La definizione di frutto
I frutti sono importanti fonti di fibre alimentari, vitamine (soprattutto vitamina C) e antiossidanti. Sebbene i frutti freschi siano soggetti a deterioramento, la loro durata di conservazione può essere prolungata mediante refrigerazione o rimozione di ossigeno dai contenitori di conservazione o di imballaggio. La frutta può essere trasformata in succhi, marmellate e gelatine e conservata mediante disidratazione, inscatolamento…
Se vi dicessimo che gli acheni delle fragole (i famosi semini neri) ed il torsolo della mela, sono i veri “frutti”, ci credereste?
Dal punto di vista commerciale, fragole, pere, mele e similari sono considerati frutti, ma dal punto di vista botanico non è così, sono considerati “falsi frutti”. Vediamo di capirci qualcosa:
I veri frutti si sviluppano dal gineceo in seguito alla fecondazione: l’ovario si trasforma in frutto e gli ovuli, in esso contenuti, in semi. Pertanto, se il frutto è legato ad altri organi e tessuti, parliamo di falsi frutti.
Il frutto prende origine dall’ingrossamento dell’ovario, da qui si formeranno i carpelli, distinti in tre strati: pericarpo, mesocarpo ed endocarpo.
Ai frutti è assegnato l’arduo compito di proteggere e nutrire i semi per poi disperderli in zone differenti della pianta madre, favorendo la probabilità di sopravvivenza della specie. La molteplicità dei caratteri, colori e caratteristiche che si evolvono portano alla maturazione del frutto, momento nel quale diventa appetibile per gli animali favorendo la dispersione dei semi. Tassonomicamente vengono classificati in base ai caratteri espressi, e secondo due categorie, frutti secchi e carnosi.
I frutti secchi
Non presentano polpa, con un pericarpo sottile e spesso indurito.
Divisi in indeiscenti e deiscenti, la differenza è nell’apertura del frutto per la dispersione dei semi.
Di fatti come è intuibile, per frutta secca si intende un frutto disidradato, con tessuti sclerificati.
Frutti Indeiscenti
Tendono a restare chiusi e di solito contengono un solo seme.
Achenio: Si tratta di un frutto secco indeiscente (a maturità non si apre) le parti del frutto sono piccole e sottili, spesso attaccate al seme. Esempi di acheni sono i frutti secchi situati sulla superficie delle fragole, il tarassaco, menta.
Cariosside: si intende il frutto secco indeiscente monospermio (contenente un solo seme) caratteristico della famiglia delle Poaceae. La cariosside possiede il pericarpo saldato all’episperma (seme) mentre l’endosperma è ricco di amido, parliamo di prodotti noti, come il frumento, mais, orzo, riso, farro…
Noce: pericarpo rigido, quasi legnoso. Deriva da un ovario pluricarpellare che si trasformerà in seme. Esempi di questi sono le noci, ghiande, castagne, nocciole…
Schizocarpo: deriva da un ovario bicarpellare, durante lo sviluppo si divide in più unità dette mericarpi, ogni unità contiene un solo seme. Esempi sono il prezzemolo, salvia, basilico, anice, le samare degli aceri…
Frutti deiscenti
Sono plurispermi, che una volta giunti a maturità, si aprono per far uscire il loro contenuto in semi.
Follicolo: è un frutto monocarpellare, plurispermio. Infattti, a maturità si apre lungo una linea di sutura del carpello, esempio: aquilegia, peonia e magnolia.
Legume: Appartenenti alla famiglia delle leguminose, originano da un ovario monocarpellare, plurispermio come il follicolo, può aprirsi lungo le sue due linee di nervatura su i due assi opposti. Esempio: fagioli, lenticchie, ceci, etc (Fig. 10).
Siliqua: bicarpellare, il pericarpo si separa in due metà, lasciando il setto centrale con seme o semi attaccati; esempi sono: senape, cavolo, crescione.
Capsula: bicarpellare dall’ovaio composto, i semi si liberano in vari modi, ad esempio attraverso fori o fessure longitudinali esempio: come nei papaveri.
I frutti carnosi
Drupa: è un frutto in cui sono ben distinguibili i tre strati, mesocarpo, epicarpo ed esocarpo. Tipiche drupe sono le pesche, albicocche e ciliegie.
Bacca: parliamo ad esempio di pomodori ed uva, con endocarpo e mesocarpo carnosi e succosi, con acini coriacei. Altri esempi di bacche particolari sono l’esperidio (degli agrumi) e la peponide (della zucca).
Ci sono poi frutti aggregati come le more, che sono carpelli separati facenti parte di uno stesso gineceo ed aggregati. Poi ancora, i frutti multipli derivano da ovari multipli e l’ananas è l’esempio più chiaro.
I falsi frutti
La maggior parte dei frutti si sviluppa da un singolo pistillo. Un frutto derivante dal gineceo apocarpo (diversi pistilli) di un singolo fiore può essere indicato come un frutto aggregato. Un frutto multiplo rappresenta la ginecea di più fiori. Quando parti di fiori aggiuntive, come l’asse dello stelo o il tubo floreale, vengono trattenute e partecipano alla formazione dei frutti, come nella mela o nella fragola, vengono classificati come falsi frutti.
Come avviene la disseminazione?
Le piante hanno sviluppato varie strategie per disseminare, vediamo come:
Autocoria: la pianta disperde i suoi semi da sola, attivamente. Un esempio sono i gerani che hanno frutti capaci di catapultare i semi a 2-3 metri di distanza dalla pianta madre.
Anemocoria: la pianta disperde i suoi semi tramite il vento. Ad esempio, il seme del Dente di leone (o Soffione) è dotato di pappo che gli permette di essere trasportato lontano dal vento.
Zoocoria: la pianta disperde i suoi semi grazie all’aiuto involontario degli animali, pensiamo a formiche, uccelli, scoiattoli… Infatti, consumando la parte ricca in nutrienti lasciano il seme libero di germogliare lontano dalla pianta madre.
Idrocoria: la pianta disperde i suoi semi per mezzo dell’acqua. I frutti o i semi delle piante acquatiche spesso sono in grado di galleggiare per un certo periodo e sono trasportati dalla corrente lontano dalla pianta madre. Viene classificata come: nautoidrocoria quando le diaspore galleggiano in acqua e sono disperse dalle correnti (Cahile maritima), e
ombroidrocoria quando la pioggia realizza il loro distacco e trasporto (Sedum acre).
Umberto Lazzaro
Fonti
- Botanica generale e diversità vegetale Abbate, forni e Pasqua.
- http://www.education21.ch/sites/default/files/uploads/pdf-i/GiornataESS_2016/Atelier5_disseminazione_e_specie_esotiche_SE_2_ciclo.pdf
molto interessante e completo