Antoni van Leeuwenhoek

Biografia

L’infanzia

Antoni van Leeuwenhoek nacque il 24 Ottobre 1632 a Delft, nei Paesi Bassi, da una famiglia di modeste origini. Suo padre, artigiano, morì quando lui aveva 5 anni e visse con la madre fino all’età di 10.

Successivamente si trasferì da suo zio, procuratore a Benthuizen, senza però intraprendere anch’egli la carriera di avvocato. La sua mancata conoscenza del latino, fondamentale per gli studi universitari, giocò infatti un ruolo importante nella sua vita: la sua ignoranza in particolar modo per le materie umanistiche sarà oggetto di diffidenza da parte di alcuni critici suoi contemporanei.

Vita lavorativa ed interessi

A 16 anni Antoni si trasferisce ad Amsterdam, dove comincia a lavorare svolgendo diverse mansioni fino al ritorno a Delft, dove risiederà fino alla sua morte. Lo stesso anno Antoni si sposa con la sua prima moglie da cui avrà cinque figli, di cui solo uno sopravvive all’infanzia.

Nonostante la sua attività a Delft sia principalmente quella di commerciante di tappeti, nel suo tempo libero Antoni si dedica incessantemente alla ricerca e alla descrizione dei primi organismi microscopici visibili grazie a lenti di sua invenzione.

Non essendo per l’appunto incline alla letteratura, ad oggi non abbiamo sue pubblicazioni, ma circa 190 lettere che egli mandava costantemente alla London Society. Grazie ad esse l’olandese divenne famoso in tutto il mondo.

La morte

Antoni van Leeuwenhoek muore il 1723 ormai vecchissimo e universalmente apprezzato. Anche sul suo letto di morte continuò la sua opera e con le ultime energie rimaste descrisse accuratamente la sua malattia che ancora oggi viene chiamata “la malattia di Van Leeuwenhoek”. Sua figlia, Maria, fece erigere un monumento in sua memoria (Fig. 1).

Figura 1 – Monumento ad Anton van Leeuwenhoek a Oude Kerk (Delft)

Focus: il “primo” microscopio

Antoni non effettuò mai studi scientifici avanzati, ciò che invece egli riuscì a realizzare si deve principalmente alla sua mente brillante ed alla sua curiosità.

Tutto cominciò casualmente nello svolgimento della sua mansione di commerciante: per osservare meglio i tappetti egli utilizzava delle lenti per ingrandire l’immagine. Si accorse presto che diminuendo il raggio delle lenti l’oggetto appariva più grande.

Creò quindi piccolissime sfere avvalendosi del vetro o di polveri abrasive di granulometria e costruì dei primi rudimentali microscopi, capaci di ingrandire anche fino a 200 volte l’oggetto osservato (Fig. 2).

Figura 2 – Microscopio costruito da Antoni van Leeuwenhoek. L’osservatore posiziona l’occhio vicino all’obiettivo mentre il campione viene posizionato sopra la punta di un ago. A mantenere la sfera sono invece due lamierine di ottone.

Inizialmente le sue osservazioni si limitarono a piccoli organismi quali api e pidocchi, dopodiché riuscì ad individuare per la prima volta, nel 1676, i batteri. Egli non comprese l’entità della sua scoperta e chiamò questi organismi animalcules (ovvero “piccoli animali”).

Informò subito della sua scoperta la London Society, che però in un primo momento dubitò delle sue parole. Solo quando l’anno seguente venne fatta una dimostrazione in presenza di membri della London Society fu finalmente accettata l’idea dell’esistenza dei batteri.

Oltre a insetti e batteri, ad Antoni si devono numerosissime altre osservazioni. In particolare, mediante l’analisi delle code dei girini e della membrana interdigitale della rana, egli confermò l’esistenza dei capillari sanguinei (scoperti da Marcello Malpighi). Scoprì e descrisse inoltre spermatozoi (Fig. 3), globuli del sangue e fibre muscolari.

Figura 3 – Spermatozoi di coniglio e cane disegnati da Antoni

Contributo scientifico

Antoni van Leeuwenhouek segnò una vera e propria svolta nella storia della microbiologia e della scienza in generale. Le sue scoperte furono infatti essenziali per la confutazione della generazione spontanea, teoria secondo cui gli organisismi viventi potrebbero nascere in modo “spontaneo” dagli oggetti inanimati.

Grazie al suo utilizzo sapiente delle lenti venne inoltre riconosciuta alla microscopia l’importanza che meritava. Anticamente, infatti, il microscopio veniva considerato più come un gioco che come uno strumento scientifico, ma, grazie alle scoperte fatte, se ne comprese la sua importanza nello studio dei fenomeni biologici.

Infine, Antoni fu anche un pioniere nell’applicazione del metodo sperimentale: pur non essendo uno scienziato egli applicò con rigore il metodo delineato da Galeo Galilei aiutando in questo modo a mettere le basi del metodo sperimentale moderno.

lo so bene, Onorevoli Signori, che le relazioni che compongo e vi mando di tanto in tanto non sono sempre in accordo tra loro, e che vi si ritrovano delle contraddizioni; per questo voglio dire ancora una volta che è mia abitudine tenermi ai dati in mio possesso finché non sono meglio informato o finché le mie osservazioni non mi facciano volgere altrove; e non me ne vergognerò mai al punto di cambiare il mio metodo

Antoni van Leeuwenhoek

Riconoscimenti

  • Membro della Royal Society nel 1680;
  • Membro della Reale Accademia delle Scienze di Parigi nel 1699;
  • Insignito di una medaglia da parte dell’Università di Lovanio nel 1716

Sitografia

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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