Antibiotico-resistenza in Italia: facciamo il punto

Antibiotico-resistenza in Italia e nel mondo: un fenomeno pericoloso

Il fenomeno della antibiotico-resistenza rappresenta ormai una delle principali sfide in ambito sanitario e costituisce un problema di salute pubblica di grande rilevanza a livello globale. Nel dicembre 2020, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato il Rapporto Nazionale OsMed (Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali) riguardo l’uso degli antibiotici in Italia durante il 2019: circa quattro persone su dieci hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici e questo dato risulta più elevato nei bambini con età inferiore ai cinque anni e negli adulti con età superiore agli ottantacinque anni.

La situazione dell’antibiotico-resistenza in Italia e in Europa

Il nostro Paese si attesta al disopra della media europea, tant’è che, insieme alla Grecia, è tra le nazioni europee con la più alta incidenza di batteri resistenti a diverse classi di antibiotici. Il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) mira a una riduzione nel consumo di antibiotici sistemici in regime di assistenza convenzionata del 10% e del 5% per quanto riguarda il consumo in ambito ospedaliero, tuttavia nel periodo 2017-2020 la riduzione ha raggiunto solo il 5,8%.

In netto contrasto con questo obiettivo, il consumo ospedaliero di antibiotici risulta in crescita, di pari passo con il diffondersi di infezioni da microrganismi multiresistenti, con una certa variabilità da regione a regione.

In Unione Europea si registrano più di trentamila decessi all’anno a causa di infezioni da microrganismi MDR, di cui un terzo in Italia. Si stima che tra venti o trent’anni le infezioni di questo tipo saranno annoverate al primo posto fra le cause di morte a livello mondiale: nel 2050 queste potrebbero causare circa dieci milioni di decessi, due milioni in più del cancro, ed è per questo che attualmente il tema è una priorità delle istituzioni sanitarie di tutto il mondo.

Utilizzo degli antibiotici
Figura 1 – Utilizzo degli antibiotici (fonte: Antimicrobial consumption in the EU/EEA – AER 2018, Aifa)

Una gestione scorretta

Tra le maggiori cause alla base di questa problematica c’è la gestione inappropriata degli antibiotici sia in ambito clinico che veterinario, soprattutto negli animali da allevamento, che è strettamente correlata a una formazione inadeguata sul tema del personale delle aziende agricole e degli allevamenti. Queste categorie dovrebbero essere istruite riguardo al corretto utilizzo degli antibiotici (tempi di somministrazione e dosaggi) e all’impatto che comportamenti errati hanno sulla salute pubblica. Oltre alla categoria dei lavoratori, in realtà, tutta la popolazione dovrebbe essere stimolata ad una riflessione: il problema “antibiotico-resistenza” non è palpabile ma esiste, è grave e ogni sforzo deve andare nella direzione di “invertire la rotta”.

World Hand Hygiene Day e World Antibiotics Awareness week

A questo proposito, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha istituito il World Hand Hygiene Day, che si celebra il 5 maggio, e la World Antibiotics Awareness week, a novembre, per sensibilizzare la popolazione mondiale sulla minaccia rappresentata dalla resistenza batterica agli antibiotici, e per focalizzare l’attenzione degli operatori sanitari sull’importanza della prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza e dei fenomeni di resistenza.

L’attuale situazione è esacerbata dal fatto che le grandi aziende farmaceutiche, ormai da un decennio, non investono più sulla ricerca di nuove molecole: concentrarsi sulla produzione di derivati da antibiotici già esistenti richiede risorse economiche e periodi di sperimentazione più contenuti.

Lo studio di Fioriti

Il fenomeno dell’antibiotico-resistenza non solo non accenna a stabilizzarsi, attualmente riguarda anche i cosiddetti farmaci last resort, o salvavita: si tratta di composti ancora in grado di trattare le infezioni più gravi, incluse quelle sostenute da microrganismi MDR. Un esempio ci viene fornito da uno studio italiano pubblicato nel dicembre 2020, Fioriti et al., il primo nel suo genere in Italia, che indaga la presenza di geni di resistenza al linezolid, un oxazolidinone, in enterococchi florfenicolo-resistenti presenti in pool fecali campionati da allevamenti di suini nella regione Marche.

