Frutti e falsi frutti: quali sono le differenze?

La definizione di frutto

I frutti sono importanti fonti di fibre alimentari, vitamine (soprattutto vitamina C) e antiossidanti. Sebbene i frutti freschi siano soggetti a deterioramento, la loro durata di conservazione può essere prolungata mediante refrigerazione o rimozione di ossigeno dai contenitori di conservazione o di imballaggio. La frutta può essere trasformata in succhi, marmellate e gelatine e conservata mediante disidratazione, inscatolamento

Se vi dicessimo che gli acheni delle fragole (i famosi semini neri) ed il torsolo della mela, sono i veri “frutti”, ci credereste?

Dal punto di vista commerciale, fragole, pere, mele e similari sono considerati frutti, ma dal punto di vista botanico non è così, sono considerati “falsi frutti”. Vediamo di capirci qualcosa:

Frutti e falsi frutti
Figura 1 – Frutti e falsi frutti.

I veri frutti si sviluppano dal gineceo in seguito alla fecondazione: l’ovario si trasforma in frutto e gli ovuli, in esso contenuti, in semi. Pertanto, se il frutto è legato ad altri organi e tessuti, parliamo di falsi frutti.

Il frutto prende origine dall’ingrossamento dell’ovario, da qui si formeranno i carpelli, distinti in tre strati: pericarpo, mesocarpo ed endocarpo.

strati costitutivi del frutto [credits: wikimedia commons]
Figura 2 – strati costitutivi del frutto [Fonte: wikimedia commons]

Ai frutti è assegnato l’arduo compito di proteggere e nutrire i semi per poi disperderli in zone differenti della pianta madre, favorendo la probabilità di sopravvivenza della specie. La molteplicità dei caratteri, colori e caratteristiche che si evolvono portano alla maturazione del frutto, momento nel quale diventa appetibile per gli animali favorendo la dispersione dei semi. Tassonomicamente vengono classificati in base ai caratteri espressi, e secondo due categorie, frutti secchi e carnosi.

mix frutta www.revegfruit.it
Figura – 3 mix frutta secca e carnosa [Fonte: revegfruit.it]

I frutti secchi

Non presentano polpa, con un pericarpo sottile e spesso indurito.

Divisi in indeiscenti e deiscenti, la differenza è nell’apertura del frutto per la dispersione dei semi.

Di fatti come è intuibile, per frutta secca si intende un frutto disidradato, con tessuti sclerificati.

Frutta Secca Frutti Dadi - Foto Pixabay
Figura 4varietà di noci [Fonte: pixabay.com]

Frutti Indeiscenti

Tendono a restare chiusi e di solito contengono un solo seme.

Achenio: Si tratta di un frutto secco indeiscente (a maturità non si apre) le parti del frutto sono piccole e sottili, spesso attaccate al seme. Esempi di acheni sono i frutti secchi situati sulla superficie delle fragole, il tarassaco, menta.

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Figura 5 – Tarassaco [Fonte: lamentapiperita]

Cariosside: si intende il frutto secco indeiscente monospermio (contenente un solo seme) caratteristico della famiglia delle Poaceae. La cariosside possiede il pericarpo saldato all’episperma (seme) mentre l’endosperma è ricco di amido, parliamo di prodotti noti, come il frumento, mais, orzo, riso, farro

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Figura 6 – spiga di grano [Fonte: valfrutta.it]

Noce: pericarpo rigido, quasi legnoso. Deriva da un ovario pluricarpellare che si trasformerà in seme. Esempi di questi sono le noci, ghiande, castagne, nocciole

Castagne vista laterale in una tazza con nocciole e noci | Foto Gratis
Figura 7 – varietà di noce [Fonte: freepik.com]

Schizocarpo: deriva da un ovario bicarpellare, durante lo sviluppo si divide in più unità dette mericarpi, ogni unità contiene un solo seme. Esempi sono il prezzemolo, salvia, basilico, anice, le samare degli aceri

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Figura 8 – varietà erbe aromatiche [Fonte: lacucinaitaliana]

Frutti deiscenti

Sono plurispermi, che una volta giunti a maturità, si aprono per far uscire il loro contenuto in semi.

Follicolo: è un frutto monocarpellare, plurispermio. Infattti, a maturità si apre lungo una linea di sutura del carpello, esempio: aquilegia, peonia e magnolia.

