta, permettendoci di raggiungere l’attuale e invidiabile aspettativa di vita. Vaccinare serve a proteggere: protezione dell’individuo grazie a una stimolazione del suo sistema immunitario, e protezione di chi non può vaccinarsi grazie al cosiddetto “effetto gregge”.

Un vaccino consiste nella somministrazione di un antigene, cioè di una sostanza estranea all’organismo, nella maniera più sicura possibile. Per ottenere l’effetto desiderato, cioè spingere il sistema immunitario a contrastare infezioni batteriche o virali ad esempio, si scelgono sostanze solitamente di natura proteica che fanno letteralmente parte dei microrganismi da cui difendersi.  Per questo motivo, in genere si utilizzano proteine che batteri o virus espongono durante la fase di infezione, che oggi sono ottenute con varie tecniche di ingegneria genetica, in modo da abituare il sistema immunitario a “combattere contro quella proteina”. Selezionando con attenzione l’antigene giusto è possibile quindi scatenare una vera e propria guerra contro un agente infettante. Questo deve essere ritenuto abbastanza pericoloso da rendere necessaria l’attivazione della “macchina” che sta dietro la somministrazione di un vaccino: ricerca, selezione degli antigeni, test degli antigeni, sperimentazione, fino ad arrivare alla messa in commercio.

Negli anni sono stati messi a punto vaccini attivi contro una grande quantità di microrganismi patogeni per l’uomo, dal meningococco fino al virus influenzale. Tra questi vaccini c’è anche quello contro Human Papilloma virus  (HPV), per gli amici Papilloma, per il quale si discute molto riguardo all’opportunità di utilizzo e all’efficacia.  L’intento di questo articolo, quindi, è quello di discutere i dati relativi alla vaccinazione contro questo patogeno, e di spingere i lettori che avessero dei dubbi a riguardo a rivolgersi al proprio medico curante: le decisioni cliniche devono essere prese caso per caso sotto controllo medico. Crediamo che l’informazione debba essere chiara, semplice e quanto più possibile alla portata di tutti, e speriamo vivamente che i nostri lettori decidano di costruirsi un’opinione motivata e basata su fatti documentati e non sul sentito dire o sulle raccomandazioni di chicchessia.

L’ HPV è un virus dalla tassonomia complicata, in continua espansione, rappresentata da numerosissimi genotipi che causano malattie di gravità variabile, dalle comuni verruche al cancro della cervice uterina. La somiglianza genetica tra i vari sottotipi di Papilloma è alta, di conseguenza lo è anche la somiglianza dei prodotti proteici, cosa che rende complicata la scelta di un antigene che appartenga ad un solo sottotipo. Per mescolare ulteriormente le carte in tavola occorre dire anche che non c’è corrispondenza biunivoca tra genotipo e malattie: in parole povere, un genotipo non causa una sola malattia così come una singola patologia non è provocata da un solo genotipo. Se aggiungiamo a tutto questo il fatto che vive benissimo in ambienti come le piscine e che la via sessuale è una delle principali modalità di trasmissione, possiamo renderci conto della difficoltà della sfida che è la ricerca di un vaccino efficace.

Alcuni genotipi di HPV sono in grado di provocare lesioni genitali che si manifestano come condilomi, la cui presenza costante può evolvere in lesioni pre-cancerose che, se non curate, possono causare cancro della cervice uterina come del pene e della regione anale. A causa della grande diffusione del virus, invece, il problema della prevenzione e del vaccino sono divenuti sempre più attuali tanto da essere raccomandati dalla stessa OMS, secondo la quale nel 2012 si sono verificati 528.000 nuovi casi al mondo di cancro della cervice uterina, e 266.000 decessi dovuti alla stessa patologia.

Al solito, i Paesi in via di sviluppo appaiono più colpiti e più interessati dalle problematiche legate alla diffusione del virus. Dato che la trasmissione per via sessuale risulta quella più comune, anche il Center for Disease Control raccomanda la vaccinazione ad adolescenti e pre-adolescenti, oltre che ad altre categorie. A questo proposito la questione interessante è: è preferibile vaccinare solo le femmine a causa del cancro della cervice uterina? Sembrerebbe in realtà più utile estendere la vaccinazione anche ai maschi, in modo da prevenire l’”effetto ping-pong”, cioè la trasmissione incrociata del virus attraverso i soli partner di sesso maschile.

Fiale di vaccino contro HPV.

Al momento sono in commercio in molti Paesi due vaccini contro HPV: un tetravalente ed un esavalente, ovvero uno pensato per agire nei confronti di quattro genotipi di Papillomavirus, l’altro nei confronti di sei genotipi diversi. Entrambi i vaccini sono efficaci nel prevenire le infezioni da parte dei genotipi 16 e 18, prevenendo sia le lesioni pre-cancerose che lo sviluppo tumorale conseguente. Il vaccino quadrivalente appare particolarmente efficace anche nella prevenzione di lesioni ano genitali provocate dai genotipi 6 e 11.

È giusto parlare di effetti collaterali o di rischio collegato al vaccino per HPV? Sicuramente sì, dato che nessuna pratica medica è esente da rischio. Ma è giusto anche dire che entrambi i vaccini sono sicuri, come dimostrato dagli studi condotti sia in fase sperimentale che post-marketing. Gli effetti collaterali descritti sono quelli comuni agli altri vaccini, e riguardano soprattutto il sito di iniezione con arrossamento e dolore localizzato che indica semplicemente una risposta immunitaria in corso. Possono intervenire raramente altri sintomi come dolori diffusi, nausea e cefalea, mentre sono rarissime le reazioni anafilattiche descritte, che secondo alcune fonti risultano meno di 5 ogni milione di dosi di vaccino somministrate.

Scrivendo questo articolo abbiamo dato i numeri: numeri pubblicati da fonti ufficiali che li hanno verificati e condivisi con la comunità scientifica e la società. Non date i numeri anche voi, non credete a chiunque. Date credito a chi può provare le sue affermazioni con spiegazioni, fatti e prove.

 

Priscilla Cocchi

Sitografia

http://www.who.int/immunization/diseases/hpv/en/

https://www.cdc.gov/hpv/parents/vaccine.html

http://www.ema.europa.eu/docs/it_IT/document_library/EPAR_-_Product_Information/human/000703/WC500021142.pdf

http://www.ema.europa.eu/docs/it_IT/document_library/EPAR_-_Product_Information/human/000721/WC500024632.pdf

https://www.cdc.gov/hpv/parents/questions-answers.html

http://www.aifa.gov.it/content/hpv-e-tumore-cervicale-i-numeri-italia-e-nel-mondo-secondo-l%E2%80%99oms

http://www.epicentro.iss.it/problemi/hpv/pdf/epidemiologia_new.pdf

http://microbiologiaitalia.altervista.org/i-10-comandamenti-dellhpv-impariamo-a-conoscere-questo-virus/

Crediti immagini:

http://www.anh-usa.org/massive-vaccine-cover-up/

http://wnpr.org/post/all-too-common-understanding-hpv-risks-and-prevention

 

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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