Aldo Castellani e il suo contributo scientifico

Biografia

Aldo Luigi Castellani (figura 1), medico, patologo e batteriologo nacque a Firenze l’8 Settembre del 1874. Negli anni della fanciullezza, Castellani passò le sue giornate in un villaggio toscano, lontano dalla sua amata madre, per “proteggerlo” dalla scrofola, malattia del tempo.

Il rapporto con il padre era differente rispetto a quello con la madre; Infatti non conoscendo i desideri del figlio, il padre decise di fargli frequentare una scuola pratica per poter diventare agricoltore. Grazie alla madre, il giovane Castellani cambiò scuola e conseguì un’istruzione liceale classica.

Figura 1 - Medico, patologo e batteriologo Aldo Castellani. Credit: Wellcome Library, London. (fonte)
Figura 1 – Medico, patologo e batteriologo Aldo Castellani. [Credit: Wellcome Library, London. (fonte)]

L’attrazione per le scienze mediche lo condusse alla facoltà di Medicina dell’Università di Firenze, dove sviluppò fin da subito un intuito geniale. Castellani viveva pienamente l’ospedale dell’Università, nel ruolo di assistente volontario.

La sua tesi nel 1899, sull’isolamento del bacillo del tifo dal sangue, fu molto apprezzata e in particolare ne emerse il metodo conosciuto in tutto il mondo: la “diluizione di Castellani”, che permette la corretta esecuzione dell’emocoltura, diluendo fortemente il sangue nel brodo di coltura.

Dopo la laurea, approfondì i suoi studi di microbiologia all’Univeristà di Bonn presso il professor W.Kruse e qui nacque il test dell’assorbimento delle agglutinine.

L’amore per i tropici, indusse Castellani a frequentare la scuola di Medicina Tropicale a Londra.

Le malattie tropicali

Nel 1902 a causa di un’epidemia di malattia del sonno, la Royal Society di Londra inviò una commissione scientifica in Africa equatoriale e in Uganda.

Castellani nel ruolo di batteriologo giunse a Entebbe (Uganda), dedicandosi immediatamente all’analisi del liquido cerebro-spinale dei malati. Egli notò fin dai primi mesi la presenza di un tripanosoma e dopo diverse conferme constatò di aver individuato l’agente eziologico della malattia, ovvero il Trypanosoma ugandese (T. gambiense).

Il 5 Aprile del 1903 fu comunicata la scoperta alla Royal Society (On the discovery of a species of Trypanosoma in the cerebrospinal fluid of cases of sleeping sickness., in Proc. Roy. Soc.,1903). Tale scoperta fu fondamentale per D.N.Nabarro e D.Bruce per confermare il vettore del parassita, ovvero la mosca tse-tse, permettendo con successo l’attuazione di profilassi adeguate.

Successivamente la Colonial Office invitò il promettente medico a Ceylon, che diventò professore di medicina tropicale e di patologia, insegnante di dermatologia al collegio medico, direttore dell’istituto batteriologico governativo di tutta l’isola, direttore della clinica Colombo e medico dell’ospedale generale di Colombo.

Durante una licenza in Inghilterra, nel 1910 sposò Josephine Ambler Stead, dalla quale ebbe la sua unica figlia. Nel 1915 a Ceylon, Castellani ottenne grandi soddisfazioni dalla sua attività scientifica.

La framboesia, malattia diffusa sull’isola che causava molti decessi, attirò tutta l’attenzione del medico. Riuscì ad individuare l’agente eziologico della malattia, una Spirocheta. Egli dimostrò che mediante infezione diretta o tramite mosche, il parassita veniva trasmesso e l’uso di preparati iodici diventò parte del piano terapeutico.

Le competenze acquisite sulle malattie tropicali e le sue abilità organizzative, gli furono utili dopo diversi anni, nella guerra in Etiopia, istruendo il personale sanitario, mediante corsi su profilassi antimalariche. Nel 1937 pubblicò un Manuale di clinica tropicale.

Contributo scientifico

Il contributo di Castellani dato alla scienza, si estende in tutti i campi della medicina, passando dalla batteriologia alla micologia, dalla parassitologia alla biochimica, permettendo la nascita di profilassi e terapie.

