Popillia japonica

Se in questo caldo periodo estivo avete notato degli scarabei color bronzo ramato sulle foglie delle vostre piante in giardino è molto probabile che vi troviate davanti alla ormai famosa e tanto temuta Popillia japonica. Questo coleottero, comunemente chiamato Scarabeo giapponese, infesta molte piante a dimora in parchi e giardini nutrendosi voracemente delle foglie. Scopriamo qualcosa in più su di lui.

Popillia japonica: di cosa si tratta?

Popillia japonica è un coleottero scarabeide di origine orientale considerato una delle specie invasive di maggior interesse agrario. Infatti, si nutre voracemente su svariate specie di piante erbacee, arbustive e arboree.

RegnoAnimalia
PhylumArthropoda
ClasseInsecta
OrdineColeoptera
FamigliaScarabeidae
GenerePopillia
SpeciePopillia japonica
Tabella 1: Tassonomia di Popillia japonica.

L’elevato rischio fitosanitario ha determinato l’iscrizione di questo scarabeo nella lista di organismi nocivi da quarantena rilevanti per l’Unione Europea (per specifiche, potete vedere l’Allegato II parte B del Regolamento (UE) 2019/2072). Non è dannoso per l’uomo e gli animali.

Popillia japonica è originario del Giappone e della Russia orientale. Come per molte altre specie dannose, i mezzi di trasporto sono un valido aiuto per la diffusione. Infatti, questo scarabeo venne accidentalmente traportato negli Stati Uniti e in Canada agli inizi del XX secolo dove causa importanti danni. Negli anni ’70 approdò in Europa, in particolare sull’isola Terceira nell’arcipelago delle Azzorre, in Portogallo.

In Italia le prime segnalazioni della presenza di Popillia japonica risalgono al 2014 quando venne ritrovata in una vasta area del Parco del Ticino, tra Piemonte e Lombardia. Viene poi rilevato per la prima volta anche in Svizzera meridionale nel 2017 grazie ad una trappola a feromoni posta vicino alla dogana di Stabio. Il primo focolaio svizzero risale all’estate 2020 nel sud del Ticino, area che da fine di quell’anno viene considerata zona di contenimento.

Nel 2021, il ritrovamento di un coleottero maschio nei pressi di Basilea Città ha comportato un’intensificazione del monitoraggio in un raggio di 15 km, ma non sono stati rinvenuti altri soggetti adulti. Nel Ticino, al di fuori della zona focolaio e della zona cuscinetto sono state effettuate catture di singoli insetti per lo più nei pressi delle strade e ferrovie.

Morfologia dello scarabeo giapponese

Ecco alcuni tratti distintivi che ci permetteranno di riconoscere Popillia japonica. I soggetti adulti hanno corpo ovale color verde brillante di lunghezza variabile tra 8 e 11 mm e larghezza di circa 5 – 7 mm. Le elitre (ovvero le ali) sono bronzo ramate, non abbastanza lunghe da rivestire interamente l’addome. Come in mole specie animali, la femmina è più grande del maschio. La caratteristica che ci consente di distinguere Popillia japonica da altri scarabei è la presenza di peli bianchi ben visibili. Ne troviamo 5 ciuffi ai lati terminali dell’addome, e 2 sulla parte terminale delle elitre, più grandi.

Figura 1: Insetto adulto di Popillia japonica [photo: Vanessa Vitali].
Figura 1: Insetto adulto di Popillia japonica [photo: Vanessa Vitali].

Le larve sono di colorazione grigio chiara con trasparenza e presentano la tipica forma a C dei melolontoidi.

Ciclo biologico

Popillia japonica è un insetto gregario, per questo motivo si trova spesso in gruppi numerosi di adulti sulle foglie delle piante durante l’attività trofica. Nel nostro areale, lo scarabeo giapponese compie una generazione l’anno.

Lo stadio di larva in genere si presenta da settembre a maggio, periodo in cui compiono tre stadi larvali e svernano come larva di terza età nel terreno ad una profondità di circa 10 – 20 cm in modo tale da essere protette dalle basse temperature.

