Caratteristiche generali
La fitopatia denominata tristezza degli agrumi ha causato nel corso della storia numerosi danni alle coltivazioni di agrumi (Figura 1). Questa malattia è causata dal virus Citrus Tristeza Virus (CTV), responsabile di ulteriori sindromi quali la vaiolatura dello stelo (SP) e l’ingiallimento delle piantine (SY). Originario del sud-est asiatico, il virus si è diffuso nelle aree di coltivazione degli agrumi di tutto il mondo, provocando delle epidemie in Argentina, Brasile, California, Florida, Spagna e Israele. Nel nostro paese la malattia è stata osservata per la prima volta nel 1956, causando però importanti focolai solo nel 2002. La comparsa della tristezza degli agrumi ha portato al declino delle varietà propagate su arancio amaro, essendo quest’ultimo fortemente suscettibile.
Agente patogeno
L’agente patogeno della tristezza degli agrumi è Citrus Tristeza Virus (CTV), un Closteroviridae appartenente al genere Closterovirus. Si tratta di un virus con genoma a singolo filamento di RNA a senso positivo di 20 kb. I virioni polari di CTV hanno un rivestimento proteico detto capside, composto da due proteine. All’interno di esso risiede l’acido nucleico contenente 12 ORF e due regioni non tradotte (UTR). Nello specifico, gli ORF 1a e 1b codificano per proteine del complesso replicasi, necessarie per la replicazione dell’RNA, mentre gli altri ORF codificano proteine necessarie per l’assemblaggio e il movimento del virione, l’accumulo di filamenti durante la replicazione dell’RNA, nonché la soppressione del silenziamento genico post-trascrizionale.
Sviluppo della fitopatia
Citrus Tristeza Virus è apparso nelle aree di origine degli agrumi del sud-est asiatico e si è successivamente coevoluto con queste piante. La diffusione della fitopatia a livello globale è avvenuta principalmente attraverso il commercio del materiale infetto, in quanto alcune piante ospiti risultano asintomatiche, mentre a livello locale il ruolo di vettore è svolto dagli afidi. Aphis citricidus (conosciuta anche come Toxoptera citricida) risulta il vettore principale, ma fortunatamente non è presente nel nostro territorio. In Italia il virus è trasmesso soprattutto da Aphis gossypii e Toxoptera aurantii in modo semipersistente. Gli afidi si nutrono sul tessuto vegetale attraverso il proprio rostro, sottraendo linfa e trasmettendo spesso virus da piante infette a piante sane. A seguito dell’ingresso del virus nella nuova pianta ospite, questo si moltiplica nelle cellule floematiche permettendo la colonizzazione di tutta la pianta.
Sintomatologia
A seconda dei ceppi virali, Citrus Tristeza Virus può causare diverse sindromi. La più comune è la tristezza degli agrumi o declino rapido, la quale determina un rapido avvizzimento della pianta nel corso di alcune settimane e la conseguente morte. Gli alberi colpiti dal virus mostrano inizialmente una riduzione di sviluppo e foglie sottili di colore giallo o verde opaco, sintomi che possono essere confusi con una carenza di azoto. Successivamente, si osserva nelle piante: caduta delle foglie, disseccamento dei rami, comparsa di scalanature longitudinali sotto la corteccia (Figura 2), ingrossamento o necrosi del punto di innesto, nonché clorosi dei frutti con riduzione della taglia, rendendone impossibile la vendita.
Piante ospiti
La fitopatia colpisce principalmente piante appartenenti al genere Citrus e relativi ibridi. Le piante più suscettibili alla tristezza degli agrumi sono l’arancio dolce (Citrus sinensis) e l’arancio amaro (Citrus aurantium), quest’ultimo molto utilizzato come portainnesto. Infatti, un fattore rilevante nella determinazione della suscettibilità della pianta è rappresentato dalla combinazione tra nesto e portainnesto, oltre che dalla varietà. Tra le altre piante ospiti le più conosciute sono, ad esempio, pompelmo (Citrus paradisi), mandarino (Citrus reticulata), lime (Citrus aurantiifolia) e alcune specie appartenenti al genere Fortunella. Poncirus trifoliata, spesso utilizzata come portainnesto o come ornamentale, mostra invece una certa resistenza alla fitopatologia.
Prevenzione, controllo e lotta
Le misure per il controllo della tristezza degli agrumi prevedono programmi di prevenzione volti a limitare la diffusione del virus o impedirne l’introduzione in zone dove ancora non è presente. Si tratta principalmente di certificazione del materiale di propagazione, eliminazione delle piante e del materiale infetto, ma anche utilizzo di varietà e portainnesti tolleranti. Il decreto di riferimento per una corretta gestione della malattia è “Misure fitosanitarie per il controllo del virus della tristezza degli agrumi «Citrus Tristeza Virus»”, datato 31 ottobre 2013. Non esistono al momento metodi di lotta utili all’eliminazione di Citrus Tristeza Virus, ma è possibile agire in modo diretto sugli afidi utilizzando prodotti fitosanitari. Il virus può essere infine identificato tramite analisi sierologiche o molecolare quali PCR o qPCR.
Fonti
- https://gd.eppo.int;
- Moreno P., Ambrós S., Albiach-Martí M. R., Guerri J., Peña L. (2008). Citrus tristeza virus: a pathogen that changed the course of the citrus industry. Molecular Plant Pathology 9(2), 251–268;
- Bar-Joseph M., Che X., Mawassi M., Gowda S., Satyanarayana T., Ayllón M. A., Albiach-Martí M. R., Garnsey S. M., Dawson W. O. (2002) Citrus Tristeza Virus CITRUS TRISTEZA VIRUS The Continuous Challenge of Citrus tristeza virus Molecular Research. Fifteenth IOCV Conference;
- https://www.gazzettaufficiale.it;
- Dawson W. O., Garnsey S. M., Tatineni S., Folimonova S. Y., Harper S. J., Gowda S. (2013) Citrus tristeza virus-host interactions. Frontiers in Microbiology, 14 May 2013;
- Folimonova S. Y. (2021) Citrus tristeza virus: A large RNA virus with complex biology turned into a valuable tool for crop protection. PLOS Pathogens, April 30, 2020.
Brancolare nel buio è l’unica strada. Applicare lo studio su come potenziare la reattività e osservarne le reazioni, sarebbe l’azione sensata. ma i decreti legge impongono l’eliminazione delle piante…Gli agricoltori oramai si sono arresi e adeguati, rifiutando qualunque suggerimento utile. Spero nella nuova generazione di agronomi, orientati su come migliorare la reattività di ogni vegetale… Ma cosa lo scrivo a fare?
Ma l’arancio amaro non innestato, ma usato come ornamentale in viali e giardini pubblici, o per fare marmellate é danneggiato dalla tristeza? Se tra portainnesto e marza si mette un intermediario resistente alla tristeza, ad esempio il carrizo, la malattia non fa danni?