La gravidanza rappresenta un paradosso immunologico: affinché possa avvenire una normale placentazione e quindi, una gravidanza di successo, si verificano una serie di meccanismi adattativi necessari a consentire la tolleranza da parte del sistema immunitario materno della placenta e del feto, la cosiddetta tolleranza materno-fetale.

La gravidanza
La placenta e il feto sono semi-allogenici rispetto alla madre poiché esprimono antigeni di derivazione paterna, i quali dovrebbero essere riconosciuti e rigettati dal sistema immunitario materno. Questo non avviene grazie a due meccanismi di escape immunologico: il primo è la separazione anatomica dei tessuti materno-fetali che non entrano mai in contatto diretto durante la gravidanza; il secondo si basa sul fatto che il sinciziotrofoblasto, la vera interfaccia materno-fetale, è caratterizzato dalla totale soppressione, in condizioni fisiologiche, delle molecole HLA di classe I e di classe II, normalmente espresse dalle APC (antigenic presenting cells) responsabili della presentazione degli antigeni non self ai linfociti T coinvolti nella risposta immunitaria adattativa.
L’ipotesi immunologica nasce dalla considerazione che la gravidanza costituisce un incontro fra il sistema immunitario materno e gli antigeni paterni, la cui risposta immunitaria deve essere modulata in modo da poter ottenere una tolleranza materno-fetale.
Quindi, la gravidanza è finemente regolata da un equilibrio tra attività immunosoppressive anti-infiammatorie, necessarie ad impedire il rigetto fetale da parte del sistema immunitario materno, e attività pro-infiammatorie necessarie ad instaurare lo stato infiammatorio sistemico della gravidanza essenziale per combattere eventuali infezioni. La tolleranza materno-fetale non deve compromettere, quindi, la capacità di combattere infezioni e malattie.
L’interfaccia materno-fetale
Il trofoblasto semi-allogenico instaura rapporti differenti con il sistema immunitario materno, a seconda della posizione anatomica e dell’epoca gestazionale, permettendo così la tolleranza materno-fetale:
- A livello dei tessuti fetali non a contatto con le componenti materne, il trofoblasto ha una piena espressione delle molecole HLA.
- A livello del citotrofoblasto extravilloso a contatto con la decidua materna, il trofoblasto ha una limitata espressione di molecole HLA (HLA-C, HLA-E, HLA-G).
- Infine, a livello del sinciziotrofoblasto a contatto con la circolazione materna, il trofoblasto ha una totale soppressione delle molecole HLA, necessaria per prevenire risposte alloimmuni delle cellule T materne contro antigeni di natura paterna coinvolte nella tolleranza materno-fetale.

Alterazioni del sistema immunitario si traducono con anomalie nella tolleranza immunologica materno-fetale ad alloantigeni paterni presentati dalle cellule del trofoblasto, seguiti da una risposta infiammatoria sistemica implicata nella patogenesi di molte sindromi ostetriche come la preeclampsia.
Referenze
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- Brosens I., Putteman P., Benagiano G. Placental bed research: I. The placental bed: from spiral arteries remodeling to the great obstetrical syndromes. Am J Obstet Gynecol. 2019.https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31163132/
Crediti immagini
- Figura 1 e Immagine in evidenza: https://www.tuttosteopatia.it/
- Figura 2: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20331588/