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Figura 9 – Peonia [Fonte: susygarden.com]

Legume: Appartenenti alla famiglia delle leguminose, originano da un ovario monocarpellare, plurispermio come il follicolo, può aprirsi lungo le sue due linee di nervatura su i due assi opposti. Esempio: fagioli, lenticchie, ceci, etc (Fig. 10).

Legumi misti
Figura 10: Legumi [Fonte: Mangiarebuono.it]

Siliqua: bicarpellare, il pericarpo si separa in due metà, lasciando il setto centrale con seme o semi attaccati; esempi sono: senape, cavolo, crescione.

Senape - aromatiche - La pianta della senape
esempi di frutti siliqua
Figura 11 – Senape [Fonte: giardinaggio.net]

Capsula: bicarpellare dall’ovaio composto, i semi si liberano in vari modi, ad esempio attraverso fori o fessure longitudinali esempio: come nei papaveri.

papavero
esempi di frutti a capsula
Figura 12 – papaveri [Fonte: 7giorni.info.com]

I frutti carnosi

Drupa: è un frutto in cui sono ben distinguibili i tre strati, mesocarpo, epicarpo ed esocarpo. Tipiche drupe sono le pesche, albicocche e ciliegie.

frutti carnosi
Figura 13 – Frutti carnosi [Fonte: elicriso]

Bacca: parliamo ad esempio di pomodori ed uva, con endocarpo e mesocarpo carnosi e succosi, con acini coriacei. Altri esempi di bacche particolari sono l’esperidio (degli agrumi) e la peponide (della zucca).

Esempio di frutti con espiridio, agrumi
Figura 14 – Esempio di frutti con espiridio, agrumi [Fonte: lebuoneabitudini.despar.it]

Ci sono poi frutti aggregati come le more, che sono carpelli separati facenti parte di uno stesso gineceo ed aggregati. Poi ancora, i frutti multipli derivano da ovari multipli e l’ananas è l’esempio più chiaro.

Esempio di frutti multipli
Figura 15 – Esempio di frutti multipli [Fonte: noisiamoagricoltura.com]

I falsi frutti

La maggior parte dei frutti si sviluppa da un singolo pistillo. Un frutto derivante dal gineceo apocarpo (diversi pistilli) di un singolo fiore può essere indicato come un frutto aggregato. Un frutto multiplo rappresenta la ginecea di più fiori. Quando parti di fiori aggiuntive, come l’asse dello stelo o il tubo floreale, vengono trattenute e partecipano alla formazione dei frutti, come nella mela o nella fragola, vengono classificati come falsi frutti.

Come avviene la disseminazione?

Le piante hanno sviluppato varie strategie per disseminare, vediamo come:

Autocoria: la pianta disperde i suoi semi da sola, attivamente. Un esempio sono i gerani che hanno frutti capaci di catapultare i semi a 2-3 metri di distanza dalla pianta madre.

Anemocoria: la pianta disperde i suoi semi tramite il vento. Ad esempio, il seme del Dente di leone (o Soffione) è dotato di pappo che gli permette di essere trasportato lontano dal vento.

Zoocoria: la pianta disperde i suoi semi grazie all’aiuto involontario degli animali, pensiamo a formiche, uccelli, scoiattoli… Infatti, consumando la parte ricca in nutrienti lasciano il seme libero di germogliare lontano dalla pianta madre.

Idrocoria: la pianta disperde i suoi semi per mezzo dell’acqua. I frutti o i semi delle piante acquatiche spesso sono in grado di galleggiare per un certo periodo e sono trasportati dalla corrente lontano dalla pianta madre. Viene classificata come: nautoidrocoria quando le diaspore galleggiano in acqua e sono disperse dalle correnti (Cahile maritima), e
ombroidrocoria quando la pioggia realizza il loro distacco e trasporto (Sedum acre).

Umberto Lazzaro

Fonti

  • Botanica generale e diversità vegetale Abbate, forni e Pasqua.
  • http://www.education21.ch/sites/default/files/uploads/pdf-i/GiornataESS_2016/Atelier5_disseminazione_e_specie_esotiche_SE_2_ciclo.pdf

https://www.britannica.com/science/fruit-plant-reproductive-body

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