Antibiotici: cosa non fare

Generalità

Gli antibiotici sono farmaci determinanti e quindi indispensabili per curare le infezioni batteriche. Sono considerati fondamentali per il miglioramento della salute umana riducendo notevolmente il tasso di mortalità. Insieme alla diffusione dell’acqua potabile e alla creazione di vaccini, rappresentano una delle creazioni con il maggior impatto positivo sulla vita delle comunità.

Da un punto di vista farmacologico gli antibiotici sono sostanze derivate da organismi viventi o sintetizzate in laboratorio in grado di impedire la crescita di microrganismi e addirittura di provocarne la morte.

D’altronde la parola “Antibiotico” deriva dal greco e più precisamente da anti (contro) e bios (vita), quindi il suo significato letterale è: “contro la vita”.

Questi farmaci curano le infezioni batteriche e non quelle virali, provocate da virus. Per altro, un batterio considerato “patogeno”, ovvero responsabile dell’insorgenza di una patologia, capace di invade un organismo e provoca un’infezione come lo Staphylococcus aureus, Pneumococcus, Salmonella, Neisseria gonorrhoeae, ecc..

Gli stafilococchi sono cocchi gram-positivi e catalasi-positivi, generalmente disposti in aggregati irregolari, a grappoli (il nome deriva infatti dal greco staphylé, grappolo)
Figura 1 – Staphylococcus aureus
[Fonte: www.microscopemaster.com
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Come si classificano gli antibiotici?

Una prima classificazione si basa sugli effetti ottenuti sul microrganismo. A seconda della quantità di farmaco somministrato, questi possono essere: Batteriostatici, cioè inibiscono la crescita e facilitano l’espulsione da parte dell’ospite e Battericidi, cioè provocano la morte diretta del parassita.

Un ulteriore classificazione si basa anche sul loro spettro di attività. In questo caso si dividono in: Ampio spettro di attività, cioè antibiotici efficaci contro una vasta gamma di batteri differenti. Spettro ristretto, cioè efficace e specifico solo su determinati batteri.

Questa classe di farmaci è usata per trattare o prevenire le infezioni causate esclusivamente da batteri, per impedire loro di moltiplicarsi e diffondersi nell’organismo. Vengono sempre e solo prescritti e assunti sotto consiglio di un medico di base per ridurre il rischio di complicazioni quando l’infezione batterica è in fase avanzata.

Figura 2 – Rappresentazione 3D del microbiota intestinale Fonte : [fondazioneveronesi.it] - Antibiotici: cosa non fare se li si assume
Figura 2 – Rappresentazione 3D del microbiota intestinale Fonte : [fondazioneveronesi.it]

L’assunzione di questi farmaci va a uccidere o alterare significativamente la componente batterica sia patogena che innocua commensale provocando un cambiamento non indifferente al nostro microbiota, privandolo così di una protezione che evolve e ci accompagna sin dalla nascita.

Cosa fare per proteggere l’intestino dall’assunzione di antibiotici

È ormai risaputo che sono molte le persone che assumono questi farmaci senza il parere del medico curante andando quindi a danneggiare la flora batterica sana dell’intestino e provocando effetti come diarrea o costipazione.

Estremamente consigliato assumere dei probiotici, batteri “buoni” in grado di equilibrare la microflora intestinale alterata, specie a causa della terapia antibiotica. Ancora, trattamenti con il lievito medicinale Saccharomyces boulardii viene utilizzato per la prevenzione e il trattamento della diarrea. È in grado di creare un ambiente di crescita favorevole per il microbiota intestinale benefico, e costituisce senza dubbio, una protezione aggiuntiva. 

