Infezioni virali in gravidanza

Per molto tempo le infezioni virali contratte durante la gravidanza sono state considerate condizioni benigne. Soltanto poche eccezioni, come l’herpes virus, sembravano destare maggiore preoccupazione.

Negli ultimi anni c’è stato un susseguirsi di epidemie e pandemie virali, a partire da Ebola nel 2005 fino ad arrivare all’attuale coronavirus responsabile della Covid-19. Gli studi effettuati sugli effetti delle infezioni virali nelle donne incinte hanno mostrato che esse soffrono di esiti peggiori rispetto al resto della popolazione.

Figura 1 - infezioni virali in gravidanza
Figura 1 – Infezioni virali in gravidanza
Fonte: https://www.ciaolapo.it/

Contrarre un virus durante la gravidanza non è automaticamente indice di esito negativo della stessa. Sono stati infatti riportati molti casi in cui né la madre né il bambino subiscono conseguenze. In altri casi gli effetti possono variare da un parto prematuro all’aborto spontaneo fino all’infezione fetale, con lo sviluppo di sindromi virali congenite. Inoltre, le donne in gravidanza sono a maggior rischio di malattie gravi e mortalità per infezioni virali.

Perché le donne incinte sono più suscettibili alle infezioni virali?

La gravidanza è un processo immunologico in cui il sistema immunitario materno va in contro ad una serie di adattamenti durante le diverse fasi di sviluppo del feto. Nel primo trimestre si verifica uno stato pro-infiammatorio utile per la formazione della placenta e l’impianto dell’embrione. Nel secondo trimestre, invece, una condizione anti-infiammatoria permette la crescita fetale. Infine si ristabilisce uno stato pro-infiammatorio nel terzo trimestre necessario per la preparazione al parto.

Sia gli stati pro-infiammatori presenti durante le fasi gestazionali che le infezioni virali sono caratterizzate da una “tempesta di citochine“. Questa è una reazione a catena che coinvolge le citochine e i globuli bianchi. Durante la lotta contro un microrganismo patogeno, le citochine segnalano alle cellule immunitarie di raggiungere il sito dell’infezione; tra l’altro, esse attivano le stesse cellule immunitarie per indurle a produrre altre citochine. Quando questa reazione diventa incontrollata, danneggia tessuti ed organi del corpo.

La tempesta di citochine indotta dalle infezioni virali può innescare uno stato infiammatorio più grave in donne in gravidanza che hanno già attraversato questa tempesta.

Trasmissione delle infezioni virali in gravidanza

La trasmissione delle infezioni virali dalla madre al bambino è definita “trasmissione verticale”. Essa può avvenire in tre momenti:

  • durante la gravidanza
  • al momento del parto
  • durante l’allattamento
Figura 2 - infezioni virali in gravidanza trasmesse verticalmente e divise in congenite, perinatali e postnatali.
Figura 2 – Infezioni virali in gravidanza trasmesse verticalmente e divise in congenite, perinatali e postnatali. Fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2698175/

Infezione transplacentare

Avviene nel periodo che va dal concepimento all’inizio del travaglio. Questo tipo di infezione è anche definita congenita, poiché contratta dal feto o embrione già in fase intrauterina. Le conseguenze sul bambino sono in genere più gravi se l’infezione avviene precocemente, dato che nei primi mesi di gestazione avviene la gran parte dell’organogenesi (formazione di organi e apparati). La trasmissione intrauterina dell’infezione può avvenire attraverso due vie:

  • Ascendente, ovvero vaginale
  • Transplacentare, attraverso i vasi ombelicali o in seguito all’infezione degli annessi materno-fetali e successiva contaminazione del liquido amniotico
Figura 3 - la trasmissione dei virus in gravidanza può avvenire attraverso la placenta
Figura 3 – La trasmissione dei virus in gravidanza può avvenire attraverso la placenta
Fonte: https://www.doveecomemicuro.it/

Un esempio di virus la cui trasmissione avviene per via transplacentare è quello della rosolia. I danni causati al bambino, soprattutto se l’infezione è contratta nelle prime 12 settimane di gestazione, sono rappresentati da difetti visivi, sordità, difetti cardiovascolari, alterazioni ossee e neurologiche, ed epatosplenomegalia. Con il progredire della gravidanza i rischi legati all’infezione da parte di questo virus si riducono sensibilmente, fino ad annullarsi dopo la ventesima settimana di gestazione.

Gli studi fino ad ora condotti su SARS-CoV-2 in donne incinte non mostrano alcuna evidenza di trasmissione verticale di questo virus dalla madre al bambino, sebbene siano stati dimostrati effetti legati all’infezione durante la gravidanza, soprattutto anomalie a livello vascolare e formazione di trombi nei villi placentari. Questo suggerisce l’importanza della vaccinazione, anche e soprattutto per le donne in attesa.

Infezione perinatale

Per infezione perinatale si intende quella che si verifica al momento del parto. Il bambino, durante il passaggio attraverso il canale vaginale, può ingerire o inalare agenti patogeni presenti ad esempio nelle mucose della cervice o della vagina. Oppure l’infezione può avvenire attraverso il contatto tra il sangue materno infetto e piccole lesioni presenti sulla cute o sulle mucose del bambino.

La maggior parte delle infezioni da herpes simplex virus 1 (HSV-1) e 2 (HSV-2) nei bambini avviene durante il parto. Le manifestazioni cliniche di un’infezione neonatale da HSV possono essere un’infezione disseminata che coinvolge numerosi organi, oppure un’infezione localizzata che colpisce il sistema nervoso centrale, la cute, gli occhi e la mucosa orale. Oggi grazie all’utilizzo di farmaci antivirali è possibile ridurre fortemente la probabilità che si verifichi un’infezione disseminata.

Infezione postnatale

Come suggerito dal termine stesso, l’infezione postnatale è contratta dopo il parto, attraverso l’allattamento o il contatto diretto del neonato con la saliva o le lesioni cutanee della mamma infetta.

Il Citomegalovirus (CMV) è un esempio di virus che può essere trasmesso sia per via transplacentare, sia perinatale, sia postnatale attraverso l’allattamento. Tuttavia, mentre contrarre l’infezione virale nei primi mesi della gravidanza può comportare il non corretto sviluppo del sistema nervoso centrale del bambino, la trasmissione perinatale e postnatale non è legata a sintomatologia nel neonato.

Questo sottolinea ancora una volta come il momento della gravidanza in cui si verifica l’infezione virale sia di fondamentale importanza nel determinare gli effetti della stessa sul bambino.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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