Tantissime le sue scoperte e pubblicazioni, più di 400 lavori pubblicati su riviste europee e americane, come la dimostrazione che la fermentazione gassosa di alcuni zuccheri, che avviene solo quando alcuni batteri e funghi vengono fatti crescere in simbiosi e non separatamente (Castellani’s symbiotic or synergetic gas-fermentation phenomenon).

Creò procedure di microbiologia e micologia per identificare e determinare alcuni zuccheri (lattosio, maltosio, galattosio, saccarosio, arabinosio, inulina) e riuscì a coltivare il fungo Tinea imbricata. Introdusse metodiche come l’amoeba test e preparò un terreno di coltura per la differenziazione di Yersinia pestis.

Importantissimo fu il suo contributo nel campo della profilassi poichè fu il primo a introdurre i vaccini polivalenti tifo-paratifi (T.A.B.) e tifo-paratifo-colera (T.A.B.C.), dimostrando come la somministrazione di più vaccini formino anticorpi specifici in quantità uguale o superiore a quelli formati dall’iniezione di un singolo vaccino (legge di Castellani).

Dimostrò che alcuni batteri intestinale potevano indurre malattie con sintomi simili al tifo, isolando dalle feci di un soggeto malato, il Bacillus columbensis.

Inoltre, tra le sue ricerche emerse una nuova patologia: la broncospirochetosi. Quest’ultima, confusa con tubercolosi, presentava come agente eziologico la Spirocheta bronchialis (Note sur la bronchospirochétose et les bronchites mycosiques“. Affections simulant quelquefois la tuberculose pulmonaire, 1917).

L’eccellente medico fu il primo ad usare tartaro emetico nelle terapie per il Kala-azar indiano e lo iodoformio in quello per l’amebiasi.

Riconoscimenti

Dopo aver mostrato doti organizzative come medico della marina militare italiana nella prima guerra mondiale, Castellani tornò a Londra come docente di medicina tropicale e dermatologia al Ross Institute e primo medico al Ross Hospital for tropical diseases.

Medico, batteriologo ricercato e molto stimato, fondò nel 1919 la scuola di medicina tropicale, all’Università di Tulane (New Orleans). Nel 1921 gli fu donata la medaglia d’argento al merito della Sanità pubblica. Nel 1928 gli venne conferito il titolo di cavaliere dal Re d’Inghilterra e l’anno successivo venne nominato senatore a vita, accademico dei Lincei e presidente della Società di medicina coloniale italiana.

Dopo l’isolamento di Micrococcus myceticus, agente patogeno di una pseudomicosi, nel 1931 diventò direttore della cattedra di malattie tropicali e subtropicali all’università di Roma.

Gli eventi storici di notevole importanza, la seconda guerra mondiale, colpirono quest’uomo lontano da casa, in Inghilterra, ma dalla forte dedizione per la patria e ciò che accadde in quegli anni furono descritti nella sua autobiografia “Microbes, men and monarchsA doctor’s life in many lands“.

Partecipò a tutta la guerra al comdando delle forze sanitarie, ma nel 1940-1942 Castellani riprese le sue ricerche in Tripolitania e in Cirenaica, su una forma di ulcera che compariva sulle gambe di molti militari, che definì ulcera tropicaloide; Riuscì a isolare la causa dell patologia: il Micrococcus mycetoides.

Ritornò a Roma e alla fine della guerra, dopo essere stato prosciolto per un’inchiesta di carattere politico (periodo fascista), tornò ad una vita più serena e riprese le sue lezioni.

Nel 1946-1947 si impegnò a individuare una reazione agglutinante per diagnosticare la febbre entero-reumatica e pubblicò a Roma un manuale pratico dal titolo Malattie dell’Africa. Successivamente, Castellani fu nominato professore honoris causa dell’istituto di medicina tropicale Funqueira di Lisbona ed ebbe in donazione un laboratorio per continuare le sue ricerche.

Tanti i suoi riconoscimenti, tra Italia e estero come nel 1968 a Lisbona che fu nominato socio onorario della Società delle scienze mediche. La sua fama lo rese medico personale di personaggi come Pio XII, Mussolini, Marconi, l’ex imperatrice di Francia Eugenia e di casa Savoia.

Nel 1971 morì a Lisbona.

Veronica Nerino

Fonti

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