Antibiotici e orari sbagliati: un rimedio inefficace

In genere se non vengono rispettati gli orari e gli intervalli consigliati dal medico, la terapia antibiotica rischia di ridurre la sua efficacia. Gli intervalli del tempo di somministrazione indicati dal medico dipendono dalle proprietà dell’antibiotico stesso. Ogni farmaco, anche l’antibiotico, ha un suo tempo di emivita, cioè il tempo in cui viene assorbito e poi espulso dall’organismo, e una MIC (Minima Concentrazione Inibente) ovvero la minima concentrazione di antibiotico necessaria a impedire la crescita di un microrganismo.

Antibiotici "tempo-dipendenti" - Antibiotici: cosa non fare se li si assume
Figura 4 – Antibiotici “tempo-dipendenti” Fonte: [www.ok-salute.it ]

Comunemente indicati come ‘antibiotici tempo-dipendenti’ proprio perché la loro efficacia dipende dai tempi di assunzione e l’intervallo corrisponde al tempo necessario in cui nel nostro organismo rimane stabile la concentrazione sopra la MIC. Inoltre, è il consiglio dell’esperto, “mai sospendere la terapia”, prima del termine stabilito, a meno che il medico curante non lo indichi espressamente.

Antibiotici e rischi di esposizione al sole

Essenzialmente, non c’è da aspettarsi nulla di grave. È però utile ricordare che i principi attivi reagiscono con la luce solare e producono effetti che rientrano nella gamma delle allergie. Possono presentarsi come irritazione della pelle e macchie rosse. Quindi, è strettamente consigliato, se sei in terapia antibiotica con uno di questi farmaci, di evitare l’esposizione al sole per tutta la durata del trattamento.

Cos’è la resistenza agli antibiotici? 

Con il termine “antibiotico resistente” si intende la capacità di un batterio di resistere all’azione di uno o più antibiotici e quindi di sopravvivere e moltiplicarsi in loro presenza. Può essere naturale o acquisita.

La possibilità che i batteri sviluppino resistenza ad un antibiotico è un processo evolutivo naturale, ma questo fenomeno è accelerato ed esacerbato dall’uso eccessivo e spesso scorretto di questi farmaci. Quando un batterio si adatta a resistere a un farmaco attraversa mutazioni nel suo corredo genetico. Qualsiasi batterio che sopravvive a un ciclo di antibiotici può diventare resistente, moltiplicarsi e trasferire la sua capacità di resistere agli antibiotici ad altri batteri.

Va infine notato, che il rischio di esposizione a batteri patogeni resistenti agli antibiotici colpisce non solo la persona che assume antibiotici in modo improprio, ma anche coloro che in seguito contraggono gli stessi batteri. La resistenza agli antibiotici non è quindi solo un problema individuale, ma un problema della comunità.

Terapia antibiotica e alimentazione

Per evitare gastrite, iperacidità gastrica e diarrea, è indispensabile evitare tutti gli alimenti con un possibile effetto irritante sullo stomaco e sulle pareti intestinali. È preferibile assumere con la dieta cibi ricchi di probiotici, che aiutano a ripristinare il microbiota intestinale, scegliendo cotture semplici come bollitura o cottura in piastra. Inoltre, mangiare cibi ricchi di vitamine B aiuta a riequilibrare la flora batterica intestinale.

Antibiotici, è un peccato usarli male

Efficaci quando necessario, dannosi se usati male. Gli antibiotici sono uno strumento che deve essere usato per una causa precisa. Indispensabile nelle mani di chi sa usarlo correttamente. Se si assumono antibiotici non necessari e soprattutto, senza un criterio preciso possono portare a diverse spiacevoli conseguenze.

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Francesca Maisto

Salve a tutti, sono Francesca Maisto e attualmente ricopro una posizione di studente Ph.D. in Biologia Molecolare Applicata alle Scienze Forensi presso la Slovak Academy of Sciences a Bratislava, in Slovacchia. Laureata Magistrale in Biologia Molecolare e un Master di II livello in Antropologia forense. Super appassionata di scienza, natura, arte, musica, sport e animali. Per saperne di più di su me visita il mio profilo Linkendin: https://www.linkedin.com/in/francesca-maisto-a6797a10a/