Gli oxazolidinoni sono considerati farmaci di ultima risorsa perché capaci di eradicare infezioni severe sostenute da batteri Gram-positivi MDR, inclusi MRSA, VRE, pneumococchi e micobatteri MDR. Nonostante si tratti di prodotti di sintesi, i primi fenomeni di resistenza al linezolid, il leader compound di questa classe di farmaci, si sono manifestati dopo qualche mese dall’ introduzione sul mercato.

Questo studio si è occupato di condurre una caratterizzazione genotipica dei geni di resistenza presenti in enterococchi che presentavano una resistenza al florfenicolo: questo composto, ampiamente utilizzato sugli animali per curare o prevenire infezioni respiratorie ed enteriche, ma mai approvato per l’uso clinico, può promuovere la diffusione di geni di resistenza al linezolid. Peraltro, questi antibiotici, dopo essere stati espulsi dagli animali con le deiezioni, permangono attivi nel suolo continuando ad esercitare una pressione selettiva anche nei confronti dei batteri ambientali.

I risultati emersi da questo studio sono allarmanti, prima di tutto perché si tratta di enterococchi, normali commensali dell’intestino umano e animale nonché comuni patogeni nosocomiali e poi perché il 21% degli enterococchi florfenicolo-resistenti testati possedeva almeno un gene di resistenza al linezolid.

Nuovi sistemi di controllo ed approccio One Health per combattere l’antibiotico-resistenza in Italia

Alla luce di queste considerazioni, sarebbe auspicabile e di grande importanza la messa a punto dei sistemi di controllo, a livello nazionale, negli allevamenti per monitorare la diffusione di geni di resistenza agli oxazolidinoni: lo stesso sistema andrebbe applicato in generale a tutti i farmaci considerati salvavita. Per fronteggiare al meglio il fenomeno si dovrebbe ricorrere a un approccio olistico, una visione One Health secondo cui animali, uomo e ambiente sono totalmente connessi tra loro e interdipendenti: controllare un ambito piuttosto che un altro rischia di diventare controproducente.

i nuovi antibiotici dal 2017 ad oggi
Figura 2 – I nuovi antibiotici dal 2017 ad oggi (fonte: https://www.corriere.it/)

Un esempio del metodo One Health ci viene fornito dall’OMS, che in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) e con la Food and Agriculture Organization (FAO) nel 2015 ha redatto un Piano d’Azione Globale, poi aggiornato nel 2017, per contrastare la resistenza antimicrobica, attraverso cinque obiettivi principali: (i) migliorare i livelli di consapevolezza attraverso informazione ed educazione efficaci rivolti al personale sanitario e alla popolazione generale; (ii) rafforzare le attività di sorveglianza; (iii) migliorare la prevenzione e il controllo delle infezioni; (iv) ottimizzare l’uso degli antimicrobici nel campo della salute umana e animale; (v) sostenere ricerca e innovazione.

Si ringrazia Margherita Mestichelli per la gentile concessione dell’articolo “Antibiotico-resistenza in italia: facciamo il punto

Fonti

  • https://www.aifa.gov.it/-/l-uso-degli-antibiotici-in-italia-rapporto-nazionale-anno-2019
  • http://www.salute.gov.it/portale/antibioticoresistenza/dettaglioContenutiAntibioticoResistenza.jsp?lingua=italiano&id=5281&area=antibiotico-resistenza&menu=vuoto
  • https://www.aifa.gov.it/-/antibiotico-resistenza-un-rischio-globale-che-richiede-strategie-condivise
  • https://www.who.int/campaigns/world-hand-hygiene-day/2021
  • Fioriti S, Morroni G et al. Detection of Oxazolidinone Resistance Genes and Characterization of Genetic Environments in Enterococci of Swine Origin, Italy. Microorganisms 2020, 8, 2021.
  • Tsiodras S, Gold HS, Sakoulas G et al. Linezolid resistance in a clinical isolate of Staphylococcus aureus, The Lancet, 2001; Vol. 358, Issue 9277, 207-208.
  • https://www.iss.it/one-health
  • https://www.epicentro.iss.it/antibiotico-resistenza/resistenza

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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