Ipocolesterolemizzanti vs colesterolo

I farmaci in grado di diminuire la presenza di colesterolo nel sangue prendono il nome di ipocolesterolemizzanti o ipolipemizzanti.

Oltre all’utilizzo di questa categoria di farmaci, sarebbe necessario associare anche un cambiamento dello stile di vita, in particolare seguire una buona alimentazione e fare esercizio fisico.

Che cosa è il colesterolo?

Il colesterolo è un composto organico della famiglia dei lipidi steroidei, fondamentale per la nostra sopravvivenza. Il colesterolo, svolge molte funzioni:

  • componente delle membrane cellulari;
  • precursore degli ormoni steroidei;
  • precursore della vitamina D;
  • precursore dei sali biliari.
Molecola colesterolo, su cui agiscono i farmaci ipocolesterolemizzanti.
Figura 1 – Molecola di colesterolo [Fonte: http://www.analisiclinichederrico.it]

La molecola di colesterolo viene trasportata nel sangue attraverso le lipoproteine. Sono state identificate quattro classi di lipoproteine: HDL, LDL, VLDL, Chilomicroni, che differiscono tra di loro in base alla densità, la quale è inversamente proporzionale alla quantità di colesterolo presente.

Tra le lipoproteine, quelle che sono ritenute più significative per monitorare la concentrazione di colesterolo, vediamo:

  • HDL (High Density Lipoprotein): sono le lipoproteine ad alta densità, svolgono il ruolo di “spazzino” del colesterolo, rimuovendolo dai tessuti e trasportandolo al fegato, dove verrà eliminato.
  • LDL (Low Density Lipoprotein o lipoproteine a bassa densità) svolgono il ruolo opposto alle HDL, cioè trasportano il colesterolo sintetizzato dal fegato ai tessuti.
Bilancio del colesterolo
Figura 2 – Bilancio del colesterolo. [Fonte: https://upload.wikimedia.org/ ]

In altre parole, le lipoproteine LDL sono molecole che in concentrazioni troppo alte incidono negativamente sulla salute delle persone. Infatti, le LDL tendono a depositarsi sulla parete delle arterie e ciò porta alla formazione di placche, che ostacolano il normale flusso sanguigno. Per questo motivo si deve intervenire attraverso l’utilizzo dei farmaci ipocolesterolemizzanti.

Conseguentemente, le LDL sono chiamate comunemente “colesterolo cattivo”, mentre le HDL “colesterolo buono”, dato che presentano una funzione protettiva per il nostro apparato cardio-circolatorio.

Come si valuta la concentrazione di colesterolo?

La concentrazione di colesterolo viene valutata tramite analisi del sangue, in particolare si valutano i livelli di:

  • Colesterolo totale, che deve essere inferiore a 200mg/dl;
  • LDL, accettabile fino a valori di 100 mg/dl;
  • HDL, invece, è bene che sia superiore a 50mg/dl.

Come abbassare il colesterolo?

Ipocolesterolemizzanti che inibiscono l’assorbimento di colesterolo a livello intestinale:

  • Resine sequestranti gli acidi biliari: tramite questi farmaci gli acidi biliari non verranno assorbiti dal tratto digerente, ma formeranno un complesso insolubile con le resine stesse e di conseguenza verranno eliminati con le feci. Questa diminuzione di acidi biliari porta a un aumento della richiesta di colesterolo LDL a livello epatico, con una diminuzione della sua concentrazione a livello del sangue. Le principali molecole di questa classe sono la colestiramina ed il colestipolo.

La somministrazione avviene per via orale. L’utilizzo di questo ipocolesterolemizzante è riservato perlopiù a pazienti che non tollerano le altre categorie di farmaci ipocolesterolemizzanti.

Reazioni avverse: purtroppo sono farmaci sgradevoli a causa della loro consistenza granulare e/o sabbiosa. Altri disturbi possono essere: nausea, dispepsia, dolori addominali, stipsi. Inoltre, è stato evidenziato come portino ad un incremento dei livelli di fosfatasi alcalina, transaminasi epatiche e transitoriamente i livelli di trigliceridi ematici.

  • Fitosteroli: sono molecole di origine vegetale, le quali si trovano negli oli vegetali, nei cereali e nella frutta a guscio. Questi composti agiscono andando a inibire l’assorbimento di colesterolo proveniente dalla dieta e dalla bile, favorendone conseguentemente l’eliminazione. Esistono due classi principali di fitosteroli: 5 steroli e 5 steroli ridotti. Somministrazione: via orale. La dose migliore per efficacia e sicurezza è quella di 1-2 grammi giornalieri nella forma esterificata, mentre di 1 grammo giornaliero per quella non esterificata.
  • Ezetimibe (ZETIA): è principalmente utilizzato nel trattamento dell’ipercolesterolemia primaria (anche quella familiare eterozigote), oppure nel caso in cui la terapia dietetica non abbia successo o non si abbiano buoni risultati dal trattamento con le statine. La somministrazione avviene per via orale, con un dosaggio raccomandato di 10mg, cioè una compressa al giorno. Alcune possibili reazioni avverse: rialzo delle transaminasi, affaticamento, dolori muscolari, disturbi gastrointestinali, reazioni allergiche.
Meccanismo di assorbimento intestinale del colesterolo e azione dei fitosteroli (ipocolesterolemizzanti).
Figura 3 – Meccanismo di assorbimento intestinale del colesterolo [Fonte: https://upload.wikimedia.org]

Ipocolesterolemizzanti che inibiscono la sintesi del colesterolo

  • Statine: agiscono come inibitori dell’enzima 3-idrossi-3-metiglutaril coenzima A reduttasi (HMG-CoA reduttasi), un enzima deputato alla conversione di HMG-CoA a mevalonato, una tappa fondamentale per la sintesi di colesterolo. In tal modo si ha l’inibizione della sintesi endogena di colesterolo e un aumento della degradazione delle LDL, soprattutto a livello epatico. Tra i principi attivi appartenenti a questa classe di farmaci vediamo: simvastatina, lovastatina, pravastatina, rosuvastatina, atorvastatina e fluvastatina.

Sono compresse che devono essere assunte una volta al giorno, principalmente la sera, visto che si ha l’incremento biosintetico del colesterolo durante la notte. Reazioni avverse possibili: disturbi gastrointestinali, mal di testa, disturbi cutanei, debolezza, alterazione funzionalità epatica, dolori muscolari.

Ipocolesterolemizzanti chiamati Statine [Fonte: www.popsci.it]
Figura 4 – Ipocolesterolemizzanti chiamati Statine [Fonte: www.popsci.it]

Farmaci che attivano i PPAR- alfa

  • Fibrati: numerosi composti derivati dell’acido fenossico, di cui in Italia sono in commercio il bezafibrato, il cloridrato, il fenofibrate e il gemfibrozil. La loro azione principale è quella di diminuire i trigliceridi, tuttavia presentano un’azione anche sul colesterolo. In particolare a seguito della loro assunzione è stato osservato un aumento significativo del colesterolo HDL.

Assunzione: Per via orale, in forma di capsule o pastiglie. Di solito si deve prendere una volta al dì. Possibili reazioni avverse: nausea, diarrea, rush cutanei, dolori muscolari, astenia, reazioni allergiche.

In conclusione, i farmaci contro il colesterolo rappresentano un importante strumento per la gestione dei livelli di colesterolo nel sangue e la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Tuttavia, come per ogni farmaco, sarà il vostro medico curante a valutarne l’appropriatezza dell’uso, in base alle vostre esigenze ed eventuali patologie.

Fonti

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