Lotta all’antibiotico resistenza: sforzi necessari per migliorare la prevenzione e il controllo delle infezioni in Europa
L’antibiotico-resistenza rappresenta ancora una delle principali minacce alla salute. In Europa sono state registrate almeno 800.000 infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici e circa 36.000 decessi correlati nel 2020. Tuttavia, il rapporto ‘Antimicrobial resistance surveillance in Europe‘ realizzato dall’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) e dall’Ufficio europeo dell’Oms segnala lievi segnali di miglioramento in Europa.
Un impatto maggiore per l’Europa del sud
Il rapporto, che analizza i dati di quasi tutti i 53 Paesi afferenti alla regione europea dell’Oms con riferimento all’anno 2021, mostra che le tendenze variano ampiamente a seconda della specie di batteri, del gruppo di antibiotici e della regione geografica. In particolare, il fenomeno dell’antibiotico-resistenza ha un impatto maggiore nei Paesi dell’Europa meridionale e orientale.
Sebbene vi sia una forte variabilità tra i Paesi, in generale, tra il 2017 e il 2021 si è verificato un lieve calo della resistenza per alcuni batteri. Questa diminuizione ha impattato in particolare per Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae (ma solo limitata ad alcuni antibiotici), Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus aureus. Tuttavia, la tendenza all’aumento delle percentuali di resistenza ai carbapenemi in K. pneumoniae e Acinetobacter spp. e di E. faecium resistente alla vancomicina destano particolare preoccupazione e indicano che la resistenza antimicrobica rimane una sfida seria.
Covid-19 ha effetti contrastanti sull’uso di antibiotici in Europa
L’effetto Covid-19 ha avuto effetti contrastanti sull’antibiotico-resistenza. «Durante i primi due anni di pandemia è stato osservata una forte riduzione nel consumo totale di anticorpi per uso sistemico soprattutto nella comunità. I cambiamenti sono stati meno consistenti negli ospedali, con un aumento del consumo di antibiotici di ultima scelta». Inoltre, i ritardi nella diagnosi e nel trattamento dovuti alla pandemia potrebbero aver portato a un maggior numero di trattamenti «a più alto rischio di infezioni con batteri resistenti». Effetto analogo può avere avuto l’alto ricorso alle terapie intensive correlato a Covid-19.
Per sconfiggere l’antibiotico-resistenza servono sforzi costanti e condivisi
Dominique Monnet, a capo della sezione dell’Ecdc dedicata alla resistenza antimicrobica e alle infezioni ospedaliere, sottolinea come sia necessario continuare a impegnarsi per migliorare le pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni, ridurre l’uso non necessario di antimicrobici, progettare e attuare programmi di gestione antimicrobica e garantire un’adeguata capacità di analisi microbiologica. L’antibiotico-resistenza rappresenta un problema complesso e persistente che richiede un’azione coordinata e costante a livello internazionale per proteggere la salute pubblica.