L’identificazione di una persona tramite impronte digitali è un pilastro delle indagini forensi. Si basa su due principi fondamentali: l’unicità di ogni impronta e la persistenza. Restano infatti invariate nel tempo. Mentre l’unicità è stata ampiamente studiata e documentata, la persistenza è ancora in fase di studio. Una ricerca condotta in California, presso l’Università di Berkeley, ha analizzato le impronte digitali di 15.597 persone per capire se le impronte digitali cambiano nel tempo.
Le impronte digitali cambiano nel tempo? La risposta arriva da Berkeley
La Polizia di Stato del Michigan (MSP) ha raccolto le impronte digitali di oltre 15.000 persone per capire se e come i loro punti di corrispondenza cambiano nel tempo e in base a quali fattori. La ricerca ha richiesto tra i 5 e i 12 anni.

Grazie a modelli statistici avanzati, i ricercatori hanno preso in considerazioni diversi fattori che potrebbero influenzare il riconoscimento delle impronte digitali a distanza di tempo. In particolare, hanno considerato la qualità dell’immagine, il tempo trascorso tra le diverse acquisizioni, l’età, il sesso e la razza dei soggetti.
Sebbene ci siano lievi variazioni nelle impronte della stessa persona con il passare degli anni, l’accuratezza del riconoscimento rimane sorprendentemente stabile, anche dopo 12 anni. Le piccole modifiche causate dal tempo, infatti, non le rendono illeggibili o meno affidabili.
L’aspetto cruciale è la qualità dell’immagine dell’impronta. Quelle di scarsa qualità sono più difficili da analizzare aumentando così l’incertezza nel riconoscimento e diminuendo l’accuratezza dell’identificazione. È come cercare di leggere una firma sbiadita. Quindi, per un’identificazione accurata, è fondamentale avere impronte digitali nitide e chiare.
Il fattore chiave è la qualità dell’immagine
Cosa influenza la qualità delle impronte digitali? Lo studio ha evidenziato che la qualità dell’immagine è il fattore determinante per un riconoscimento accurato. L’età del soggetto e il tempo trascorso tra le acquisizioni possono avere un impatto minore, mentre sesso e razza risultano irrilevanti.
Dieci dita sono meglio di una
Con il passare degli anni, e con l’aumentare dell’età, la somiglianza tra le impronte digitali della stessa persona può diminuire leggermente. Tuttavia, queste differenze sono solo marginali. In adolescenza, la crescita delle dita può causare cambiamenti più significativi nelle impronte digitali, portando a una diminuzione dei punti di corrispondenza. Questa difficoltà può essere facilmente superata se si hanno a disposizione le impronte di tutte e dieci le dita, in modo da aumentare notevolmente la precisione del sistema di riconoscimento.
Le impronte digitali cambiano nel tempo? Poco ma restano altamente affidabili
Le impronte digitali restano un identificatore biometrico affidabile nel tempo. Sebbene possano verificarsi lievi variazioni, l’accuratezza del riconoscimento è molto elevata, soprattutto se si utilizzano immagini di alta qualità. La ricerca futura si concentrerà sull’affinamento dei modelli statistici per migliorare ulteriormente la precisione delle analisi, consolidando il ruolo delle impronte digitali come strumento fondamentale per l’identificazione personale.
Bibliografia:
- S. Yoon & A.K. Jain. Longitudinal study of fingerprint recognition, Proc. Natl. Acad. Sci. U.S.A. 112 (28) 8555-8560, https://doi.org/10.1073/pnas.1410272112 (2015).
Crediti immagini:
- Immagine in evidenza: https://pixabay.com/it/photos/impronte-digitali-senso-modello-456483/
- Figura 1 : https://www.pexels.com/it-it/foto/identita-documentario-impronta-digitale-avvicinamento-8382599/