Gli adulti sfarfallano a giugno e sono attivi fino a settembre, con maggiore attività a luglio. Si nutrono di foglie, fiori, frutti di molte specie vegetali spontanee e coltivate. Da luglio a settembre, le femmine depongono le uova nel terreno (un singolo uovo o in piccoli gruppi) in gallerie scavate nei primi 10 cm di suolo. Le uova schiudono nel periodo di settembre e le nuove larve si nutrono delle radici provocando danni soprattutto ai tappeti erbosi.

Figura 2: Ciclo biologico di Popillia japonica [photo: Cecilia Panzetti].
Figura 2: Ciclo biologico di Popillia japonica [photo: Cecilia Panzetti].

Danni da Popillia japonica

I sintomi dovuti all’azione di Popillia japonica dipendono principalmente dallo stadio di sviluppo dell’insetto. Gli adulti hanno buone capacità di volo con voli massimi fino a 8 km di distanza. Nonostante ciò, sono soliti compiere tratti brevi, con maggiore attività in condizioni ottimali, ovvero con giornate limpide a temperature comprese tra 29 e 35°C. Non bisogna poi dimenticare che gli adulti possono essere trasportati da un Paese ad un altro mediante il trasporto di prodotti agricoli e imballaggi su camion, navi e aerei.

Sono in genere insetti gregari e si possono trovare sulle chiome delle piante dove si nutrono dei tessuti fogliari iniziando dalla porzione apicale della chioma per poi scendere verso il basso. Si tratta dei sintomi maggiormente evidenti della presenza di questo insetto: infatti, popolazioni elevate di Popillia mangiano lasciando integra solo la venatura centrale della foglia, che risulta quindi scheletrizzata. Fiori e frutti vengono completamente distrutti. Le restanti foglie imbruniscono e possono rimanere sulla pianta o cadere.

Figura 3: Gli adulti si nutrono dei tessuti fogliari lasciando le nervature centrali [photo: Vanessa Vitali].
Figura 3: Gli adulti si nutrono dei tessuti fogliari lasciando le nervature centrali [photo: Vanessa Vitali].
Figura 4: Danni causati da adulti di Popillia japonica [photo: Vanessa Vitali].
Figura 4: Danni causati da adulti di Popillia japonica [photo: Vanessa Vitali].

Le larve possono essere trasportate da un luogo ad un altro attraverso il commercio di piante. Crescono appena sotto la superficie del terreno, ove si nutrono delle radici. I danni maggiori sono a carico dei tappeti erbosi, che possono mostrare segni come ingiallimento, diradamento o avvizzimento, con la comparsa di macchie di erba morta nel prato nei periodi di fine estate o inizio autunno. In casi di infestazioni gravi si può avere la perdita di tutto il manto erboso.

Piante ospiti

Popillia japonica è un coleottero estremamente polifago che è stato segnalato su più di 300 specie vegetali di vario genere, speziando dagli alberi da frutto alle ortive, alle colture in pieno campo, forestali, ornamentali e spontanee. In particolare, gli stadi larvali prediligono le Graminacee.

Tra le tante specie di interesse agrario possiamo trovare il nocciolo, il pesco, la vite, il susino, il ciliegio, i piccoli frutti, il mais e la soia (queste ultime due con danni registrati più contenuti). Molte sono le specie arbustive ed arboree attaccate, tra i quali il pioppo, gli aceri, l’ibisco, il tiglio etc.

Nel prossimo articolo parleremo di prevenzione, monitoraggio e lotta a Popillia japonica. Mi raccomando: continua a seguirci!

Fonti

1 commento su “Popillia japonica”

  1. Salve a voi!

    A Camagna monferrato, regione Bonina (45.03N, 8.44E, 181 m) il peso medio delle “mie popilie” e diminuito di 94 mg/insetto il 13 luglio (qualche giorno dopo il picco del’ infestazione) a 45 mg il 2 agosto. Gli insetti erano visibilmente più piccoli, ed è il motivo della seconda pesatura. Stimo di aver preso 8500 insetti in tre trappole. Il peso indicato è la media per 500 insetti per ogni data: posso escludere un errore di osservazione. Come si potrebbe spiegare questa differenza?
    Grazie
    R

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